Aeroporto Reggio, Enac sospende obbligo di addestramento piloti: può bastare una valutazione dei rischi per atterrare? – VIDEO

Per i prossimi due giorni basterà eseguire una valutazione del rischio (risk assessment) per volare su Reggio Calabria. Fino alle 14 di domani, mercoledì 19 luglio, è infatti sospeso l’obbligo di addestramento per i piloti che atterrino al Tito Minniti di Reggio Calabria.

Enac ha diramando un avviso ai piloti che Sacal, la società di gestione degli aeroporti calabresi, ha reso noto nel pomeriggio di ieri.

Anche se la nota tace sul punto, l’incendio che ha riguardato il vicino aeroporto internazionale di Catania è alla base di questa deroga temporanea. La sospensione riguarda un obbligo posto a garanzia della sicurezza dei voli in modo reiterato e perentorio da Enac.

Sicurezza e mobilità

Una garanzia di sicurezza che adesso cede il passo all’esigenza certamente impellente di attenuare i disagi dei passeggeri assicurando per quanto possibile la mobilità. C’è certamente in questione anche l’esigenza altrettanto essenziale. Quella di decongestionare uno scalo teatro di un incendio dalle cause ancora in corso di accertamento. Al momento, comunque, alcun volo di linea è stato dirottato sullo scalo reggino. La pista sarebbe sempre e solo la 15/33, visto che la 11/29 è chiusa.

Nonostante ciò, resta lì ad interrogare la sufficienza di una valutazione dei rischi. Dunque l’individuazione del livello di previsione delle minacce e dei i limiti entro i quali si potrà rischiare e le correzioni da apportare per eventuali atterraggi in funzione dei pericoli potenziali – laddove esiste un obbligo che Enac ha fatto intendere essere granitico e inamovibile.

Tito Minniti e quella procedura di atterraggio “aggravata”

È, infatti, bene ricordare che Enac ha formalmente mantenuto tale obbligo nelle disposizioni contenute nelle informazioni aeronautiche (Aip) relative allo spazio aereo nazionale in vigore dallo scorso 26 gennaio. Esse hanno dedicato l’apertura del paragrafo relativo alle informazioni aggiuntive alle procedure di volo proprio all’aeroporto di Reggio Calabria e alla qualificazione richiesta per gli equipaggi di volo. «L’aeroporto di Reggio Calabria presenta caratteristiche orografiche, meteorologiche e operative che richiedono la qualificazione preventiva degli equipaggi».

Non senza interrogativi resta anche l’ultimo periodo dello stesso comunicato di Sacal. Si legge infatti che «È in corso, da parte di Enac, la cancellazione definitiva delle criticità operative relativa alla testata 15 della pista dello scalo di Reggio Calabria».

Cancellazione con persistenza di obbligo?

Si era a conoscenza, come comunicato dalla stessa Enac lo scorso marzo, della sperimentazione di una nuova procedura strumentale di volo per migliorare l’operatività dello scalo calabrese, attualmente soggetto a restrizioni». Nuova procedura di volo che tuttavia – si legge nella stessa nota – «non comporta alcun alleviamento dei requisiti addestrativi imposti ai piloti, potrà verosimilmente garantire una migliore operatività dello scalo». Resterà dunque l’obbligo di addestramento, nonostante, la nuova procedura messa a punto. Un obbligo che per i prossimi due giorni potrà essere ignorato.

La sicurezza prima di tutto ma serve anche chiarezza

Nessuno mette in discussione la priorità assoluta della sicurezza dei voli. Ciò che si pone in evidenza è la necessità di chiarezza su alcuni vincoli che, pure essendoci stati in passato, non hanno impedito a questo scalo di operare anche con un traffico di 700mila passeggeri. Vincoli che invece oggi sembrano superabili con nuove procedure che però non farebbero venire meno l‘onere delle compagnie di addestrare i piloti prima di atterrare.

Infine sono obblighi che, al netto di eccezioni come quella alla quale potremmo assistere se atterrasse qualche aereo di linea entro domani, in questo frangente storico sembrano costituire un deterrente per le compagnie. Al momento questo il dato: deserti i recenti bandi per tre nuove tratte, nonostante gli incentivi.

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