Reggio e le sue incertezze sul futuro, l’intervento di un cittadino

«L’aria locale che si respira è diventata sempre più pesante. Pressante è la stretta sulla Movida reggina che ai giorni nostri sta portando alcuni esercenti dei Lidi a voler chiudere addirittura la musica a mezzanotte, con regolamenti non dignitosi per una realtà che vuole considerarsi a vocazione turistica – dichiara l’ex Segretario della sezione di Sbarre del Pd ed ex Segretario Metropolitano di Italia del Meridione Antonio Malara – la difficoltà, volendo usare un eufemismo, nella presentazione di domande per dehors, pedane, gazebo e quant’altro, in un territorio sempre più martoriato da una difficoltà economica percepibile. Poche attività, per lo più in crisi, e quasi nessuna imprese.

Questo è il clima della città, oggi – prosegue Malara – nel pieno dell’estate e, quindi, nel pieno di quello che dovrebbe essere il periodo cuore dell’economia locale. Nel mezzo una soporifera rassegnazione quasi globale, come se in questa città tutto fosse normale. Ci sono da ringraziare i pochi ragazzi, organizzatori fra cui Emanuele e Giovanni, per la mobilitazione per l’ingiusta mancata iscrizione della Reggina, unico motivo di orgoglio e ad oggi grande azienda cittadina che offre lavoro ad una settantina di famiglie. Tutto ciò mentre qualcuno ne approfitta per una timida affermazione personale senza alcuna unione di intenti. Ci si riempie la bocca di contrasto alla criminalità, ma il contrasto della criminalità dovrebbe in primis passare dalla possibilità di aiutare quelle poche attività locali che possono produrre economia. Resta una domanda – conclude Malara – cui prodest? Oggi le istituzioni hanno fallito, quasi in toto».