lunedì,Maggio 13 2024

San Lorenzo, Minnella a Occhiuto: «Ad agosto acqua nei rubinetti per 2 ore in un mese»

È stato candidato sindaco per Fiamma Tricolore e ora invia una lettera al neo governatore perchè possa «sollecitare immediate misure di intervento a beneficio della collettività»

San Lorenzo, Minnella a Occhiuto: «Ad agosto acqua nei rubinetti per 2 ore in un mese»

San Lorenzo, nel reggino, ancora senza sindaco e giunta. Ricorderete che Giovanni Manglaviti, primo cittadino eletto con il 92,2%, 948 voti è risultato incandidabile per una condanna per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico risalente a 30 anni fa.

Giuseppe Minnella, l’altro candidato ad essere il primo cittadino col Movimento Sociale Fiamma Tricolore ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per «illustrare le situazioni di criticità in cui oggi vive la nostra comunità laurentina, invitando il presidente sul territorio affinchè prenda coscienza della situazione in essere e, nel segno del cambiamento promesso in campagna elettorale, possa in prima persona prendere e/o sollecitare immediate misure di intervento a beneficio della collettività. Tutto ciò nel segno della continuità dell’impegno del sottoscritto e della Fiamma Tricolore verso San Lorenzo e i suoi abitanti».

Di seguito il testo della lettera:

«Il cittadino di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria, soffre da oltre 30 anni la sete: no non è il problema comune che possiamo riscontrare in tantissimi centri della nostra regione. A San Lorenzo, luogo meraviglioso che va dal mare Jonio fino all’alta montagna, patria di ben due Santi e primo comune affrancatosi dal dominio borbonico, insistono tutti i problemi già presenti in Calabria ma moltiplicati per “X” volte. A San Pantaleo, una frazione del comune laurentino, ad esempio, lo scorso mese di agosto l’acqua è stata presente nelle case per 2 ore! No, attenzione, non 2 ore al giorno ma due ore per tutto il mese.

Tutto ciò accade alle pendici dell’Aspromonte, una montagna grondante acqua, in cui un comune a 800 metri d’altezza, che potrebbe quindi avere l’acqua per “caduta” ed in abbondanza è costretto invece alla sete più totale.

Le espongo questo problema in quanto io sono stato candidato a sindaco alle ultime elezioni amministrative e ho potuto tastare con mano il disagio e i problemi vissuti dalla gente oltre che la sfiducia totale nelle istituzioni di ogni ordine e grado. Elezioni che tra l’altro sono state annullate dalla prefettura per l’ineleggibilità del candidato poi risultato vincente con una percentuale schiacciante. A me però questo non interessa, non guardo i numeri ma voglio professare quella politica e quella amministrazione che, a prescindere dai risultati elettorali, si vuole spendere per la gente in modo disinteressato solo ed esclusivamente per lasciare ai nostri figli un futuro migliore.

E allora, caro Presidente, se veramente vuole da subito dimostrare di essere diverso dai suoi predecessori, se vuole realmente dimostrare da subito un cambio di passo e che una buona politica e una buona amministrazione sono possibili anche in Calabria, venga a San Lorenzo al più presto, ad ascoltare i bisogni della gente, a vedere come è costretta a vivere, morbosamente attaccata alle proprie origini e alla propria terra e dia un segno tangibile di cambiamento.

Quello di cui oggi San Lorenzo ha bisogno per tornare a vivere è semplicemente una condotta che porti l’acqua da quella montagna che abbiamo alle spalle e una strada decente che colleghi il mare all’Aspromonte producendo così una ricaduta positiva su tutti i comuni del comprensorio.

Lo chiedo a Lei perché il comune non può farlo.

Oggi l’ente, commissariato e già in dissesto da 5 anni, non possiede risorse, personale, mezzi: proprio nulla in quanto simbolo di quella politica che noi vogliamo scardinare. A San Lorenzo nel 2020 ha votato il 28% degli aventi diritto, quest’anno nonostante le comunali non si è andati oltre il 38% e avrebbero votato ancora meno se non fosse che molti hanno ricevuto la preferenza dei parenti e degli amici che altrimenti si sarebbero ben guardati da esercitare il diritto di voto in una terra in cui la politica “gode” del massimo grado di disprezzo.

Caro Presidente, venga ad esercitare tra la gente le sue funzioni, ascolti questa gente per capire che tali condizioni di inciviltà non rendono più possibile la vita quotidiana: risolvendo questi problemi darà così un segno importante facendo ripartire da San Lorenzo una speranza per tutti i calabresi dimostrando che una politica diversa è possibile».

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