giovedì,Maggio 16 2024

Reggio Calabria virtuosa sul consumo del suolo

Lo rivela il rapporto annuale dell'Ispra

Reggio Calabria virtuosa sul consumo del suolo

Il consumo di suolo in Italia nel 2022 accelera, arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021. Lo rivela il rapporto annuale dell’Ispra sul consumo del suolo nel paese. Al 2022 la copertura artificiale si estende per oltre 21.500 km2, il 7,14% del suolo italiano (7,25% al netto di fiumi e laghi). I cambiamenti dell’ultimo anno si concentrano nella pianura Padana, nella parte lombarda e veneta e lungo la via Emilia, tutta la costa adriatica, in particolare in alcuni tratti del litorale romagnolo, marchigiano e pugliese.

Tra il 2006 e il 2022 sono di 9 miliardi di euro all’anno i costi nascosti dovuti alla perdita di servizi ecosistemici a causa della perdita di suolo. Il consumo del suolo provoca la costante diminuzione della disponibilità di aree agricole, eliminando in 12 mesi altri 4.800 ettari, il 68% del consumo di suolo nazionale. Il 13% del consumo di suolo totale (circa 900 ettari) ricade nelle aree a pericolosità idraulica media, dove l’11% di territorio è ormai impermeabilizzato, un valore sensibilmente superiore alla media nazionale (con un aumento medio percentuale dello 0,33%). Più del 35% del consumo del suolo (più di 2.500 ettari) si trova in aree a pericolosità sismica alta o molta alta.

Il 7,5% (quasi 530 ettari) è nelle aree a pericolosità da frana. La logistica e la grande distribuzione organizzata, che rientrano tra le principali cause di consumo di suolo in Italia, nell’anno appena trascorso toccano il massimo dal 2006, con un picco di crescita superiore ai 506 ettari concentrato nel Nord-Est del Paese, con oltre 1.670 ettari (il 5,8% del totale del consumo di suolo dell’area), seguito dal Nord-Ovest con 1.540 ettari (6.1%) e il Centro (940 ettari; 4,7%). Le grandi infrastrutture rappresentano l’8,4% del consumo totale, mentre gli edifici realizzati negli ultimi 12 mesi su suoli che nel 2021 erano agricoli o naturali sfiorano i 1.000 ettari, il 14% delle nuove superfici artificiali. Si registrano 950 ettari (il 13,4%) in più per piazzali, parcheggi e altre aree pavimentate, mentre le aree estrattive consumano 380 ettari di suolo in un anno, pari al 5,4% del totale. Per l’installazione a terra di impianti fotovoltaici si sono resi necessari quasi 500 ettari di terreno, 243 dei quali rientrano nella classificazione europea di consumo di suolo. (ANSA).

Tra i capoluoghi delle città metropolitane risparmiano suolo Genova, Reggio Calabria e Firenze. Tra i comuni grandi, con più di 50 mila abitanti, è particolarmente virtuoso Ercolano in Campania (solo 0,2 ettari consumati in più nel 2022). Tra i comuni medi si segnala Montale in Toscana (0 ettari in più), e tra i comuni con meno di 10.000 abitanti San Martino Siccomario in Lombardia (0,2 ettari in meno).

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