domenica,Maggio 5 2024

Palmi, omaggio a Caruso con la musica di Rea e la narrazione di Bovoli

L’appuntamento in programma sabato 18 febbraio, rientra nell'ambito della rassegna Synergia 47, promossa dall’associazione Amici della Musica

Palmi, omaggio a Caruso con la musica di Rea e la narrazione di Bovoli

La musica di Danilo Rea e la narrazione di Barbara Bovoli scandiranno un intenso omaggio al grande tenore, icona italiana nel mondo, Enrico Caruso, nella cornice del teatro comunale Nicola Antonio Manfroce di Palmi.

«Dopo essersi esibito sul prestigioso palcoscenico dell’Ariston a Sanremo, accompagnando Gino Paoli nel medley di tre pezzi indimenticabili – Una lunga storia d’amore, Sapore di sale e Il cielo in una stanza – il pianista di fama internazionale Danilo Rea – si legge in una nota – sarà in Calabria per esibirsi, con l’attrice Barbara Bovoli, in uno spettacolo prodotto da Ergosum, con la regia di Alessandra Pizzi».

Questo il prossimo appuntamento in programma, sabato 18 febbraio alle ore 21:15, nell’ambito della rassegna Synergia 47, promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata nell’ambito dell’avviso pubblico Eventi culturali 2021 della Regione Calabria.

«Un tributo emozionante alla riscoperta del genio e del talento di Enrico Caruso». Un racconto che inevitabilmente diventa anche un viaggio jazz che dalle arie celebri della grande Opera spazia fino agli autori del Novecento, alla canzone napoletana e al repertorio cantautoriale italiano, senza dimenticare la dedica, tra le più celebri e struggenti di sempre, rivoltagli da Lucio Dalla.

«Un racconto originale affidato alle note sapienti di Danilo Rea e alla voce narrante di Barbara Bovoli, attraverso lo sguardo e le emozioni della moglie di Enrico Caruso, Doroty Park. I testi sono tratti dal libro Canto D’Amore di Mary Di Michele. Le incisioni di vecchi vinili, che girano ancora sui piatti dei grammofoni da collezione senza che le opere risentano del tempo, saranno di ispirazione per Danilo Rea e per la sua rivisitazione in chiave Jazz del genio musicale del grande tenore».

Dal suo arrivo a New York, in quel tempio della musica che era il Metropolitan, sino al rientro a Sorrento, prima della sua morte avvenuta a Napoli nel 1921. «Una popstar ante litteram – ha detto Danilo Rea – nel modo in cui ha vissuto e attraversato il suo lavoro, tra produzioni discografiche, registrazioni e una vita senza troppe regole. Quando ha smesso di sentire da un orecchio, ha messo ancora più alla prova la sua voce, dunque un uomo che ha fatto della sofferenza la propria forza, grazie alla coscienza del talento. Ha saputo essere personaggio, un grande comunicatore che ha unito mondi, cantando a modo suo, a volte a dispetto dei puristi, spaziando con eclettismo tra forme e linguaggi musicali». 

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