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Vicenda Samantha, parla il padre della bimba: «Quale sottrazione di minore, è la madre ad essersi resa irreperibile»

Non ha tardato ad arrivare la dura replica del papà della bambina di tre anni, che la madre ha denunciato

Vicenda Samantha, parla il padre della bimba: «Quale sottrazione di minore, è la madre ad essersi resa irreperibile»

Riceviamo e pubblichiamo dallo Studio legale Miraglia la nota con riferimento all’articolo “Il giudice affida la figlia alla madre. Il padre la sottrae e si rende irreperibile”, pubblicato il 9 novembre 2021 su Ilreggino.it:

Alcuni giorni fa, su un quotidiano online, veniva pubblicato un articolo intitolato:  “Il Giudice affida la figlia alla madre. Il padre la sottrae e si rende irreperibile. Ebbene, quanto pubblicato non corrisponde minimante alla realtà. «Mia figlia non è un pacco, che la madre può prendere o lasciare quando vuole. Si è resa irreperibile per ben due volte: cosa avrei dovuto fare? Lasciare la bambina sola in mezzo a una strada?». Il padre della piccola di tre anni e mezzo, che la Corte d’Appello di Catanzaro ha stabilito debba stare con la madre, rispedisce al mittente l’accusa della sua ex compagna, che lo ha denunciato per sottrazione di minore.

«Ma quale sottrazione di minore: è la madre ad essersi resa irreperibile» dichiara l’avvocato Miraglia, che difende il padre della piccina. «Per ben due volte, il 5 e il 12 novembre, quando ha riportato la bambina dalla madre dopo alcuni giorni trascorsi insieme, all’indirizzo stabilito la donna non c’era e ha lasciato il mio assistito e la bambina per ore in mezzo alla strada, a vagare per le strade, rimbalzandoli da un indirizzo a un altro, senza però mai farsi trovare e rendendosi irreperibile persino al telefono, tanto che il mio assistito si è reso costretto a rivolgersi ai carabinieri, vista l’inottemperanza alle disposizioni del giudice».

In teoria la donna vive a Gallarate, ma l’indirizzo esatto non è noto al padre della bambina. Inoltre questa madre che si professa tanto amorevole e premurosa, quando la figlioletta sta con il padre non la chiama mai ed è acclarato che non si occupi di lei né dal punto di vista affettivo che economico. «È evidente che la decisione della Corte d’appello di Catanzaro di collocare la bimba presso la madre» conclude l’avvocato Miraglia «dopo che da sempre era vissuta coi nonni paterni, sia stata affrettata e senza alcun riscontro.

Tra l’altro siamo ancora in attesa di capire a quale indirizzo i Servizi sociali di Gallarate si rivolgono per controllare il collocamento della bimba. Delle due l’una: o i Servizi sociali di Gallarate hanno fornito false informazioni oppure la Corte d’Appello di Catanzaro è stata troppo affrettata nell’assumere delle decisioni. In attesa che si faccia chiarezza, da parte nostra abbiamo presentato ricorso urgente al Tribunale di Milano, chiedendo che la bambina venga collocata presso il padre, che ha dimostrato di essere un genitore premuroso e soprattutto responsabile».

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