lunedì,Aprile 29 2024

Naufragio migranti a Crotone: le reazioni della politica e delle istituzioni – LIVE

Le parole di Papa Francesco nell'omelia: «Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che si occupano dell'accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle»

Naufragio migranti a Crotone: le reazioni della politica e delle istituzioni – LIVE

Dopo la tragedia che si sta consumando da stamani al largo delle coste crotonesi arrivano le reazioni dal mondo della politica e delle istituzioni.

Papa Francesco ha ricordato poco fa nell’Omelia della Santa Messa domenicale i morti di Crotone: «Ho saputo con dolore del naufragio di questa mattina sulle coste calabresi. Oltre quaranta morti. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per i sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che si occupano dell’accoglienza – ha detto – La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle».

Paolo Zangrillo annulla la visita in Calabria in segno di lutto

In segno di lutto per il naufragio di Steccato di Cutro, la visita in Calabria del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, prevista domani, è stata annullata. Lo fa sapere una nota del ministro, spiegando che la decisione è stata presa d’intesa con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, il professor Antonio Viscomi, direttore del Centro di Ricerca “Digit Lab Law” dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, dove era in programma una lectio magistralis del ministro Zangrillo, e i vertici dell’Harmonic Innovation Hub.

«Di fronte a simili tragedie, e al dolore per i bambini, le donne e gli uomini morti nella speranza di una vita migliore – afferma il ministro Zangrillo – non si può far altro che fermarsi. Mi unisco al cordoglio della Calabria e dei calabresi e ringrazio le forze dell’ordine impegnate nei soccorsi dei superstiti. L’ennesimo naufragio di un barcone sulle coste italiane impone una riflessione sul dramma dell’immigrazione: l’Europa non lasci sola l’Italia e avvii un serio confronto per evitare il ripetersi di queste terribili tragedie». La visita in Calabria – precisa la nota – sarà riprogrammata non appena possibile.

Giorgia Meloni

«Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini». Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il naufragio in Calabria sottolineando che «si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole». Il governo, aggiunge, «è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza».

Matteo Salvini

«Una tragedia! Ormai gli scafisti mettono in mare “barchini” sempre meno sicuri e malandati incassando, sulla pelle di queste persone, milioni di dollari reinvestiti in armi e droga. Fermare i trafficanti di esseri umani è un dovere morale di tutti, soprattutto per salvare vite innocenti. Una preghiera per questi poveri morti». Lo dichiara in una nota il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini.

Ignazio La Russa

«Esprimo dolore e rabbia per l’ennesima tragedia avvenuta in mare con decine e decine di donne, uomini e bambini rimaste vittime di facili promesse e del business dei trafficanti di esseri umani. L’Europa comprenda che l’immigrazione clandestina è un problema di tutti e che l’Italia non può e non deve essere lasciata sola. A fronte della legittima e doverosa accoglienza per coloro che ne hanno diritto, occorrono politiche europee che impediscano agli scafisti di fare affari sulla pelle delle persone e soprattutto il ripetersi di simili tragedie». Lo dichiara il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Guido Crosetto

«È un’enorme tragedia quella avvenuta oggi sulle coste calabresi. Un bilancio drammatico che sale di ora in ora. Le immagini delle persone scomparse, tra cui anche bambini e neonati, stringono il cuore. Si tratta di un’ennesima ferita all’umanità di tutti noi». Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che attacca gli «scafisti senza scrupoli» e osserva che «l’Europa deve far sentire la sua voce e deve essere una voce unica, corale, condivisa tra Stati e Istituzioni, battendosi per la pace ovunque, investendo nella crescita dei paesi più poveri, offrendo asilo e possibilità di ingresso strutturati, controllati, legali e gratuiti, facendo accordi con i Paesi di partenza dell’immigrazione illegale.

Il dramma delle troppe vite umane sacrificate, per mero profitto, dai trafficanti di uomini e donne, meritano rispetto e dolore ma anche rabbia e reazione», spiega Crosetto, sottolineando che «gli scafisti senza scrupoli vanno contrastati in ogni modo, con una risposta corale, seria, strutturata, che tolga loro la possibilità di sfruttare la povertà, le guerre, i cambiamenti climatici, per i loro biechi interessi. Non dobbiamo più permettere – conclude – il ripetersi di simili tragedie e nessuno può girarsi dall’altra parte. L’Italia è la porta del Mediterraneo ma le sue frontiere sono le porte di tutta l’Unione europea».

Mara Carfagna

«Un’altra strage di migranti, disperati in fuga dai loro Paesi per cercare un futuro migliore. Perché solo la disperazione può spingere una madre a imbarcarsi con i suoi bambini su trappole a malapena galleggianti. Salvare vite umane deve essere sempre la priorità e accanirsi contro chi lo fa è sbagliato oltre che inutile. Allo stesso tempo occorre fermare i trafficanti di esseri umani attraverso un’azione europea seria e rigorosa, che coinvolga, investendo risorse significative, i Paesi di transito e di provenienza in cambio del loro impegno a bloccare i flussi illegali. Senza unità, senza un approccio comune europeo, umano, sarà impossibile fermare simili tragedie». Lo scrive su Facebook Mara Carfagna, presidente di Azione.

Partito democratico

«L’ennesima strage di innocenti nel Mediterraneo. Decine di vittime tra cui tante donne e bambini. Non è l’ora delle speculazioni e delle bandierine. Si faccia tutto ciò che è possibile perché non accadano più tragedie simili, per fermare questa strage. Con misure animate da umanità, che non mirino a tenere le navi Ong lontane dai luoghi dove possono salvare naufraghi (come il governo ha fatto con l’ultimo decreto) e con una azione decisa con l’Unione europea affinché si superino i veti di quei paesi contrari ad una politica comune». E’ quanto scritto in una nota del gruppo Pd della Camera.

Cgil

«Ancora una volta piangiamo decine di vittime: donne, uomini e bambini partiti su un barcone alla ricerca di una vita migliore, o semplicemente alla ricerca di una possibilità di sopravvivenza. Ma piangere non basta. La prima causa di queste stragi va rintracciata nelle politiche sbagliate». Lo affermano, in una nota, Cgil nazionale e Cgil Calabria. «Le politiche europee e del nostro Paese, che insistono sulla esternalizzazione delle frontiere, sulla perseguibilità di chi soccorre e non di chi sfrutta, sulla chiusura dei porti, sono la prima causa di queste tragedie. Non si tratta di speculare, si tratta di dire le cose come stanno e assumersi le proprie responsabilità».

Per la Cgil nazionale e la Cgil Calabria: «Occorre favorire politiche di coesione e di sviluppo delle aree più povere del mondo, fermare le guerre, garantire la libera circolazione delle persone, favorire una diversa distribuzione delle ricchezze. Occorre – aggiungono – istituire corridoi umanitari, superare gli accordi di esternalizzazione delle frontiere, rivedere il Trattato di Dublino e il Memorandum con la Libia, impegnarsi per politiche di accoglienza per rifugiati e profughi. Le stragi continueranno finché non ci sarà un cambio radicale delle politiche che considerino l’immigrazione un fenomeno strutturale e non un problema di sicurezza», concludono.

Maurizio Gasparri

«Grande dolore per l’ennesima tragedia del mare e dell’immigrazione clandestina. Ha ragione il Ministro dell’Interno Piantedosi. Bisogna, con determinazione, bloccare le partenze. I “mercanti di persone” diventano “mercanti di morte”. E chi auspica una politica di arrendevolezza, nei confronti di questi ‘viaggi della speranza’ che diventano ‘viaggi della morte’, sbaglia. L’unica politica efficace è quella della fermezza e del controllo dei flussi migratori. Il governo deve mettere in pratica le norme che, proprio nei giorni scorsi, abbiamo varato. Ci sono dei criminali che, sulle coste africane, tolgono soldi a dei disperati che intraprendono viaggi, in troppi casi, senza speranza. Il Mediterraneo diventa un cimitero per colpa del cinismo di queste organizzazioni di delinquenti. Che vanno bloccate e stroncate. L’unica via è quella della fermezza e dell’impegno affinché, dai Paesi nordafricani, cessino queste partenze incontrollate portatrici di morte”. Lo dichiara il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI).

Luigi Sbarra

«La terribile tragedia dei migranti sulle coste del crotonese ci lascia sgomenti. L’Europa deve fare molto di più per coordinare i soccorsi, bloccare il traffico di vite umane, evitare che il Mediterraneo diventi un “freddo cimitero senza lapidi” come ha detto Papa Francesco». Lo scrive su Twitter il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra

Denis Nesci

«Una tragedia senza fine. Le immagini dei corpi di migranti, tra cui quello di un neonato, rinvenuti sulle coste calabresi, sono davvero strazianti. L’Europa continua a fallire nell’individuazione di una politica dell’immigrazione adeguata a scongiurare drammi come quello avvenuto a largo di Crotone.
Non ci sono più preghiere o attestati di cordoglio che possano contenere la dimensione di tanto dolore». Così in una nota l’eurodeputato di FdI- Ecr Denis Nesci.

Nicola Frantoianni

«Un carico residuale in fondo al mare, vero eh? Se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso forse potevano essere salvati. Per ora 50 morti ma potrebbero essere almeno il doppio. Un ‘carico residuale’ vero governo Meloni? Evidentemente se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso potevano forse essere salvati. #migranti”. Così su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

Ettore Rosato

«A Crotone decine di morti sulle nostre coste, vittime incolpevoli di tragedie che si possono evitare. Non si può restare indifferenti».  Così in un tweet il deputato di Azione – Italia Viva Ettore Rosato.

Domenico Forgiuele

«Rabbia e profonda tristezza si agitano nel mio cuore per questa ennesima sciagura del mare. Non possiamo più tollerare scafisti disonesti e imperiti che spacciano morte a migliaia di disperati. Non è giusto. Oggi più che mai, continua l’impegno della Lega per la legalità affinché non ci siano più tragedie nelle nostre acque». Lo dichiara il deputato calabrese Domenico Furgiuele, vicecapogruppo della Lega alla Camera.

Vincenzo Voce

«Quello che è avvenuto al largo di Steccato di Cutro è una tragedia. Mentre mentre si stanno ancora raccogliendo aggiornamenti, le notizie che sono già pervenute sono drammatiche». Lo afferma il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce.

«Avvertiamo – aggiunge – un profondo dolore che in questo momento accomuna tutta la comunità cittadina. Ci siamo immediatamente attivati attraverso il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per dare il nostro supporto alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e a tutti coloro che in queste ore sono impegnati sul posto della tragedia».

Mario Vallone

«Una tragedia terribile e dolorosa, neonati donne e uomini annegati sulle coste del mare di Crotone. Non si conosce il numero dei morti ma si parla di 35 corpi già recuperati, ancora tanti dispersi. Ancora una volta assistiamo alla morte di esseri umani in cerca di una vita migliore». Lo afferma in una nota Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria e componente del Comitato nazionale Anpi. «Rifletta la politica, lo faccia il governo con le sue direttive disumane sui soccorsi, sulle Ong, sull’accoglienza diventata un miraggio per tantissimi migranti. L’Anpi della Calabria esprime vicinanza e solidarietà mettendosi a disposizione per quanto di utile sarà necessario», conclude Vallone.

Filippo Mancuso

«Esprimo i sentimenti di profondo cordoglio del Consiglio regionale della Calabria, per l’ennesima strage di migranti alla ricerca disperata di condizioni di vita dignitose, per sé e i propri figli, e che, invece, stavolta al largo di Crotone, s’imbattono in una morte terribile». Lo dice il presidente Filippo Mancuso, secondo cui: «Questa ennesima, drammatica, perdita di tante vite umane, colpevoli di non rassegnarsi a un’esistenza di privazioni nei loro Paesi, c’è da sperare che rimuova tatticismi e cinismi, indifferenze ed egoismi di un’Europa che predica bene e razzola malissimo. Ogni volta, si è indotti a credere che l’Europa si occuperà – finalmente dotandosi di una strategia univoca e condivisa delle cause che provocano l’esplosione epocale di migranti. Purtroppo, dinanzi al susseguirsi delle tragedie che tingono di sangue il Mediterraneo, si constata che si continua nell’indignazione rituale, per il dolore dei profughi lasciati alla mercé dei trafficanti di esseri umani e per un sistema dell’accoglienza che oscilla tra improvvisazione e precarietà».

Pietro Falbo

«Esprimo il mio più profondo cordoglio per le vittime del tragico naufragio che si è consumato al largo delle coste crotonesi». Lo afferma in una nota il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo.

Francesco De Nisi

«È questa una giornata di lutto per la Calabria e per Crotone, divenuta meta dei fenomeni migratori ma da sempre terra solidale e accogliente. Un ringraziamento va alle forze dell’ordine, ai volontari e a tutti coloro i quali si stanno adoperando a salvare i dispersi in mare. Profondo cordoglio per le vittime, purtroppo tante e tra cui anche molti bambini, i cui sogni di una vita migliore si sono spezzati a pochi metri dalle nostre coste. Il bilancio della tragedia davanti alle coste calabresi di Steccato di Cutro aumenta di ora in ora, tra morti annegati e dispersi. Il mio pensiero va alle vittime, a quegli uomini, a quelle donne e ai tanti bambini che, confidando in un futuro migliore, hanno vissuto una tragedia incommensurabile. E’ davvero giunta l’ora in cui la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza per evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi». Così il consigliere regionale Francesco De Nisi a poche ore dal drammatico naufragio sulle coste calabresi.

«Quella di oggi – prosegue il consigliere – è soltanto l’ultima delle tragedie che hanno segnato negli ultimi anni i “viaggi della speranza” degli immigrati e la conta dei morti in mare. Ritengo irrimandabile il momento in cui il governo regionale e soprattutto quello nazionale, intervengano con la dovuta fermezza nei confronti dell’Unione Europea affinché quest’ultima, assumendosi le proprie responsabilità, non lasci più sola la Calabria e intervenga con mezzi e risorse adeguati ad impedire che tragedie di tali proporzioni si possano ripetere in futuro. Le persone – conclude De Nisi – che si trovano in mare in situazioni di emergenza vanno salvate a tutti i costi, ma la strage va fermata prima possibile con le adeguate iniziative a tutti i livelli istituzionali. Un plauso a tutte le forze che in queste ore stanno operando in Calabria per le ricerche e per aiutare i sopravvissuti».

Baldino, Orrico, Scutellà, Tucci

«Ogni vita spezzata inseguendo un futuro migliore è una sconfitta a cui l’Europa della solidarietà deve porre rimedio con risolutezza. Il rispetto per i morti deve essere accompagnato dalla riflessione umana e soprattutto politica per i sopravvissuti, perché dietro le vite distrutte in mare ci sono responsabilità umane e politiche». È quanto affermano Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci.

«Chi oggi invita a non speculare sulla tragedia – continuano – ha costruito la propria carriera politica sulla pelle dei migranti senza mai proporre soluzioni serie, ma solo illusorie politiche repressive che si sono dimostrate irrealizzabili o inefficaci, ma utili solo per soffiare sul fuoco dell’intolleranza alimentata dal disagio sociale dei nostri concittadini. La solidarietà europea deve stare davanti al nazionalismo arrogante, è questa la chiave per farsi carico di un fenomeno così complesso. Il crotonese è luogo di bellezza oggi è chiamato a dare l’ennesimo esempio di umanità. Ai suoi abitanti e a tutte le istituzioni ora impegnate in questa tragedia va la nostra vicinanza».

Antonio Lo Schiavo

«Ancora una tragedia della disperazione e della speranza. Questa volta così vicina alle nostre vite da lasciarci ancor più increduli e sgomenti. Quante morti innocenti serviranno ancora perché i Governi nazionali e l’Unione europea comprendano che non si può gestire un fenomeno di dimensioni umane, sociali e politiche così imponenti, con misure esclusivamente repressive ed egoistiche? Serve un’azione comune tra gli Stati, improntata alla responsabilità e all’umanità, che faccia in modo di evitare simili tragedie.

Ma serve anche, da parte del Governo italiano, che sta facendo di tutto per limitare gli interventi di salvataggio in mare, un atto di consapevolezza rispetto a drammi che causano un immane dolore. Il mio pensiero va alle vittime e ai superstiti di questa ennesima strage, con un ringraziamento a chi, in queste ore, si sta spendendo senza sosta per soccorrere i naufraghi e fornire loro assistenza». È quanto dichiara, in un intervento sui social, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (Gruppo misto – Liberamente progressisti), in merito alla tragedia avvenuta lungo delle coste del Crotonese.

Potere al popolo

«È notizia di queste ore la strage di migranti in arrivo sulle nostre coste, con un bilancio di 45 morti, tra cui donne e bambini, destinato a crescere nelle prossime ore. Una notizia che, similmente a quelle che si ripetono da anni nei nostri mari, ci lascia una sensazione di sgomento e di rabbia». È quanto afferma Potere al popolo. «Vogliamo infatti ribadire come non si tratti di semplice fatalità. C’è una precisa responsabilità politica da parte dell’attuale governo di destra del nostro paese, che con il Decreto Flussi e la criminalizzazione delle ONG e la presunzione di bloccare gli sbarchi, di fatto impedisce e rende più difficile i salvataggi in mare, giocando con la vita di uomini e donne considerati alla stregua di «carichi residuali» (termine che è esempio del linguaggio violento e discriminante del governo Meloni e dei suoi esponenti).

Lo stesso governo che davanti a questa strage si dimostra ipocritamente rammaricato, scaricando la
colpa su una presunta migrazione senza controllo. Ma altrettanto ipocrita troviamo il rammarico delle forze di centrosinistra, che negli anni, al governo, hanno promosso politiche discriminatorie, inumane e repressive in materia di immigrazione (ricordiamo fra tutte il Decreto Minniti). Ci sembra peraltro indicativo che, mentre assistiamo all’ennesima tragedia, si svolga a Riace una manifestazione in solidarietà a Mimmo Lucano, ex sindaco che rischia ad oggi la reclusione per fatti legati alla costruzione di un sistema di accoglienza. Per questo e altro, serve un’opposizione sociale e politica forte che ponga fine a questa barbarie generalizzata».

Pasqualina Straface

«Esprimo grande dolore per la tragedia consumatasi nel mare di Crotone che colpisce e commuove tutti. Bambini, donne, uomini, le cui vite sono state spazzate via dal mare per mano dell’uomo e di trafficanti senza scrupoli, devono trovare giustizia. Ho espresso al presidente della provincia di Crotone, Sergio Ferrari, umana e cristiana vicinanza». È quanto dichiara il consigliere regionale e presidente della terza commissione Sanità, Pasqualina Straface.

«Un ringraziamento particolare va a tutte le forze dell’ordine, ai soccorsi impegnati a Steccato di Cutro. Questa immane tragedia deve però imporre una riflessione rispetto ai fenomeni migratori, e soprattutto alle politiche attuate dall’Unione Europea che ormai da troppo tempo lascia il nostro Paese in balia delle onde. Ne va dei principi solidaristici. La Calabria, sempre pronta a fare la sua parte ed anche di più, è ormai da anni impegnata ed abituata ad accogliere migranti, famiglie, bambini, donne, uomini, che finiscono in pasto ai criminali sperando di rincorrere un futuro migliore.

L’Ue e tutti gli Stati membri si adoperino nel sostenere l’Italia e le regioni più colpite come la Calabria e la Sicilia. Concordo assolutamente con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto: dov’è l’Europa che dovrebbe garantire politiche solidali, dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Ci auguriamo che le politiche del governo, tese a frenare il fenomeno, trovino sbocchi immediati. Ma mentre l’Ue si nasconde, la Calabria è costretta a piangere le vite di decine di innocenti».

Carmelo Versace

«L’ennesima tragedia avvenuta a Crotone ci richiama al dramma dell’immigrazione sul quale non è più possibile rinviare decisioni. Occorre assumere serie e coscienziose politiche di coordinamento internazionale affinché il Mediterraneo smetta di essere un mare cimitero e diventi invece il mare del dialogo e della pace, come tutti auspichiamo». E’ quanto afferma in una nota il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dirigente regionale di Azione Carmelo Versace. 

«Il tema dell’integrazione – ha aggiunto Versace – deve essere al centro dell’agenda politica regionale e nazionale, non possiamo più attendere oltre o assistere ad emanazione di decreti che pregiudicano la vita di questa povera gente che fugge dalla propria terra per fame o disperazione. Il nostro Partito a livello nazionale Azione – Italia Viva – Renew Europe – ha spiegato ancora Versace – ha più volte chiesto la fine di questo continuo stillicidio ponendo la questione in maniera seria e responsabile, mettendo l’accento su una tragedia che colpisce anche la nostra comunità metropolitana di Reggio Calabria.

Da anni – aggiunge Versace – assistiamo a soluzioni tampone, che però non riescono ad affrontare la questione in maniera netta, ma continuano a rinviare il problema attraverso scelte poco coraggiose che spesso appesantiscono il nostro sistema Paese, ma senza mai risolvere definitivamente il dramma di migliaia di persone che ogni anno attraversano il Mediterraneo in condizioni disumane. Sono convinto che su tematiche come queste non possano esistere divisioni ideologiche. Siamo piuttosto di fronte alla necessità di costruire ponti per quei territori capaci di trasformare un problema in risorsa mediante una reale politica di “integrazione” prima di tutto culturale e sociale, successivamente economica, non smettendo mai di ringraziare gli uomini delle forze dell’ordine che ci supportano nella gestione di queste importanti tragedie umanitarie».

Anna Maria Stanganelli

«“Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto… Tutto quello che avete fatto a uno solo dei miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me” (Matteo 25,31-46). Piangono senza parlare i circa 60 migranti superstiti del naufragio a Cutro, con lo sguardo fisso nel vuoto; una donna grida disperata il nome del figlio che non trova più. Chissà cosa pensava quel piccolo angelo sull’imbarcazione della speranza, spezzata in due dalle onde, a Steccato di Cutro, nel crotonese. Forse sognava un futuro diverso, fatto di giochi e divertimenti, non lo sapremo mai». È quanto afferma Anna Maria Stanganelli, garante regionale della Salute.

«Oggi è il giorno del dolore per la Calabria – continua – e desidero esprimere la mia profonda, accorata e commossa vicinanza ai nostri fratelli coinvolti in questa tragedia. Quanto accaduto rappresenta l’ennesimo segnale della drammatica situazione che migliaia di migranti sono costretti a vivere nel tentativo di raggiungere l’Europa, spesso a rischio della propria vita. È inaccettabile che in un’epoca in cui siamo in grado di compiere conquiste tecnologiche straordinarie, non si riesca a porre fine a questa tragica realtà. L’Unione Europea ha una responsabilità cruciale rispetto al fenomeno migratorio, dovendo garantire l’accesso alle procedure di asilo e protezione internazionale per chi ne ha diritto, nonché promuovere politiche di sviluppo e cooperazione con i Paesi di origine dei migranti al fine di prevenire le cause profonde della migrazione forzata. È necessario un approccio olistico e umanitario che ponga la dignità e i diritti dei migranti al centro delle politiche europee.

Il naufragio di Cutro rappresenta un duro colpo per la comunità internazionale e deve essere un forte richiamo a un impegno rinnovato per porre fine alle morti in mare e garantire una gestione sostenibile e umana del fenomeno migratorio. In un momento così tragico, è importante mettere in campo iniziative di solidarietà, come i calabresi sanno fare e come già sta facendo il Governo regionale, per fornire ai sopravvissuti e alle famiglie, il sostegno, l’assistenza medica e psicologica di cui hanno bisogno e fare il possibile per alleviare le loro sofferenze. “Ieri sono stato salvato, oggi devo salvare gli altri. Non potrei fare altrimenti. Non si può più morire in mare per fuggire dal proprio paese in guerra… i lampedusani hanno sofferto con noi e ci hanno accolto come fratelli”. Parole di Tadese Fisaha, l’unico tra i 155 sopravvissuti eritrei al naufragio al largo dell’isola di Lampedusa, dove il 3 ottobre 2013, 368 migranti trovarono la morte in mare, ad essere rimasto in Italia. Tadese oggi vive a Roma e aiuta altri rifugiati come lui».

Vescovi delle diocesi della Calabria

«Come Vescovi delle diocesi della Calabria esprimiamo il profondo dolore e lo sconcerto per l’ennesima tragedia che si è consumata nel mare della nostra regione e invitiamo tutte le comunità cristiane a manifestare con la preghiera e la solidarietà, una concreta vicinanza alle vittime. Di fronte alla dolorosa cronaca di queste ore, nessuno può rimanere indifferente di fronte a tanti fratelli e sorelle fra cui bambini, che hanno perso la vita in questo dramma, ultimo di tanti, troppi che hanno funestato le coste della nostra Calabria. Domani, il vescovo di Cassano allo Jonio e vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savino, si recherà sul luogo della tragedia in rappresentanza della Conferenza episcopale italiana per un momento di preghiera e per esprimere la prossimità e la vicinanza di tutta la Chiesa italiana.

In questo momento come Vescovi della Calabria, ci sentiamo di elevare un invito accorato rivolto a tutti, a non rimanere inerti, a immaginare nuove strade solidali che possano permettere al nostro Mediterraneo di non essere più uno scenario di morte. È il momento del dolore, ma anche del risveglio: tutti facciano la loro parte, tutti facciano di più, con rinnovata responsabilità: l’Europa deve fare di più, l’Italia deve fare di più, le nostre Comunità cristiane devono fare di più… sentendosi tutti sulla stessa barca, su quella stessa barca che non deve naufragare perché sarebbe il naufragio della civiltà. Per salvarci da questo tragico naufragio, con Papa Francesco invitiamo tutti a comportarsi con più umanità, «Guardando le persone non come dei numeri, ma per quello che sono, cioè dei volti, delle storie, semplicemente uomini e donne, fratelli e sorelle» (Papa Francesco, 4 aprile 2022)».

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