martedì,Aprile 30 2024

Reggio, società sportive in piazza Italia per salvare la pallavolo in città – FOTO e VIDEO

Impianti pochi e anche impiegati per accogliere i migranti. La Fipav protesta. Le rassicurazioni dell’assessore Albanese e della dirigente Roschetti

Reggio, società sportive in piazza Italia per salvare la pallavolo in città – FOTO e VIDEO

Un campo in cui giocare a pallavolo e coltivare un sogno. Lo hanno chiesto a gran voce atlete e atleti, giovani e appassionati, giunti in maglietta, pantaloncini, scarpe sportive e palla in piazza Italia a Reggio Calabria.

Si sono ritrovati questo pomeriggio per rivendicare il diritto allo sport che, per essere esercitato, necessita di spazi adeguati e sicuri. Lo hanno fatto giocando a pallavolo in piazza davanti al Comune. Con loro dirigenti, tecnici e genitori, riunitisi per protestare contro un’annosa carenza di impianti che penalizza soprattutto questo sport di squadra. Una carenza, più volte denunciata dal comitato territoriale della Fipav e acuita dalla reiterata decisione del Comune di Reggio Calabria di accogliere i migranti nelle già poche strutture a disposizione per questa disciplina.

Negli anni scorsi l‘impianto Giulio Campagna, noto come Palloncino. Adesso la palestra della scuola media Boccioni a Gallico e, di recente, anche il Copri e scopri a Pentimele. L’aggravante consiste nel fatto che il Palloncino è da poco chiuso per un intervento di ammodernamento che lo terrà fuori dai giochi per almeno un paio d’anni. La nuova struttura di Ravagnese ancora non è stata completata. Insomma non ci sono, se non impianti a gestione privata e neanche tanti, palestre in cui poter praticare questo sport.

Le ragioni della protesta

«Da tempo – ha spiegato Domenico Panuccio, presidente del comitato Territoriale della Fipav di Reggio Calabria – segnaliamo questa carenza che adesso, con i campionati alle porte, rischia davvero di compromettere il futuro di questo sport in città. Non sappiamo più dove andare ad allenarci e a giocare. Siamo ancora in attesa che predispongano i bagni al Copri e scopri, che noi abbiamo arredato, come siamo in attesa dell’impianto di Ravagnese, che certamente darebbe una boccata di ossigeno anche se sappiamo che non sarebbe sufficiente per soddisfare tutte le esigenze. Sappiamo anche che il Palloncino non riaprirà presto. E, inoltre, il bando per le palestre scolastiche, scaduto ad agosto, ancora non è arrivato ad assegnazione.

Nei giorni scorsi ci sono state anche chieste le chiavi del Copri e scopri a Pentimele, per fronteggiare ancora una volta con gli impianti sportivi l’accoglienza dei migranti. La struttura, che noi ci siamo attivati per rendere fruibile, comunque non è munita di bagni. L’accoglienza è sacrosanta ma non a spese dello sport.

Nel reggino ci sono 36 società sportive di pallavolo, dalla serie A a Palmi fino alla serie B e C a Reggio. E poi tutti i campionati giovanili. Una vitalità importante. Eppure ci ritroviamo ad allenarci all’aperto e a giocare fuori sede a Villa San Giovanni e Palmi. La pallavolo è uno sport che merita spazi prossimi e adeguati», ha sottolineato ancora Domenico Panuccio, presidente del comitato Territoriale della Fipav di Reggio Calabria.

Il diritto allo sport

«Vorremmo almeno poterci allenare al chiuso, tre volte alla settimana, e senza temere la pioggia adesso che arriva l’inverno. In questo momento ci stiamo allenando all’aperto, nei campetti di piazzale Loreto», ha spiegato il giovane atleta della Luck Volley di Reggio Calabria, Giuseppe Cuzzucoli.

«La pallavolo è la nostra passione. È il nostro sport e vorremmo poterlo praticare con tranquillità e in sicurezza. In questi anni invece abbiamo spesso dovuto allenarci fuori. Adesso non abbiamo neppure un campo per le partite. Siamo qui per dire che vogliamo giocare ancora tanto e a lungo. Ma per farlo abbiamo bisogno di strutture». Così Giorgia Polimeni, Silvia Simone e Sara Gerace, giovani atlete della Elio Sozzi.

«Per chi è cresciuto praticandolo, ritenendolo un veicolo di crescita importante, e ha voluto trasmettere questo esempio ai figli, lo sport costituisce un valore imprescindibile. Come si è potuto pensare di chiudere il Palloncino, senza prima avere consegnato la nuova struttura di Ravagnese? Reggio rischia di negare lo sport ai nostri figli e questo non va bene», ha sottolineato Nino Ripepi, genitore ed ex cestista.

«Uno degli sport di squadra più praticato, privo di strutture. Le società sportive come possono programmare a lungo termine? Facciamo davvero fatica ma siamo massimamente impegnati a garantire comunque un’offerta sportiva di qualità alle nostre atlete e alle famiglie che le affidano a noi. Necessitiamo, però, di essere supportati con impianti accessibili, pienamente fruibili e sicuri», ha sottolineato Francesco Surace presidente Del Core Volley Academy di Reggio Calabria.

«Abbiamo i campionati alle porte e ci ritroviamo per l’ennesima volta a chiedere, come facciamo da 20 anni, impianti disponibili. Purtroppo quelli pubblici in gestione privati hanno ormai tutti gli spazi occupati. Sappiamo anche che sono gli impianti stessi a mancare. Dunque è necessario accelerare i lavori per garantirne di nuovi e riaprire quelli chiusi», ha incalzato Stefania Laurenda, dirigente tecnica della storica società Elio Sozzi di Reggio Calabria.

Le rassicurazioni del Comune

Durante la protesta sono arrivati in piazza l’assessore ai Lavori Pubblici, su delega del sindaco ff Paolo Brunetti, Rocco Albanese, e la dirigente di settore Istruzione, Sport, Politiche giovanili e Partecipate del comune di Reggio, Daniela Roschetti.

«Comprendiamo il disagio oggi manifestato in piazza e stiamo cercando delle soluzioni alternative per alleviarlo. È chiaro che non si può prescindere dai limiti dovuti alla carenza di impianti in città. Teniamo per altro a sottolineare che il disagio arrecato discende da un intento assolutamente positivo: quello di garantire in un prossimo futuro una struttura nuova, quale sarà il Palloncino una volta ammodernato, che da tempo si mostrava precaria. Stiamo, altresì, lavorando per accelerare i lavori per completare al più presto l’impianto di Ravagnese. Il rup è all’opera per risolvere alcune criticità. Dobbiamo purtroppo considerare la carenza di impianti sportivi in generale di cui patisce la città». Così la dirigente di settore Istruzione, Sport, Politiche giovanili e Partecipate del comune di Reggio, Daniela Roschetti.

«Di concerto con la dirigente Roschetti stiamo cercando delle soluzioni visto che abbiamo dovuto chiudere il Palloncino. Grazie a un grosso finanziamento saremo in grado, anche se non prima di due anni, di mettere a disposizione delle società un impianto interamente ammodernato che sarà tra i migliori d’Italia.  Nel frattempo come soluzione alternativa, entro la prima decade di ottobre, sarà disponibile il Copri e scopri a Pentimele. Lunedì consegneremo i lavori per il trasferimento dei bagni. Stiamo lavorando anche per cercare alternative per l’accoglienza dei migranti. Nel frattempo, entro l’anno sarà anche pronta la nuova struttura di Ravagnese». Questi gli impegni assunti dall’assessore comunale ai Lavori Pubblici del comune di Reggio Calabria, Rocco Albanese. Lo stesso ha rassicurato Domenico Panuccio, presidente del comitato Fipav reggino resosi disponibile a intervenire, circa la previsione di tutta l’attrezzatura sportiva presso lo stesso impianto dove al momento si sta lavorando ancora sulla pavimentazione.

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