venerdì,Aprile 26 2024

Bergamotto di Reggio verso la Dop, Pizzi: «Estenderla anche al frutto» – VIDEO

L’iniziativa del Consorzio di tutela con il sostegno di Camera di Commercio Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri e Mediterranea. Intanto l'agrume protagonista al MacFrut di Rimini e all'Accademia di Francia a Roma

Bergamotto di Reggio verso la Dop, Pizzi: «Estenderla anche al frutto» – VIDEO

«Un’unica Dop per regolamentare due sostanze dello stesso prodotto. Non più solo lo storico olio essenziale, già tutelato dal 2001 e che resta determinante, ma anche il frutto del bergamotto e i suoi derivati. Questo è il sogno in cui crediamo e per realizzare il quale stiamo lavorando. Stiamo interloquendo con la Regione, dopo avere già condiviso la nostra linea con il Ministero. L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha manifestato interesse. Siamo ottimisti».

È quanto dichiara Ezio Pizzi, presidente del consorzio di tutela del Bergamotto. Esso unitamente alla presidenza della Camera di Commercio di Reggio Calabria, alle quattro organizzazioni del comparto agricolo – Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri – e all’università Mediterranea, sta promuovendo la proposta di estensione della denominazione di origine protetta (Dop) al frutto, la cui coltivazione nel reggino costituisce un unicum nel mondo.

Dal MacFrut di Rimini all’Accademia di Francia a Roma

Al centro di una promettente interlocuzione con la Regione, l’iniziativa del consorzio di tutela del bergamotto è anche protagonista del MacFrut in corso a Rimini fino a domani, al quale ieri è intervenuto anche lo stesso presidente del consorzio Ezio Pizzi. Di Bergamotto e di queste prospettive si parlerà anche nelle prossime settimane a Villa Medici a Roma dove lo stesso Ezio Pizzi è stato invitato da Sam Stourdzé. Il direttore dell’Accademia di Francia è stato di recente in visita nei bergamotteti reggini, rimanendo entusiasta dei nuovi progetti.

L’attività di commercializzazione del bergamotto, come frutto con le sue notevoli proprietà salutistiche, oggi segna il 20% in Italia e in Europa. Una percentuale che può e deve aumentare. L’estensione della Dop certamente darebbe un contributo decisivo al perseguimento di questo obiettivo.

Non solo l’olio essenziale ma anche il frutto

«La prima interlocuzione con il Ministero, nelle scorse settimane è stata molto incoraggiante. Subito dopo l’incontro, avevamo ricevuto una pec con la quale eravamo stati autorizzati a proseguire sulla strada dell’estensione della dop per l’olio essenziale al frutto. Linea che lo stesso Consorzio aveva individuato e che, avendone titolo e legittimazione, sta chiedendo», prosegue Ezio Pizzi.

«Puntiamo sulla Dop, la massima qualificazione alla quale un prodotto possa aspirare, piuttosto che sull’Igp, indicazione di origine protetta che alcuni hanno proposto. La Dop, infatti, garantisce che tutte le attività connesse siano da porre in essere nella zona interessata dal prodotto. Si tratta dell’area vocata e delimitata da Bruxelles al momento della classificazione nel 2001, che da Reggio Calabria arriva fino a Monasterace», spiega ancora Ezio Pizzi.

La necessità di estendere la Dop e il mercato

«Qualificando anche il frutto del bergamotto con la Denominazione di origine protetta avremmo una maggiore opportunità di commercializzare e valorizzare il prodotto. L’agrume è molto remunerativo, Ciò ha indotto molti coltivatori a mettere a dimora altre piantagioni. Il mercato profumiero e cosmetico, che resta centrale per l’impiego dell’olio essenziale, ha già assorbito al massimo la produzione. Serve dunque incentivare la filiera delle frutterie per assicurare prospettive. Senza nuovi sbocchi si rischiano uno squilibrio tra domanda e offerta e una caduta del prezzo.

Oggi di bergamotto vivono sei, sette mila addetti. Numero che potrebbe aumentare generando ulteriori occupazione e ricchezza. Per garantire questa prospettiva sarà necessario incentivare il consumo del frutto. Potremmo pensare di sostenere, così, la produzione anche negli anni futuri». Lo sottolinea ancora Ezio Pizzi che si sofferma poi sul consorzio e sulle sue prerogative.

Il consorzio di tutela del Bergamotto

«Il consorzio di tutela del bergamotto istituito nel 2007, per delega del ministero delle Politiche agricole controlla e segnala eventuali adulterazioni del prodotto al fine di preservarne la peculiarità e tutelare la filiera. Esso dispone anche di suoi ispettori, che sempre di concerto con il personale antifrode del ministero anche presso le dogane, accertano la corrispondenza dei prodotti con il disciplinare di Bruxelles», conclude il presidente del consorzio di tutela del Bergamotto, Ezio Pizzi.

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