domenica,Aprile 28 2024

Emilio Sirianni, Magistratura democratica: «Pericolosa la decisione del Csm»

L'associazione: «Spinge i magistrati verso il conformismo privato»

Emilio Sirianni, Magistratura democratica: «Pericolosa la decisione del Csm»

La decisione del plenum del Csm che ieri non ha confermato nell’incarico il presidente della sezione lavoro del tribunale di Catanzaro Emilio Sirianni per il contenuto di alcune conversazioni private con l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, rappresenta un precedente che costituisce un «enorme pericolo per tutta la magistratura e per ciascun magistrato, e che siamo certi sarà colto dalla stragrande maggioranza dei colleghi indipendentemente dal proprio orientamento culturale e politico». E’ quanto sostiene l’Esecutivo di Magistratura democratica.

«Si tratta – continua – del chiaro segnale trasmesso da questa decisione, con essa volendosi spingere i magistrati, dietro minaccia di una sanzione, non solo verso il conformismo giudiziario ma anche verso il conformismo privato, nelle proprie relazioni e nell’intimo della propria coscienza, falcidiando i diritti costituzionali di libertà di pensiero e di associazione che stanno alla base delle libertà che rivendichiamo come cittadini e dell’indipendenza che rivendichiamo come giudici e pubblici ministeri. La “criticità” – afferma Md – riguardava conversazioni telefoniche private intercorse tra Sirianni e l’ex sindaco di Riace, intercettate nell’ambito di un’indagine a carico quest’ultimo. In queste conversazioni i due interlocutori si sono scambiati opinioni su vari personaggi della vita pubblica, calabrese e nazionale, nonché in merito alla vicenda giudiziaria di Lucano. Commenti e critiche avevano il tono diretto e chiaro che può caratterizzare un dialogo tra due persone che si conoscono da anni, che si stimano e condividono l’ideale, forse utopico, di una società migliore.

Due amici che condividono anche la frustrazione del vedere questo ideale sempre più reietto e lontano dalle preoccupazioni politiche e istituzionali, e si lasciano andare, nel privato, a uno sfogo anche duro, ma che non era destinato a diventare pubblico e lo è divenuto solo a seguito delle intercettazioni attivate sull’utenza di Lucano. Assoluta era la buona fede di Sirianni e la sua distanza da ogni tentativo di influire sull’indagine in corso, peraltro in un altro distretto: infatti, per queste conversazioni, Emilio è stato sottoposto a un procedimento penale e a un procedimento disciplinare ed è stato prosciolto in tutte le sedi». Riguardo ai consiglieri che si sono astenuti, sostiene Md, «non possiamo fare a meno di chiederci come ci si possa auto-percepire riferimento di una magistratura autenticamente progressista e democratica, quando si sostiene una delibera che punisce un collega per ragioni che non hanno nulla a che vedere con le sue capacità professionali e organizzative né con l’equilibrio con cui esercita le proprie funzioni.

Non può non assalirci il pensiero – conclude Md – che Sirianni sia stato chiamato a pagare per le sue visioni della società in generale e per le sue opinioni culturali e politiche. Ma allora, da oggi, ogni magistrato portatore di una sua visione culturale e politica, quale che sia, potrà essere chiamato, più o meno casualmente, a pagarla. Se questo surplus di colpa deve scontare Emilio, tutta Magistratura democratica è pronta, anzi è orgogliosa, di scontarlo con lui. Come sarà pronta a difendere la libertà di opinione e di espressione di ogni magistrato».

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