venerdì,Aprile 26 2024

Motta S. G., Crea: «Borracce bambini, dubbi su conformità». La replica: «Sono idonee»

Il referente Ancadic avanza sospetti sull'utilizzo delle borracce e parla di ruggine e rigature. Il Comune ribatte: «Tutto a norma, ci tuteleremo»

Motta S. G., Crea: «Borracce bambini, dubbi su conformità». La replica: «Sono idonee»

«Questa associazione è venuta a conoscenza dai social che la problematica riguardante la distribuzione presso le scuole di borracce difettose ha interessato anche altre regioni d’Italia nell’ambito del progetto “plastic free”. Per avere maggiore certezza sulla distribuzione delle borracce nella nostra regione abbiamo chiesto ai Ministeri competenti, nonché agli Uffici regionali, ASP ed altri uffici di sapere chi ha commissionato la fornitura delle borracce distribuite, se a livello comunale, provinciale o regionale». Lo afferma in una nota Vincenzo Crea, referente Ancadic.

Ruggine e rigature?

«In aggiunta alle irregolarità da noi segnalate nella nota dello scorso 11 febbraio  è stato  rappresentato che all’interno di alcune borracce sono stati riscontrati segni di ruggine e rigature. Le borracce sono prive di etichettatura, quindi mancanti delle indicazioni degli allergeni e della dicitura “per contatto prodotti alimentari”, sebbene sul fondo della borraccia a seguire della scritta” claps! Made in China” è apposto il microscopico simbolo di un bicchiere e di una forchetta.

Richiesto il ritiro

Pertanto per la sicurezza di tutti  i  bambini – spiega Crea – è stato chiesto  che  si sospenda l’erogazione e si proceda al ritiro e al divieto d’uso delle borracce qualora, previo opportune verifiche, risulterebbero non in regola con le norme europee e nazionali, a prescindere dall’obbligatorietà del marchio Europeo, in merito al quale si è ritenuto che in questi prodotti il marchio fosse obbligatorio essendo prodotti destinati ad entrare a contatto con gli alimenti e quindi possono esporre a rischi anche molto gravi durante l’utilizzo. Come si fa a dare ai bambini dell’asilo una borraccia con il tappo non legato facilmente ingoiabile?

Il consumatore finale cui è stato consegnato il prodotto non deve ottenere tutte le informazioni utili per valutare e prevenire i rischi non immediatamente percepibili?

Verificare le criticità

Pur non escludendo che tali oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari siano  corredati da dichiarazioni che ne attesterebbero la loro conformità alle leggi vigenti, tenuto conto che si tratta di tutelare la salute dei bambini, e la prudenza non è mai troppa, nutrendo forti dubbi sulla sicurezza delle borracce  in questione abbiamo evidenziato la necessità di verificare attraverso alcuni testi di laboratorio se effettivamente non sussistono criticità e se quanto eventualmente dichiarato dal fornitore è da ritenersi attendibile.

E’ stato rappresentato che nel pomeriggio dello scorso 11 febbraio durante una visita a un centro commerciale  di Reggio Calabria abbiamo riscontrato che simili borracce “Made in China” sono munite di etichetta adesiva e dei simboli che si riferiscono a prodotto alimentare e di foglietto illustrativo contenuto all’interno delle borracce. Mentre altre bottigliette termiche Made in P.R.C. (sigla che identifica la Cina quale paese produttore) riportano le indicazioni e i simboli sulla confezione di cartone anche in altre lingue, inglese, tedesco, spagnolo. Ci sembra che i conti non tornano. Tra le Istituzioni competenti è stato interessato anche il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della regione Calabria», conclude Crea.

La replica del Comune

A stretto giro arriva la nota dell’amministrazione comunale.

«In riferimento alla nota dell’Ancadic inviata martedì e ancor prima divulgata a mezzo stampa si comunica che le borracce donate dal Comune a tutti gli studenti dell’Istituto comprensivo di Motta San Giovanni sono state acquistate da un’azienda che ha rilasciato idonea documentazione di certificazione CE per uso alimentare, contenente scheda tecnica e conformità. Il prodotto risulta idoneo a contenere acqua o altri liquidi caldi e freddi, rispetta quanto previsto a riguardo dal Ministero e la documentazione è custodita presso la sede comunale. 

Non ci aspettavamo certo apprezzamenti per le due bellissime giornate organizzate con gli studenti del territorio, ma neanche che il lavoro dei volontari, degli esperti e degli insegnanti potesse essere offeso da una nota che, di fatto, ha provocato un gravissimo quanto infondato allarme sociale.

Sarebbe stato sufficiente che l’Associazione, da sempre così attenta a procedure e forma, avesse chiesto informazioni agli uffici comunali prima di divulgare una nota che non ha nessuna ragione se non quella di avvelenare un “ambiente” che in questo caso non è fatto di terra, acqua, aria e fuoco, ma da forza di volontà, rispetto, lealtà, amore per il prossimo.

Avremmo voluto raccontare della due giorni dedicata alla tutela dell’ambiente, promossa dagli assessorati all’Ambiente e alla Pubblica Istruzione e organizzata in collaborazione con l’Istituto scolastico comprensivo e le associazioni “Differenziamoci differenziando” e “Deep Seas”.

Avremmo voluto scrivere che dalla scuola materna alla scuola media, tutti i bambini ed i ragazzi sono stati chiamati, anche se in maniera differente in considerazione all’età, a riflettere sull’eccessiva produzione dei rifiuti, sui danni causati al territorio, sulla necessità di scegliere comportamenti ecosostenibili.  

Avremmo voluto ringraziare Lorenzo Ripepi, che ha moderato gli incontri, Luciano Praticò, che ha illustrato il ciclo di vita di una bottiglia di plastica, Francesca Panuccio, che ha parlato della riduzione dei rifiuti, Silvia Santoli, che ha spiegato come l’uomo può ridurre il suo impatto ambientale, e Judith Minoletti, che ha ricordato le buoni regole della raccolta differenziata. 

Avremmo voluto fare i complimenti agli studenti che, a conclusione di un progetto che li ha visti impegnati a lavorare in classe nelle ultime settimane seguiti dalle proprie insegnanti, hanno presentato interessanti lavori molto apprezzati dagli amministratori e dai relatori.

Avremmo voluto fare e dire tante cose, ma ci vediamo costretti innanzitutto a sciogliere ogni dubbio, ad eliminare ogni possibile sospetto. Riservandoci ogni più ampia tutela giudiziaria anche penale a tutela del Comune di Motta San Giovanni e dell’intera collettività ci teniamo a ribadire, ancora una volta, che le borracce sono idonee, che chi li utilizza non corre alcun rischio».    

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