venerdì,Aprile 26 2024

Coronavirus, Marra: «Governo troppo lento rispetto all’incalzare della crisi»

Secondo il consigliere reggino del Partito democratico gli interventi in materia economica e di sostegno a imprese e privati, potevano essere avanzati con più decisione e più ponderazione

Coronavirus, Marra: «Governo troppo lento rispetto all’incalzare della crisi»

«Governo troppo lento rispetto all’incalzare della crisi generata dal Coronavirus»
Non c’è dubbio che questi ultimi mesi, da gestire siano stati i più difficili dell’ultimo secolo. E sono quasi certo – senza controprova ovvio – che al cospetto di una pandemia di tale portata qualsiasi altro Governo si sarebbe trovato impreparato. Sta di fatto, che questo Governo è risultato impreparato, a tratti impacciato». Così Enzo Marra, consigliere comunale del Partito democratico.

«Non mi riferisco in termini sanitari, non ho la presunzione di ergermi a tanto sforzo, anche se è stato evidente che il sistema sanitario ‘parcellizzato’ in venti regioni diverse, ha tristemente fallito. E’ imploso! Conseguenza di tagli sconsiderati nel corso di decenni, tanto al sud quanto al nord; e soprattutto, conseguenza di una privatizzazione scellerata di un comparto che, nonostante riesce a vantare figure di primissimo piano invidiateci dal mondo intero, è collassato sotto i colpi di un’emergenza per quaranta giorni oggettivamente incessante.

Ma se è vero che l’impatto sanitario sul sistema Paese è stato dovuto ad una quasi inaspettata e virulenta epidemia, è vero anche che gli interventi del Governo in materia economica e di sostegno a imprese e privati, potevano essere avanzati con più decisione e più ponderazione. Ma così non è stato! Superando facili empatie che potrebbero emergere da una situazione emergenziale, il premier Conte deresponsabilizzandosi dietro svariate ed ingorde nomine di esperti e task force, ha dimostrato tutta la sua debolezza politica.

I decreti di aprile e maggio piuttosto che ‘Cura Italia’ avrebbe dovuto definirli con il termine ‘Burocrazia Italia’. La cassa integrazione ferma la palo – alla stragrande parte dei lavoratori non è arrivata; il provvedimento sulla liquidità quasi inaccessibile per la documentazione richiesta per l’erogazione dei prestiti; per non parlare del suo accorato appello alla banche, alle quali chiese ‘un atto d’amore’… stendiamo un velo pietoso.

Partite iva e pmi strozzate dall’ emergenza per mancati aiuti strutturali: cosa avrebbero potuto fare con 600 euro di bonus! Mascherine necessarie ed indispensabili ma non garantite dal Governo, e soprattutto difficilmente reperibili. Decreti ministeriali che fanno a pugni con ordinanze regionali, sono la dimostrazione plastica di un disorientamento diffuso che non fa bene alla politica e alla collettività.

Al Sud, in contesti già tremendamente segnati da disoccupazione e disgregazione, se non si interviene con tempestività e strumenti adeguati, la criminalità organizzata occuperà gli spazi che un’azione di Governo timida lascerà vacanti. C’è il rischio serio infatti, come qualche caso ha già dimostrato, che le mafie siano più veloci, più ‘credibili’ dello Stato. Sarebbe una tragedia nella tragedia.

Pertanto- chiude Marra – è indispensabile un cambio di passo di un Governo ad oggi, non all’altezza della sfida dell’emergenza. C’è in ballo la tenuta del tessuto sociale ed economico del nostro Paese».

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