Legambiente presenta un’anteprima del dossier “Mare Monstrum”: Calabria al quarto posto per numero di reati
Parretta: «La nostra regione affianca alla grande bellezza del proprio mare e delle proprie coste, situazioni insostenibili»
Inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità: tutte facce della pressione illegale sull’ecosistema marino del nostro Paese. A raccontarlo lo storico dossier di Legambiente “Mare Monstrum” di cui il cigno verde pubblica oggi un’anteprima della nuova edizione, facendo il punto sulle illegalità connesse ai fenomeni d’inquinamento del mare relativi alla gestione dei rifiuti, agli scarichi in mare e alla mala depurazione, frutto di un’elaborazione accurata dei dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto. I dati analizzati sono relativi al numero dei reati, delle persone denunciate o arrestate, dei sequestri penali e del loro valore, degli illeciti e delle sanzioni amministrative.
Focus Calabria
Una classifica negativa che vede anche questa volta la Calabria collocarsi al quarto posto con 344 reati; 401 le persone denunciate, 148 i sequestri effettuati, 1018 illeciti amministrativi e 1062 sanzioni amministrative: «In Calabria gli anni passano, ma i problemi ambientali restano: i dati contenuti nel dossier Mare monstrum – afferma la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – dimostrano che la nostra regione continua a collocarsi, stabilmente, ai primi posti della triste classifica dell’illegalità. Si tratta di dati che preoccupano ed inquietano a fronte delle iniziative messe in campo dalla Regione Calabria anche sulla scorta delle attività della magistratura e delle forze dell’ordine, dimostrandone l’insufficienza. La nostra regione affianca alla grande bellezza del proprio mare e delle proprie coste, situazioni insostenibili relativi alla depurazione, all’abusivismo edilizio, alla mala gestione del ciclo dei rifiuti. La stagione estiva è appena iniziata e già assistiamo, per varie ragioni, alle prime ordinanze di divieto di balneazione come è accaduto sia sul mare Tirreno a Pizzo che sul mare Jonio a causa del percolato fuoriuscito dalla discarica di località “Pipino” di Scala Coeli. Le questioni ambientali sono vitali per la Calabria e sono tutte strettamente connesse: le Amministrazioni a tutti i livelli, dalla Regione agli Enti locali, hanno il dovere, ineludibile, nei confronti della collettività di affrontarle con decisione, coraggio e determinazione facendo rispettare le norme. Non è più tempo di chiaroscuri».
«La salute dei nostri mari e laghi non può più attendere – spiega Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente –. Lo dicono i dati di “Mare Monstrum” e dei monitoraggi annuali delle nostre Golette, ma anche le quattro procedure d’infrazione dell’UE attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione che sono costate già 142 milioni di euro. Fermare subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del PNRR per costruire nuovi depuratori e implementare quelli esistenti, in favore di riuso delle acque e recupero dei fanghi, e completare la rete fognaria devono essere le priorità per il Governo. Ma le nostre campagne saranno anche l’occasione per proporre e promuovere le diverse politiche e esperienze virtuose contro la crisi climatica e per la tutela degli ecosistemi marini e lacustri, oltre che strategiche per il futuro delle comunità costiere, dal punto di vista sociale, economico ed occupazionale. Primo tra tutti il tema dell’eolico offshore: un’opportunità strategica per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e del 100% di elettricità rinnovabile al 2035, traguardo necessario per vincere la sfida climatica».
Le 5 proposte. Secondo il cigno verde è urgente procedere verso la piena ed effettiva depurazione delle acque reflue attraverso 5 azioni: 1) rilanciare a livello nazionale e locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione, migliorando l’intero sistema di gestione, integrando il ciclo idrico (collettamento fognario e depurazione) con quello dei rifiuti (gestione fanghi di depurazione); 2) efficientare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e permettendone il completo riutilizzo in settori strategici come l’agricoltura superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 185/2003) con l’attuazione del regolamento UE 741/2020; 3) rafforzare e rendere più efficienti i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientalemesse in rete nel Sistema Nazionale di protezione ambientale, coordinato da Ispra (SNPA) e i controlli delle forze dell’ordine contro gli scarichi illegali; 4) regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere e grigie, acque di sentina, ecc), istituendo, per esempio, delle zone speciali di divieto di qualsiasi tipo di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa; 5) promuovere politiche attive per la prevenzione nella produzione di rifiuti e riciclo e per la migliore tutela del mare e della costa.
Insieme alle due campagne torna inoltre il servizio SOS Goletta di Legambiente per segnalare scarichi anomali, chiazze sospette o inquinamento lungo le coste e le spiagge del proprio territorio compilando l’apposito form sulla pagina dedicata.