lunedì,Maggio 13 2024

Silviù, storia di un clochard morto di stenti e solitudine nella periferia di Reggio Calabria

L'uomo è stato trovato morto all'interno della struttura "Il girasole", posta nel quartiere Gebbione. Ed è solo l'ultimo di una lista ormai sempre più lunga

Silviù, storia di un clochard morto di stenti e solitudine nella periferia di Reggio Calabria

È morto da solo nel rifugio che si era ritagliato dentro al manufatto abbandonato del Girasole. È questa la triste fine di Silviù, un senzatetto stabile presenza nella città dello Stretto. A piangerlo sono i solo i volontari del Caritas, quelli che ogni giorni riuscivano a rivolgergli un sorriso, un gesto d’affetto, un pasto per andare avanti.

Sono giorni tristi alla Casa di Lena, dove operano i volontari e dove il dolore e la disperazione hanno preso il posto alla speranza. La speranza di costruire un presente migliore per i senzatetto della nostra città.

Perché la morte di Silviù è solo l’ultima in ordine temporale. Il mese scorso era toccato a Florin, un quarantenne, anche lui senza casa, accudito dai volontari, ucciso dalla desolazione in un posto lugubre e lurido. Una messa era stata celebrata in suo ricordo. A poche settimane di distanza adesso di nuovo il lutto e la perdita.

Sono intorno a noi gli homeless, coi loro cartoni, coi loro cani a volte, con i loro occhi che raccontano un passato spento di disperazione, con le mani sporche di niente. A volte  è difficile guardarli perché la loro storia muta sembra gridare giustizi alle nostre orecchie e non è facile starla ad ascoltare.

E il loro nemico non è, come molti pensano, solo il freddo delle rigide giornate d’inverno. Sarebbe importante lavorare per dare loro un rifugio che funzioni tutto l’anno, nel rispetto della loro scelta di stare lontani da tutto e da tutti, ma senza mai dimenticare il decoro e il rispetto che sono dovuti ad ogni essere umano.

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