mercoledì,Maggio 15 2024

Mediterranean Life, Ripepi: «Un progetto di porto turistico da 6500 posti di lavoro che rischia di perdersi»

Il consigliere chiarisce che i finanziamenti da fondi privati «Non sono previsti nel nuovo piano strutturale comunale, né sul nuovo piano spiaggia approvato dal Consiglio Comunale»

Mediterranean Life, Ripepi: «Un progetto di porto turistico da 6500 posti di lavoro che rischia di perdersi»

Turismo per imbarcazioni da diporto, un porto turistico terminal di servizi nell’autostrada del mare più importante del mondo, lo Stretto di Reggio Calabria e Messina che costituirebbero il progetto del porto turistico “Mediterranean life”, interamente finanziato con fondi privati, circa 500 milioni di euro rischia di andare perduto, così come i 6500 posti di lavori che ne potrebbero derivare.

A lanciare l’allarme, in una nota, è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Massimo Ripepi che spiega il motivo: «Tutto questo però non è contemplato nel nuovo piano strutturale comunale né sul nuovo piano spiaggia approvato dal Consiglio Comunale. Sì è proprio così, il Piano Spiagge del Comune fa sfumare il progetto del secolo, il Mediterranean Life, sostenuto da imprenditori onesti e finanziato da banche mondiali».

Secondo il consigliere il sindaco Falcomatà sarebbe reo del fatto di essersi lasciato scappare «100 milioni di Fondi Europei per la sostenibilità – per poi sostenere – un Piano Strutturale classificandolo addirittura Masterplan del mare, ma che elimina dalla programmazione il Mediterranean Life, il porto turistico che dovrebbe realizzarsi in prossimità del centro commerciale Porto Bolaro».

Ripepi evidenzia che nemmeno l’allettante prospettiva dei tanti posti di lavoro «non è stata ritenuta una motivazione sufficiente per inserire il progetto Mediterranean Life nel novero delle grandi opere da realizzare; il Mediterranean avrebbe risvegliato la nostra vocazione turistica e soprattutto avrebbe potuto trovare, nella vicinanza dell’Aeroporto dello Stretto, una sinergia tale da predisporre una dinamica circolazione di visitatori e portare il traffico del Tito Minniti almeno a due milioni di passeggeri. Invece, la variante del Piano Spiagge appena approvata da Falcomatà, non prevede nemmeno punti di ormeggio e servizi di accoglienza per i naviganti, con una serie di vincoli che probabilmente limiteranno molte attività. Non è solo un onesto imprenditore come Pino Falduto ad indignarsi, ma sono tutte le associazioni di categoria, che a causa di una politica miope e fortemente schierata ideologicamente, vedono sfumare immediate opportunità di lavoro e di dinamismo economico».

Un progetto cassato dalla visione progettuale della Città Metropolitana perché, secondo Ripepi, è stato proposto dal centrodestra, in particolare dal consigliere Antonino Minicuci  e che renderebbe l’idea «dell’incapacità di certi soggetti politici, in primis il sindaco Falcomatà, di adoperarsi per l’interesse comune e per il bene della nostra amata Reggio, mettendo da parte i colori politici».

Grande beneficio ne vedrebbe anche «La Città Metropolitana – che – esige investimenti consistenti e pianificazioni di lungo termine e non intenzioni improvvisate, che sappiano convogliare tutto il traffico del Mediterraneo verso lo Stretto, ma per questo serve un porto di grandi dimensioni, un collegamento diretto con l’Aeroporto e un indotto nell’entroterra che possa accogliere adeguatamente i diportisti. Il Mediterranean Life offre la possibilità di trasformare Reggio e tutte le nostre più belle spiagge in un’oasi turistica». Dunque : «È un gravissimo errore non cogliere al volo questa opportunità e non prendere nemmeno in considerazione quanto proposto da questi imprenditori solo per rimanere trincerati nella propria inutile visione, come ulteriore passo verso il declino definitivo di Reggio».

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