venerdì,Aprile 26 2024

Il coronavirus falcia le imprese: a Reggio Calabria – 127 nel primo trimestre 2020

In Calabria sono 3473 le cessazioni a fronte di 2604 iscrizioni, con un saldo negativo pari a 869 imprese, con un tasso di crescita negativo pari al -0,46%

Il coronavirus falcia le imprese: a Reggio Calabria – 127 nel primo trimestre 2020

di Francesco Bolognese – Il Covid 19 si abbatte pesantemente anche sulle imprese italiane. A certificarne la pervasività mortale è l’istantanea curata e divulgata in questi giorni da UnioncamereInfoCamere. Nel 1° trimestre 2020 tra iscrizioni e cassazioni il saldo è in terreno negativo: -30mila imprese! Numeri alquanto pesanti, soprattutto se messi in relazione con lo stesso periodo del 2019, in cui il saldo negativo era stato di -21mila imprese.

«Sono in netto calo sia le iscrizioni che, in misura minore, le cessazioni. Tra gennaio e marzo si registrano 96.629 nuove aperture, a fronte di 114.410 dello stesso trimestre dell’anno precedente, e 126.912 chiusure contro le 136.069 del 2019. Il bilancio della nati-mortalità delle imprese tra gennaio e marzo di quest’anno risente delle restrizioni seguite all’emergenza Covid-19 e rappresenta il saldo peggiore degli ultimi 7 anni, rispetto allo stesso arco temporale». L’onda ha riverberi negativi a livello regionale e provinciale.

In Calabria sono 3473 le cessazioni a fronte di 2604 iscrizioni, con un saldo negativo pari a 869 imprese, con un tasso di crescita negativo pari al -0,46% rispetto al -0,31% del 1° trim 2019. La performance negativa coinvolge tutte le province calabresi. La citta metropolitana denota il minor tasso di crescita trimestrale, -0,24%.

A fronte di 661 iscrizioni vengono registrate 788 cessazioni, con un saldo negativo di 127 imprese. Soffrono particolarmente le imprese artigiane che operano nel reggino, infatti a fronte di 201 cessazioni sono state registrate 147 iscrizioni, con un saldo trimestrale negativo pari a -54, cioè -0,56%. Urgono fatti, innanzitutto liquidità alle imprese. Bruxelles, Roma, Catanzaro e nel suo piccolo anche la Città metropolitana sono chiamate, ciascuno per la sua parte, a fatti chiari, univoci e concordanti. La punta dello stivale non può permettersi ulteriore desertificazione.

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