lunedì,Aprile 29 2024

Porto di Gioia Tauro, Unindustria Calabria: «A rischio l’intero sistema economico e sociale regionale»

Il presidente Ferrara: «Potrebbe essere più triste capitolo della storia di un’infrastruttura logistica il cui apporto funzionale è strategico non solo per la Calabria»

Porto di Gioia Tauro, Unindustria Calabria: «A rischio l’intero sistema economico e sociale regionale»

Il Comitato di presidenza di Unindustria Calabria si è riunito nei giorni scorsi per confrontarsi sulle prospettive a tinte fosche che si stagliano sul futuro del Porto di Gioia Tauro. All’incontro, convocato dal presidente Aldo Ferrara, hanno partecipato Natale Mazzuca, past president Unndustria Calabria e componente del Consiglio Generale di Confindustria; Giovan Battista Perciaccante, presidente Confindustria Cosenza e Ance Calabria; Domenico Vecchio, presidente Confindustria Reggio Calabria; Rocco Colacchio, presidente di Confindustria Vibo Valentia; Mario Spanò, presidente Confindustria Crotone; Daniele Diano, presidente Comitato Piccola Industria Unindustria Calabria; Umberto Barreca, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria Calabria; i direttori Dario Lamanna, Unindustria Calabria e Confindustria Catanzaro; Luigi Leone, Ance Calabria; Rosario Branda, Confindustria Cosenza; Anselmo Pungitore, Confindustria Vibo Valentia; Daniela Ruperti, Confindustria Crotone; Francesca Cozzupoli, Confindustria Reggio Calabria. 

Il presidente Ferrara, a fine riunione, ha chiarito: «C’è forte preoccupazione per il futuro del Porto di Gioia Tauro e quindi per tutto il sistema economico Calabrese. La Direttiva comunitaria n. 2023/959 ETS rischia concretamente di scrivere l’ultimo e più triste capitolo della storia di un’infrastruttura logistica il cui apporto funzionale è strategico non solo per la Calabria, ma per tutto il Paese. È bene chiarire che i temi della sostenibilità ambientale, ancorché importantissimi per Confindustria e strettamente connessi alla strategia dello sviluppo per la Calabria, non debbano essere utilizzati in maniera strumentale e ideologica per condannare al declino lo scalo portuale di Gioia Tauro».

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