L’affaire Reggina torna in Commissione: ecco le ultime su proprietà, trattative, mosse dell’amministrazione e… bando per la “D”
I sindaci facenti funzione Brunetti e Versace hanno fatto il punto sulla situazione odierna, rispondendo alle domande dei consiglieri
Due ore di commissione congiunta Sport (presieduta da Marcantonio Malara) e Controllo (presieduta da Massimo Ripepi) con l’ascolto dei sindaci di Metrocity, Carmelo Versace e Comune, Paolo Brunetti, per fare chiarezza sulle vicende che hanno visto protagonista la Reggina.
Secondi Ripepi: «È importante che la città conosca tutti i passaggi, spiegando il comportamento avuto prima per capire cosa è cambiato. Io avevo capito che c’era qualcosa che non andava perchè la società non parlava».
Le certezze
Partiamo dalle certezze, in primis, serve fare chiarezza sulla situazione societaria. Secondo l’atto notarile Manuele Ilari risulta unico proprietario, società acquisita a costo zero: se la Reggina dovesse fare la B nel 2024 la nuova proprietà dovrà versare alla vecchia 4 milioni di euro.
Se non dovesse fare la B Ilari, entro 3 giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato, potrà applicare la clausola rescissoria nei confronti di Saladini.
L’altra certezza è che la cordata di imprenditori interessata a rilevare la società c’è. Le trattative erano in corso fino a ieri sera alle 22. Questo nonostante le parole dell’attuale presidente che, in una nota, ha smentito le trattative perchè probabilmente non ha al momento trovato quello che voleva.
Il comune di Reggio, inoltre, nel caso in cui la città non dovesse essere iscritta in serie B, ha già preparato un bando per acquisire le manifestazioni d’interesse per l’acquisto della squadra in serie D, «come dignità» spiega Brunetti. Il bando sarà pubblicato dal 30 agosto e sarà attivo per soli tre giorni.
I sindaci di Comune e Metrocity hanno risposto e motivato il cambiamento di rotta sottolineando che nulla è stato fatto fino a quando la situazione sembrava sotto controllo. La prima lettera indirizzata al ministro Abodi è del 14 giugno. Hanno così respinto ogni accusa di silenzio immotivato, evidenziando che Saladini era un patron scelto dal tribunale e da organi dello Stato lo scorso anno quando aveva comprato la squadra.
La versione di Brunetti
Il sindaco ff del Comune ha sostenuto le sue ragioni e la buonafede nel comportamento tenuto, scusandosi per i toni avuto in diretta su Febea con lo stesso Ilari, responsabile di avere detto cose che non corrispondono al vero.
«Noi partiamo dalla sentenza del Tar che ci ha visto bocciati nella permanenza in serie B, lì è emerso il contrasto tra la legge dello stato e la legge sportiva e da li si sarebbero evolute le cose. C’era da allora una interlocuzione con la Reggina Calcio, un camminino condiviso tra Metrocity e Comune. Solo dalla stampa abbiamo appreso della cessione al signor Ilari, abbiamo cercato di contattarlo ma senza esito. Lo abbiamo convocato tramite una pec inviata a Reggina 1914, prima di Ferragosto, perchè dopo 20 giorni che non si è presentato abbiamo ritenuto di convocarlo a palazzo. È arrivata una risposta indegna di un presidente della società in cui si diceva che il momento non era favorevole e che c’erano i termini per una interlocuzione. Mi sono sentito offeso come istituzione, mortificato nel ruolo. Ma come uomo, perchè avevamo solo chiesto di incontrarlo».
Da qui come sappiamo l’interlocuzione in diretta e la decisione di vedersi, visto che Ilari era in vacanza in Sicilia, a metà strada da Reggio. L’incontro dei due sindaci e il presidente avviene nel comune di San Gregorio alla presenza di due testimoni. «L’esordio di Ilari – spiega Brunetti sono le parole “sindaco ho meditato stanotte e penso che non ci siano le condizioni per non proseguire per il clima teso, ho deciso di fare un passo indietro”. Ne prendiamo atto e chiediamo di cedere la società senza cadere nello stesso errore, che ci sia un gruppo di imprenditori seri. Noi non ci intromettiamo nella compravendita ma di sicuro vorremmo vigilare. Ci sono stati imprenditori che si rivolti a noi in via informale per non esporsi ci hanno contattato, abbiamo specificato che noi non siamo gli interlocutori».
La filiera di imprenditori
E arriviamo al presente con «Una cordata importante aveva manifestato interesse ad acquisire la Reggina, uno di essi dopo la manifestazione di Ilari ha chiesto di interagire con assoluta riservatezza per firmare il preliminare di compravendita. La filiera di imprenditori con solide basi pronta a prendere la squadra in caso di permanenza. Era tutto pronto “abbiamo le carte, andiamo dal notaio un dettaglio sul testo da correggere” e poi esce Ilari dicendo che non c’erano state manifestazioni d’interesse. Siamo fermi ieri sera abbiamo contattato il dottore Rizzuto che ci ha avvisato, gli imprenditori avevano dato la disponibilità ad acquisire. Ilari è inaffidabile ha detto e smentito cose nell’arco di 10 minuti».
Il silenzio con Saladini
Il carro per Ripepi s’impunta sul cambiamento: «Dobbiamo chiedere i danni a Saladini, perchè ora ci costituiamo e al Tar non lo abbiamo fatto, perchè non sono state detto le stesse cose di Saladini, perchè prima dovevamo stare in silenzio. Non pensate tutti e due che questa cosa non andava fatta prima? Perchè si parla di ilari e non di Saladini? Latella si è accorto con le sue conoscenze che il fondo non esisteva e Saladini no?»
Ma Brunetti è lineare nella risposta. Il Comune non è intervenuto quando Saladini manteneva la sua linea rispetto a leggi che andavano in contrasto. «L’allarme viene quando si dimette il dottore Cardona, l’ho appreso dalla stampa – e, tornando a Saladini aggiunge – Ma nessuno ha condiviso la linea di difesa la Tar, anche ora abbiamo dovuto chiedere, la società non ha chiesto supporto alle istituzioni. Come avremmo potuto intervenire. Ora che ci siamo costituiti in Consiglio di Stato Saladini ha avuto il coraggio di dire “Finalmente”. Le cose si condividono, loro hanno percorso una strada in autonomia».
Come evidenzia il sindaco, quali sospetti potevano avere Metrocity e Comune quando la scelta su Saladini è stata fatta dalla procura «Quando un organo dello Stato sceglie di ceder le quote a Saladini, se mi devo preoccupare io siamo alla frutta. Salvo rivelarsi poco affidabile per la gestione e la cessione della società, prima su Saladini non c’erano campanelli. Nulla lasciava presagire la peggio».
Saladini e Ilari, quel legame inequivocabile
Ancora risponde a Ripepi anche Versace: «Non c’è stato da parte nostra un doppio binario, le nostre uscite nel silenzio assordante sono state il 14 giugno dalle prima dichiarazioni del ministro Abodi (smentisce se stesso su una legge dello stato) che ci hanno preoccupati. Nessun rappresentante ha parlato. Vediamo chi sono i traditori di Reggio. Sono circa 12 gli interventi sulla stampa locale e nazionale con lettera ai vertici nazionali tra il 10 e 15 luglio. Non siamo stati a guardare. L’unico campanello era il 21 giugno il mancato pagamento del 750mila euro e le dimissioni di Cardona. Per me Saladini è il principale responsabile, secondo me Ilari è stato da lui utilizzato tra loro c’è un collegamento inequivocabile».