domenica,Aprile 28 2024

Cascate del Marmarico: la meraviglia di Bivongi – GALLERY

Con il loro salto di 114 metri sono le più alte della Calabria e Bivongi le custodisce insieme alle altre meraviglie e all’elisir di lunga vita

Cascate del Marmarico: la meraviglia di Bivongi – GALLERY

Adagiato ai piedi del Monte Consolino, corteggiando l’ansa dello Stilaro, in una culla in cui per tacito accordo convivono da sempre la cultura bizantina e quella latina, giace, avvolto da un’atmosfera quasi irreale il piccolo borgo di Bivongi. Qui nascoste tra le montagne si celano le cascate più alte d’Italia, quelle del Marmarico.

Le Cascate del Marmarico

Con il loro spettacolare salto di 114 metri sono le più alte della Calabria e sin dal 2011 hanno ottenuto il riconoscimento di “Meraviglia italiana”.

Incastonate tra i tortuosi sentieri e i boschi rigogliosi, le Cascate del Marmarico si formano dall’acqua dello Stilaro che scende dal vallone Folea creando tre salti successivi e un piccolo laghetto alla base.

Per arrivare alle cascate sono possibili due itinerari: il primo con un tratto in fuoristrada dal centro di Bivongi fino al punto di confluenza tra il vallone Folea e Ruggiero con un tratto a piedi lungo il corso del Folea, oppure con un percorso interamente a piedi di circa due ore partendo dalla località Ferdinandea e seguendo il sentiero segnalato dal GEA (Gruppo escursionisti Aspromonte).

Entrambi gli itinerari richiedono una buona dose di cammino ma lo spettacolo che appare allo sguardo quando si arriva è in grado di ritemprare ogni stanchezza: un’oasi paradisiaca, dove lo scenario primitivo e selvaggio è interrotto solo dal rumore dell’acqua e dai richiami degli uccelli e, nei mesi estivi, dalle voci gioiose dei visitatori che si godono un tonificante bagno nel cristallino laghetto naturale.

Bivongi come Hollywood: a spasso per il borgo millenario

Il borgo millenario, ovviamente, attrae non solo per le cascate ma anche per le tante bellezze e “curiosità” a partire dall’accesso alle porte del paese, dove su una collinetta c’è la scritta “Bivongi”, a caratteri cubitali blu, che rievoca il famosissimo simbolo hollywoodiano.

Una volta entrati nel borgo, bisogna seguire l’andamento delle strettissime “viniadi”, delle “rughe” e delle case con le caratteristiche scale laterali, e ci si può recare alla secentesca chiesetta di Santa Maria; al Santuario medievale di Maria SS. Mamma Nostra, restaurato di recente e alle mura millenarie del Convento dei SS. Apostoli.

Da non perdere il cenobio di S. Giovanni Therìstis eretto nel sec. XI, nel quale ammantati dal silenzio e dalla meditazione vivono stabilmente i monaci greco-ortodossi del monte Athos.

Ecomuseo delle Ferriere e bagni di Guida

Tappa obbligata è l’”Ecomuseo delle ferriere e fonderie della Calabria”, primo di questo genere realizzato in Italia che conserva, tra bocche di miniere e vecchi mulini, testimonianze dell’intensa attività industriale che interessò la vallata.

Proseguendo tra i sentieri naturali, ci si può immergere nelle medicamentose “Acque Sante” di Bagni di Guida e rinfrancarsi all’ombra nel parco “Nicholas Green”, magari gustando un buon picnic nell’area attrezzata.

Borgo della longevità

Cosa non da poco, inoltre, a Bivongi sembra che scorra l’elisir di lunga vita, visto che circa 40 degli abitanti ha un’età tra i 90 e i 99 anni e nell’ultimo decennio vi sono stati almeno una ventina di centenari.

Un primato che il borgo si contende solo con l’isola di Okinawa in Giappone e che ha trasformato Bivongi in una meta per il turismo esperienziale, attirando scienziati, esperti e semplici curiosi da ogni parte del mondo per carpire il segreto della longevità.

Il vino di Bivongi

Il borgo millenario offre molto al turista che va alla ricerca di tradizioni e cibi genuini.

I buongustai non possono esimersi dall’assaggiare i sapori intensi della cucina bivongese che vanta tradizioni gastronomiche gelosamente custodite e tramandate di generazione in generazione.

Dall’antipasto al dessert, con la pasta fatta in casa, gli insaccati, i formaggi e i tipici dolci con noci e aromi, le specialità sono tantissime.

Il tutto innaffiato rigorosamente con il Bivongi Doc, il vino prodotto nella zona nelle tipologie bianco, rosso e rosato.

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