Aeroporto Reggio, per i lavori di ammodernamento dell’aerostazione manca solo il Comune

L’attuale sala di aspetto è diventata un arioso e suggestivo balcone sulle piste (ancora pressoché deserte) e sullo Stretto. Il punto di ristoro, per adesso rimosso, sarà allocato in altro punto dell’aerostazione, così da lasciare quello come spazio aperto dal quale godere di una vista davvero unica.

L’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria si presenta così mentre ancora attende di essere crocevia di rotte che non siano solo quelle da e verso Roma Fiumicino e Milano Linate.

Il rilancio annunciato dello scalo sarà trainato non solo da un adeguato traffico aereo ma anche dall’ammodernamento strutturale, con particolare riferimento ai lavori relativi all’aerostazione.

Proprio in una delle zone prossime alla cantierizzazione, nell’ambito di questo che rappresenta l’intervento più corposo e costoso dell’emendamento Cannizzaro, sorgeranno le nuove sale d’imbarco. Qui incontriamo Marco Franchini, amministratore unico della società che gestisce gli aeroporti calabresi Sacal. Le questioni da trattare sono tante. Intanto c’è da capire quali siano stati gli esiti delle interlocuzioni con la ditta aggiudicatrice di questi lavori di ammodernamento e sono da individuare i nodi (che mai mancano) ancora da sciogliere prima dell’avvio dei lavori.

Le opere prioritarie

«Abbiamo risolto positivamente il contenzioso sorto per via dell’aumento dei costi imposti dalla ditta, scongiurando il rischio di rescissione e di nuovo bando. Abbiamo riportato i lavori da eseguire alla somma iniziale di 11 milioni di euro, procedendo con una suddivisione in fasi delle attività da compiere. Daremo priorità alla realizzazione delle nuove sale di imbarco e all’ammodernamento dell’aerostazione esistente. In un secondo momento, con altre risorse, procederemo con ampliamento dell’aerostazione verso l’area della torre di controllo.

Riqualificheremo, inoltre, l’area degli arrivi, intervenendo anche sugli accessi e dotandoli di ascensori e scale mobili che sostituiranno le attuali rampe. Questo quello che auspichiamo di realizzare per iniziare a rendere questa aerostazione più accogliente. Il nostro crono programma è serrato e sono già in corso le attività propedeutiche all’avvio dei lavori». È quanto spiega Marco Franchini, amministratore unico di Sacal.

Per avere, entro la prossima summer season, le nuove sale di imbarco, occorre però che Enac approvi il progetto al più presto. Ma prima ancora, dal punto di vista di Sacal, occorre che il Comune di Reggio risponda alle sollecitazioni della stessa società aeroportuale calabrese.

Il parere mancante del comune di Reggio

«I lavori potranno iniziare soltanto dopo la formalizzazione del documento di conformità urbanistica in esito della conferenza dei servizi iniziata lo scorso settembre. Conferenza che ancora oggi sconta l’assenza del parere del comune di Reggio Calabria. Il nodo principale da sciogliere – prosegue l’amministratore Marco Franchini – resta quello del depuratore. Si tratta di una struttura fortemente critica per l’attività aeronautica. L’attrazione dell’avifauna comprometterebbe la sicurezza dei voli. Senza uno spostamento o un arretramento della struttura, Enac non approverà il progetto. Senza considerare l‘imprinting olfattivo assolutamente sgradevole al quale sarebbero sottoposti i passeggeri. Sono fiducioso che una soluzione sarà individuata al più presto dal comune di Reggio.

Sono ottimista per natura e sono certo che, navigando tutti nella stessa direzione, entro Natale potremo ricevere un regalo dal Comune. Abbiamo in tutte le sedi evidenziato la criticità rappresentata dall’eccessiva vicinanza della struttura depurativa all’aeroporto. È stata segnalata anche l’insistenza di diversi manufatti abusivi ancora da demolire. Anche rispetto a questi restiamo fiduciosi e in attesa, nel segno del condiviso interesse a rilanciare il Tito Minniti del cui potenziale resto personalmente convinto». Così conclude Marco Franchini, amministratore unico di Sacal.

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