sabato,Aprile 27 2024

Covid a Reggio Calabria, casi raddoppiati nell’ultimo mese: 4 morti nell’ultima settimana

Situazione resa delicata anche dall'impennata di casi di influenza che ha colpito i reggini

Covid a Reggio Calabria, casi raddoppiati nell’ultimo mese: 4 morti nell’ultima settimana

Tutto come previsto anche Reggio Calabria fa i conti con un picco di contagi influenzali. Il Covid come annunciato nell’ultimo mese ha visto i casi raddoppiare. Complici le festività natalizie nella provincia reggina si registrano a oggi 50 ricoveri e ben 83 casi positivi. Un dato che seppur raddoppiato non allarma considerando che anche i decessi, 4 nell’ultima settimana, sono in linea con il resto d’Italia. La provincia reggina fa i conti dunque con 483 casi covid attivi. Un’impennata che, però, non ha creato difficoltà particolari in ospedale. Dato questo che differenzia Reggio dal resto della Calabria e del paese.

L’influenza

E se è vero che il Covid colpisce ancora è anche vero che tra Natale e Capodanno i reggini seduti a tavola o nei locali a festeggiare sono stati decimati da un’influenza stagionale che non ha risparmiato nessuno. Febbre, mal di gola, tosse e sintomi che difficilmente si discostano dal covid. Fatto sta che come mezza Italia anche Reggio sta ancora oggi facendo i conti con un’influenza che, a pochi giorni dal rientro a scuola, sta colpendo soprattutto i bambini.

Situazione delicata rimane quella degli anziani e delle persone fragili che esposte al covid hanno senza dubbio più rischi. Il Covid non è stato contemplato per mesi. Ma nell’ultimo mese la situazione è nettamente cambiata. Sintomi blandi e praticamente simili a una comune influenza hanno fatto passare la pericolosità del diffondersi del virus sottotraccia. Oggi, però, anche Reggio fa i conti con un aumento che, se ancora non preoccupa, è comunque significativo.

Proprio in virtù di questa recrudescenza di casi l’Asp reggina aveva emanato una circolare con i comportamenti da adottare per evitare la diffusione di eventuali contagi. Delle misure arrivate a fronte del fallimento della campagna vaccinale di prevenzione che, dopo la chiusura degli hub, è stata affidata ai medici di base. Una campagna di sensibilizzazione, prevenzione e sicurezza che non è stata, evidentemente e visti i risultati, adeguatamente portata avanti.

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