Brogli elettorali a Reggio, Delfino respinge le accuse davanti al gup
In udienza preliminare le spiegazioni dell'allora presidente del consiglio comunale sulla nomina di Castorina nella commissione elettorale
Nuova udienza del caso brogli elettorali al Reggio Calabria. L’allora presidente del consiglio comunale Demetrio Delfino (difeso dall’avvocato Massimo Canale) ha reso interrogatorio davanti al giudice per l’udienza preliminare per tentare di dimostrare l’estraneità ai fatti che gli vengono contestati.
Nello specifico, in relazione alla nomina di Antonino Castorina (difeso dall’avvocato Francesco Calabrese) nella commissione elettorale, secondo quanto dichiarato in udienza, sarebbe stata una semplice presa d’atto della indicazione del capogruppo del Pd, il quale nominava se stesso.
La difesa di Delfino
Delfino ha chiarito che quello che da lui assunto non ha ritenuto fosse un provvedimento destinato a produrre effetti. Provvedimento che lo stesso ribadisce di avere comunicato alla dirigente di settore, Loredana Pace. Quest’ultima, secondo Delfino, avrebbe dovuto rilevare eventuali anomalie e metterlo in guardia rispetto alla procedura seguita.
La nomina in commissione
La commissione elettorale sarebbe insomma stata trattata da Delfino alla stregua di qualsiasi altra commissione consiliare, in cui le nomine vengono effettuate dai capigruppo. L’errore sarebbe stato indotto dalla richiesta del capogruppo del Pd, che chiedeva la sostituzione al posto di un consigliere dimissionario.
L’errore
Delfino ha chiarito che ha avuto modo di ravvedersi dell’errore nel corso dell’esame da lui reso, come persona informata sui fatti, a dicembre 2020, quando fu ascoltato dal pubblico ministero. L’ex presidente ha sostenuto di non essersi accorto che non si trattava di una commissione consiliare ma elettorale da trattare con una procedura differente; in quel caso si sarebbe rapportato col segretario generale o il sindaco.
La mancanza d’interesse
Delfino ha infine sottolineato la mancanza di interessi comuni con Castorina né di tipo politico, né di altro tipo, ricordando che era uscito dal Pd e dal relativo gruppo già a novembre 2017.
La prossima udienza è prevista per il 31 gennaio, in quella data ci sarà la discussione del pubblico ministero, che oggi ha chiesto un differimento per prendere visione degli atti depositati da alcune difese.