domenica,Aprile 28 2024

Da Caulonia al sogno Serie B, la favola di Angelo Maiolo: «Vi racconto il mio Lecco»

Il direttore generale del club lombardo nato e cresciuto nel borgo della Locride: «Un pezzo del mio cuore è sempre in Calabria»

Da Caulonia al sogno Serie B, la favola di Angelo Maiolo: «Vi racconto il mio Lecco»

«Questa è un’impresa, quasi un miracolo. All’inizio della stagione ci davano per spacciati, oggi siamo qui a festeggiare. Grazie al presidente che ci è stato sempre vicino. Sono contento per i tifosi e per la città». C’è anche un pò di Calabria nella favola del Lecco, promosso in Serie B a 50 anni dall’ultima volta nel campionato cadetto. Tra gli artefici dello storico successo del club lombardo una bella fetta di merito è di Angelo Maiolo, da sei anni direttore generale del nuovo corso, iniziato nel 2017, della società blu-celeste. Nato e cresciuto a Caulonia, nella Locride, all’età di 16 anni emigra con la famiglia a Milano alla fine degli anni ’60 in cerca di fortuna. «La Serie B l’avevo già sfiorata da giovane – racconta – quando avrei dovuto firmare il mio primo contratto con la Reggina, ma i mie genitori non vollero e fui costretto a rifiutare». Per diversi anni è capo infermiere all’istituto ortopedico Galeazzi, nell’hinterland milanese, a cui affianca l’attività di dirigente sportivo nei dilettanti. Quindi la svolta della vita. «Finisco di fare il sanitario e conosco il mio attuale presidente Paolo Di Nunno, che aveva rilevato il Cerignola in serie D. Dopo due anni al Seregno, apprendiamo che il Lecco era fallito». Di Nunno presenta l’offerta al Tribunale, che risulta la migliore e si aggiudica l’asta. Al suo arrivo promette alla tifoseria che il club sarebbe presto tornato a giocare tra i professionisti. E così è stato. Inizia la scalata dalla D alla C, fino al tripudio di domenica scorsa. «L’ambiente lecchese è stupendo – spiega – lo stadio è tra le montagne e il lago, e il pubblico è caloroso come al Sud».

Considerato una vera e propria istituzione, Maiolo non ha mai dimenticato le sue origini meridionali. «Porto sempre nel cuore la mia Calabria e il mio paese – ammette – lì ho lasciato tanti amici con cui mi sento spesso e solo bei ricordi. A causa di impegni lavorativi quest’anno potrò fare poche vacanze. Ma prometto di tornare presto». Il primo ad entrare in ufficio e l’ultimo ad andarsene, Maiolo è l’uomo di fiducia del presidente. «Lavoro 15 ore al giorno – dice – mi piace fare le cose in modo serio e professionale. Abbiamo programmato bene e realizzato qualcosa di importante e storico. Quest’anno faremo anche la Coppa Italia e dovremo essere pronti già da agosto. Sono fiero e felice di potermi confrontare in B con Reggina, Cosenza e Catanzaro». Proprio con il club giallorosso, due anni fa, sembrava quasi fatta per un suo ritorno in Calabria. «Non me la sono sentita di tradire il mio presidente – sottolinea – nel calcio non contano solo i soldi, ma anche i sentimenti di riconoscenza. Per noi quello che inizierà ad agosto sarà un torneo di assestamento, puntiamo a mantenere la categoria. Poi chissà». L’ultimo pensiero Maiolo lo riserva al suo paese: «Spero che i cauloniesi siano orgogliosi che un loro paesano sia arrivato nei professionisti. Resta il rammarico di non essere riuscito a farlo in Calabria, ma la speranza – conclude – è sempre l’ultima a morire».

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