Reggio, Rione G insicuro e degradato: i residenti invocano interventi del Comune e presenza dello Stato – FOTO e VIDEO

«Spazzatura, animali e cattivo odore. Non possiamo respirare e siamo costretti a tenere le finestre chiuse. Camminare a piedi per le viuzze e anche parcheggiare all’ingresso del rione costituiscono un disagio per le strade dissestate e le pozzanghere che si creano per le perdite di acqua. Questo quartiere non è più quello di un tempo e ci sentiamo abbandonati».

Adesso solo degrado e abbandono nel Rione G a Reggio Calabria dove hanno vissuto per tutta la vita o quasi. La signora Antonia ricorda le baracche del post sisma del 1908 che aveva trovato quando è arrivata tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, dopo il suo matrimonio. Con suo marito qui ha proceduto con la ristrutturazione per avere una casa in cui vivere. La signora Maria, “emigrata” da San Sperato, ha trascorso qui oltre 55 anni di matrimonio. Tutti ricordano un quartiere più bello e più sicuro. Oggi lamentano l’assenza di interventi anche per la loro salute e la loro sicurezza.

Un tempo abbellito dalle panoramiche scalinate adesso avvolte nell’oscurità, oggi il rione G si mostra flagellato anche da baracche mai demolite, ormai pericolanti.

Tra gli obiettivi di riqualificazione del Decreto Reggio, con progetto disperso nelle pieghe del tempo e della burocrazia, il rione oggi è in preda all’incuria (illuminazione incompleta, perdite di acque, strade dissestate, baracche-discariche e emergenza igienico-sanitaria) e immerso in un clima di insicurezza.

«Giri di spaccio e prostituzione non ci lasciano tranquilli. Ognuno fa quello che vuole. E noi brave persone cosa dovremmo fare? Dovremmo andarcene noi o dovrebbe esserci garantita la serenità di rimanere nelle nostre case», dicono ancora i residenti.

Frequentazioni poco raccomandabili attanagliano il piccolo storico quartiere, complici la scarsa illuminazione che ancora riguarda qualche via e lo stato di abbandono. La sensazione diffusa è che lo Stato sia assente e il rione in mano ad “altri”.

Un rione “sottratto” alla comunità

«Abbiamo più volte cercato di coinvolgere gli interlocutori istituzionali con segnalazioni e recandoci anche presso le sedi competenti. Non ci siamo, però, mai riusciti – racconta Patrizia Praticò, presidente del comitato di quartiere Reggio Campi – Villini Svizzeri – Trabocchetto di Reggio Calabria – e di questo ci dispiace molto. Purtroppo registriamo disattenzione e assenza di risposte delle istituzioni, dal quale discende anche un profondo senso di scoraggiamento e isolamento dei residenti. Ciò aggrava un quadro già problematico. Ci sono molte persone anziane praticamente “sequestrate” in casa. Non escono per le difficoltà che hanno a camminare sulle strade dissestate e anche perché non sentono più loro questo rione.

Ci stiamo riappropriando dello spazio antistante la Madonnina all’entrata del rione. Anche qui teniamo le assemblee del comitato di quartiere. È un gesto necessario. Percepiamo con chiarezza il disturbo che arrechiamo a chi non crede nell’osservanza delle regole e ritiene questo rione non uno spazio comune in cui i diritti di tutti siano da rispettare. Noi abbiamo lanciato un segnale e ci siamo esposti. Ma anche le istituzioni dovrebbero farsi sentire», racconta ancora Patrizia Praticò, presidente del comitato di quartiere Reggio Campi – Villini Svizzeri – Trabocchetto di Reggio Calabria.

La baracca – discarica e la salute a rischio

All’ingresso insiste una baracca diroccata divenuta discarica a cielo aperto che il Comune di Reggio Calabria lo scorso giugno ha ordinato di bonificare. Ma invece di ripulire e bonificare, i proprietari privati hanno apposto una rete metallica divenuta una trappola per gli animali, attratti comunque dai rifiuti insistenti al suo interno. Ci sono un topo infilzato e un gatto esanime segnalati da settimane.

«La nostra salute è a rischio. Dentro questa baracca ancora c’è tutta la spazzatura e ci sono carcasse di animali in putrefazione. L’intervento igienico-sanitario – sottolinea il residente Antonio Ferrara – è sicuramente prioritario anche se nel complesso ancora attendiamo la sistemazione delle strade, dei tombini e delle condotte idriche. Interventi che ci erano stati promessi e che solo in minima parte sono stati eseguiti. Plaudiamo al ritorno dell’illuminazione nella via A e nella via B ma l’intervento è rimasto incompleto. Ancora la via C è al buio».

Rione da riqualificare

Occorre bonificare ma soprattutto occorre riqualificare l’intero quartiere, come ha sempre dichiarato il consigliere comunale del collettivo la Strada, Saverio Pazzano. «Dopo avere inviato una pec anche alla prefettura, dalla quale non ho ricevuto alcun riscontro, ho presentato una nuova interpellanza al Comune per comprendere le ragioni dei tanti mancati interventi. Questa segue la precedente del gennaio di quest’anno, rimasta senza riposta.

È mio intento capire perché non si proceda con la riqualificazione e come sia possibile che, nonostante due ordinanze, una nel 2017 e un’altra, la più recente, nel giugno di quest’anno, questo rione sia di fatto lasciato in balia dell’inerzia dei privati. Com’è possibile che le problematiche non risolte con i proprietari privati possano negare, complice l’inerzia dell’amministrazione, permanentemente i diritti della collettività e rendere ineluttabile questo degrado? La situazione della baracca all’ingresso del rione è emblematica e fa il paio con un progetto di riqualificazione da anni solo sulla carta. Perché non si procede?», evidenzia ancora il consigliere comunale del collettivo la Strada, Saverio Pazzano. Nella sua interpellanza ha chiesto riposta scritta entro 15 giorni.

Unitamente a quello igienico-sanitario, il Comune aveva assunto, dunque anche altri impegni con i residenti per garantire decoro e sicurezza. Ma poco a oggi è stato fatto e vivere in questo rione ma è sempre più un sacrificio.

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