venerdì,Maggio 3 2024

Da Siderno un corale “No alla mafia”, Montinaro: «I giovani non siano indifferenti»

La vedova del caposcorta di Falcone a confronto con gli studenti della Locride. L’evento promosso dalla Questura

Da Siderno un corale “No alla mafia”, Montinaro: «I giovani non siano indifferenti»

Un corale “No alle mafie e alle violenze” per un vivere improntato sempre più ai principi di legalità. È stato questo il tema della giornata organizzata a Siderno dalla Polizia di Stato, con il patrocinio dell’amministrazione comunale e alla presenza delle scuole cittadine. Al convegno, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ha partecipato anche Tina Martinez Montinaro, vedova del caposcorta di Giovanni Falcone.

«È importante parlare con i ragazzi, per cercare di fargli capire che devono essere migliori di noi – ha detto la Montinaro – devono sapere cosa accade nel loro territorio e non essere indifferenti, perché l’indifferenza porta loro ad andare via da questa regione meravigliosa. Mio marito aveva solo 29 anni e 2 bambini a casa. Quei tre poliziotti vanno ricordati perché hanno scelto di essere la scorta di Falcone con coraggio, un coraggio che ci permette oggi di camminare a testa alta. Non erano eroi, ma poliziotti che facevano il loro dovere».

Fuori dal palasport sidernese è stata esposta la teca contenente il relitto della Quarto Savona 15, l’auto degli agenti di scorta del giudice Falcone che venne distrutta da una carica di tritolo, il 23 maggio 1992, nell’attentato di Capaci. «La scelta di Siderno non è casuale – ha evidenziato il Questore di Reggio Bruno Megale – perché questo è un territorio che soffre ancora di queste dinamiche criminali. Portare l’attenzione dei giovani su questi temi è fondamentale. La Calabria in questo momento è la regione che esprime le dinamiche criminali più difficili e complesse, lo dicono le indagini. Oggi la ‘Ndrangheta è ancora l’organizzazione criminale più potente al mondo, nonostante i tanti successi resta tutt’ora molto forte. Andare a incidente sulla mentalità dei giovani e sull’importanza di decidere da che parte stare».

Per il primo cittadino sidernese Mariateresa Fragomeni «Le mafie si combattono non solo nei tribunale, ma soprattutto nelle scuole attraverso la cultura. Il coinvolgimento delle giovani generazioni, in eventi di così alto valore morale, grazie alle testimonianze dirette di chi ha vissuto i tragici fatti in prima persona, permetterà agli stessi di fissare il ricordo su eventi incresciosi della nostra storia più recente».

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