venerdì,Aprile 26 2024

Comune di Reggio, indietro tutta: niente dimissioni di massa. Si tratta solo per le poltrone

Nelle scorse ore circolava voce del pericolo di dimissioni anche nella maggioranza, comportando la fine dell’esperienza amministrativa prima di Natale. Ora, invece, pare siano già iniziate le trattative per gli assessorati

Comune di Reggio, indietro tutta: niente dimissioni di massa. Si tratta solo per le poltrone

«Partono tutti incendiari e fieri… ma quando arrivano sono tutti pompieri». Così cantava Rino Gaetano nella famosa “Ti ti ti ti”. E probabilmente a lui si saranno ispirati molti dei convocati alla riunione di maggioranza di questa mattina, quando, in un noto locale della città, si sono dati appuntamento gli esponenti che governano Palazzo San Giorgio dopo la condanna del primo cittadino a un anno e quattro mesi di reclusione.

Oltre al sindaco sospeso Falcomatà ed al sindaco f. f. Brunetti, infatti, erano presenti Versace (sindaco f. f. metropolitano), Calabrò, Gangemi, Romeo, Latella, Merenda, Giordano, Novarro, Scopelliti, Palmenta e Delfino. Grande assente è stato il Partito democratico, di fatto quello più penalizzato dalle scelte decisionistiche del sindaco Pd (sic!) assunte della giornata di ieri. Ma non solo: anche il gruppo dei Democratici Progressisti, che ha in De Gaetano il proprio riferimento politico ha deciso di disertare.

È ormai noto, infatti, che Falcomatà, con una mossa a sorpresa (ma non troppo, a quanto pare) ha deciso di nominare due nuovi vicesindaci, a pochi minuti dalla pronuncia della sentenza di primo grado. Decisione che starebbe facendo riflettere Perna pronto alle dimissioni.

L’umiliazione del Pd

Il punto fondamentale della questione è che entrambi i nuovi sindaci f. f. non appartengono al Pd che quindi ne è uscito umiliato in modo evidente dalla scelta di un sindaco che ha deciso di privilegiare la fedeltà a sé stesso, piuttosto che gli equilibri di coalizione. Diciamolo sinceramente: Falcomatà ha scelto coloro che potranno garantire non solo una continuità amministrativa in generale, ma anche quelle figure che meno avrebbero rischiato di discostarsi dalla sua azione e che probabilmente a lui continueranno a fare riferimento. Un modo semplice per continuare a governare informalmente, pur senza farlo formalmente.

C’è però da capire cosa accadrà questo pomeriggio, visto che in questi minuti Falcomatà discute con gli esponenti del Pd e con il responsabile nazionale degli Enti locali, Boccia. Una riunione che si preannuncia nient’affatto facile per il sindaco sospeso.

Retromarcia e trattative al via

Intanto c’è da registrare una ritirata di buona parte di coloro che ieri, appena appresa la notizia della nomina dei due sindaci f. f., avevano riferito di voler fare fuoco e fiamme e di essere addirittura pronti ad una decisione clamorosa come quella delle dimissioni di massa con una fine anticipata – anche prima di Natale – dell’amministrazione attuale. Nulla di tutto ciò, a quanto pare, avverrà.

Se un risultato è stato ottenuto non tanto dall’incontro di maggioranza, quanto dal trascorrere delle ore e dai ragionamenti a freddo, è che ben difficilmente chi oggi amministra vorrà lasciare il proprio scranno e tornare alla vita di ogni giorno per una mera questione di principio e di coerenza politica. Meglio continuare l’esperienza amministrativa finché sarà possibile.

Ecco perché da “incendiari”, in molti si sono ritrovati già stamattina “pompieri”.

E così quella opzione che avrebbe avuto del clamoroso, ma che avrebbe sicuramente dimostrato coraggio, è tramontata col sorgere del nuovo giorno. Il risultato? Una trattativa estenuante sulla nuova distribuzione degli assessorati che inevitabilmente avrà delle modifiche evidenti. Vedremo come andrà a finire e chi riuscirà a prendere cosa. Così Falcomatà annuncia che l’amministrazione va avanti, mentre la città continua ad assistere attonita a tutto questo e si domanda quale sarà il futuro e come sarà governata, considerata una situazione già decisamente compromessa e un quadro generale desolante soprattutto sul fronte della vivibilità. Ma, a quanto sembra, questo interessa poco o nulla a chi, invece, dovrebbe occuparsene ogni giorno.

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