Detenzioni ingiuste, il record è ancora di Reggio 

Arrivano nella Relazione annuale sulle “Misure cautelari personali e riparazione per ingiusta detenzione – 2021” presentata dal ministero della Giustizia al Parlamento i numeri sull’entità delle riparazioni per ingiusta detenzione i numeri delle riparazioni e quanto costano allo Stato e, quindi, ai contribuenti. Dato che raccontano un record in negativo per Reggio, anche per il 2022. 

Numeri che, in percentuale nazionale, diminuiscono rispetto allo scorso anno, ma che fanno riflettere. Nei risarcimenti per ingiusta detenzione abbiamo un totale di 565 ordinanze e la somma è nel complesso di 24.506.190 euro (12 milioni di euro in meno del 2020), con un importo medio per provvedimento di  43.374 euro (anziché i 49.278 euro del 2020). 

L’esame delle ordinanze accolte e dunque non più soggette ad impugnazione relative al 2021 ha evidenziato che 292 di essere, pari al 60% del totale, riguardano casi di indennizzo da sentenza di proscioglimento, mentre 198 (40%) a casi di riparazione per “illegittimità dell’ordinanza cautelare”. 

Ingiusta detenzione, il caso Reggio 

Nella relazione trasmessa da via Arenula al Parlamento, viene chiarito che i risarcimenti di maggior entità riguardano provvedimenti dell’area meridionale e che i pagamenti più consistenti sono stati emessi in relazione a provvedimenti della Corte di appello di Reggio Calabria, sia in valori assoluti che in valori medi. 

Nello specifico per il 2021, dai dati del Mef, relativi ai pagamenti riparazione per ingiusta detenzione, a Reggio Calabria ci sono 76 ordinanze, 6.702.097 di pagamenti, con una media di 88.185 ad ordinanza (il doppio della media nazionale). Numeri molto alti che però sono minori rispetto alle cifre dello scorso anno: con 90 ordinanze, 7.907.009 di pagamenti e una media di 87.856 a ordinanza.