Aeroporto Reggio, Franchini (Sacal): «Il milione di passeggeri resta un mio obiettivo. Il potenziale c’è, dobbiamo insistere» – VIDEO
L’amministratore unico della società che gestisce gli scali calabresi nei giorni scorsi in riva allo Stretto. Con il presidente della regione Occhiuto ha parlato ancora di rilancio del Tito Minniti, presso la sede della Camera di Commercio
«Sento e capisco la necessità di questo territorio di tornare a volare. Percepisco, inoltre, in modo chiaro, come ho sempre dichiarato, la potenzialità di questo aeroporto che, anche in vista del Ponte e dell’organizzazione portuale, dovrebbe rappresentare la cabina di regia. A mio avviso dovrebbe avere un ruolo strategico nel trasporto nell’area dello Stretto, puntando in modo deciso sull’utenza messinese. Dobbiamo andare oltre le difficoltà che stiamo riscontrando con l’obiettivo di restituire dignità all’aeroporto di Reggio. Ci credo moltissimo. Per me resta fermo l’obiettivo del milione di passeggeri affinché lo scalo possa reggersi sulle sue gambe».
Così l’amministratore unico di Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi, Marco Franchini nei giorni scorsi a Reggio Calabria con il presidente della regione Occhiuto per parlare di rilancio dell’aeroporto di Reggio Calabria presso la sede della Camera di Commercio.
I vincoli degli oneri di servizio pubblico
«Molto stringenti sono i vincoli posti dall’Unione Europea per l’erogazione degli oneri di servizio pubblico. Per esempio le costose fideiussioni, la perentorietà degli orari e del numero dei posti e il prezzo del biglietto, sono molto stringenti.
A mio avviso esse hanno contribuito a disincentivare le compagnie a partecipare e a determinare l’assenza di candidature per le tratte di Bologna, Torino e Venezia. L’esperienza di Crotone docet. E dunque sono fiducioso che le interlocuzioni messe in moto dal presidente Occhiuto con il Ministro possano produrre degli allentamenti.
Ci sono prospettive concrete che il traffico in questo aeroporto tornerà ad esserci e che alcune compagnie potranno fare base al Tito Minniti. Dobbiamo insistere. Nel trasporto aereo, la fase iniziale è quella più complessa e difficile. Anche se ancora non ci sono i voli, non mi pare poco avere preservato le risorse per l’ammodernamento e avere dato un impulso importante ai bandi, considerato che ho ereditato una situazione gestionale più che fallimentare». Lo ha sottolineato l’amministratore unico di Sacal, Marco Franchini.
I risultati entro marzo 2024
Decisiva, per lo scalo Tito Minniti di Reggio Calabria sarà, dunque, la prossima summer season che nel mondo aeroportuale decolla nel mese di marzo.
«Oggi, a oltre un anno dal mio insediamento, non ci sono nuovi voli rispetto a Roma e Milano con Ita. Purtroppo lo scalo vive del minimo indispensabile ma confido che la prossima summer season porterà nuovi voli. Sono fiducioso nell’opera del presidente Occhiuto, che con questa manifestazione di interesse ha fortemente confermato l’interesse verso lo scalo.
Incoraggianti sono state anche le interlocuzioni con la compagnia Ryanair. Potrebbe concretizzarsi l’ipotesi di una base nello scalo reggino. Con 21 collegamenti settimanali richiesti per fare base, sarebbe superato il problema delle limitazioni operative dello scalo. Vista la frequenza dei voli, l’equipaggio avrebbe i requisiti richiesti per atterrare senza ulteriori necessità di addestramento.
A breve comunque saremo pronti anche con la procedura messa a punto da Enav per mitigare la restrizione. Il ministro ci ha posto come termine settembre. Con Enav stiamo lavorando». Così ha proseguito l’amministratore Sacal, Marco Franchini.
Bandi pubblicati e lavori affidati
«Ma andiamo per gradi, agendo con solerzia per radicare compagnie anche minori al fine di alimentare una certa reputazione aeronautica che in questo momento l’aeroporto di Reggio Calabria non ha. Certamente il lavoro che sta facendo la Regione con il presidente Occhiuto contribuirà ad accrescere quella credibilità che unitamente a un’adeguata infrastrutturazione di volo, attrarrà compagnie. E infatti stiamo lavorando. Abbiamo proceduto in questo anno con una diagnosi strategica dello scalo al fine di creare le condizioni per uno sviluppo duraturo. Abbiamo aggiudicato tutti i lavori di ammodernamento dell’emendamento Cannizzaro e reperito altri fondi del Cis.
È il caso di evidenziare che i progetti caducavano il 31 dicembre 2022 ed erano stati tutti bocciati da Enac. Abbiamo dovuto rivederli e ripresentarli ad Enac prima di pubblicare i bandi. I lavori oggi sono stati tutti aggiudicati. Sono tutti in corso, alcuni in dirittura di arrivo. Nel complesso parliamo di Sicurezza del Volo ed il Controllo del Traffico Aereo, del potenziamento delle infrastrutture in ambito airside II lotto, ossia la zona nella quale vengono movimentati gli aerei e le attrezzature per la loro manutenzione, della riqualificazione degli aiuti visivi luminosi e dell’impianto di smistamento bagagli comprensivo di manutenzione, dei lavori di realizzazione dei sistemi antintrusione perimetrale, dell’abbattimento dei ruderi.
Saranno ultimati entro marzo, tranne l’ammodernamento dell’aerostazione. I lavori sono stati affidati ma è in essere un contenzioso con la ditta». Lo ha spiegato l’amministratore di Sacal, Marco Franchini.
L’ammodernamento dell’aerostazione
Si tratta dell’appalto integrato avente a oggetto la progettazione esecutiva e i lavori di realizzazione costituisce il più corposo dei sette interventi della prima macro azione di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’aerostazione dell’aeroporto di Reggio Calabria.
«Il progetto che avevo ereditato si limitava all’adeguamento sismico. Lo abbiamo migliorato con criteri architettonici ed estetici pregevoli. I costi sono lievitati da 11 milioni a 16 milioni di euro. Poi la ditta aggiudicataria ha fatto delle richieste e i costi sono levitati fino a 22 milioni di euro. Noi abbiamo rilevato 20 non conformità. Come stazione appaltante abbiamo l’obbligo di eseguire questi rilievi, visto l’importo dei lavori aumentato in modo secondo noi sproporzionato. Stiamo procedendo con una verifica. Entro un mese decideremo.
Forse riusciremo a concordare una soluzione o forse rescinderemo il contratto e andremo con nuovo bando. In base alla mia esperienza a volte è più opportuno rescindere piuttosto che temporeggiare tentando un dialogo che non ha presupposti. Nel caso di specie stiamo ancora valutando. Certamente procederemo con rigore e rispetto di tutte le regole. Sono fondi pubblici e mi dovrò assumere delle responsabilità. Definiremo entro il prossimo mese. Entro la summer 2024 lavori e voli dovranno dare risultati. Il tempo è scaduto». Così ha concluso l’amministratore di Sacal, Marco Franchini.