lunedì,Aprile 29 2024

Comune Reggio, ora Iv si confronta anche con l’Udc: la maggioranza è sempre più variabile?

Dopo il «confronto sull’andamento amministrativo e politico dell’Ente» tra Brunetti e lo scudocrociato è lecito chiedersi quale sia la strategia di Palazzo San Giorgio

Comune Reggio, ora Iv si confronta anche con l’Udc: la maggioranza è sempre più variabile?

Se Italia viva, che guida il Comune di Reggio con il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti sostenuto da una maggioranza di centrosinistra, strizza l’occhio al capo dell’esecutivo della Regione Roberto Occhiuto per stessa ammissione – non una novità a dire il vero – del suo numero uno calabrese Ernesto Magorno, nulla vieta che l’Unione di centro (organico al centrodestra regionale) con il neo commissario cittadino Paolo Ferrara vada a trovare il sindaco Brunetti per confrontarsi «sull’andamento amministrativo e politico dell’Ente e sulle nuove sfide poste dall’Europa».

Messa così la questione, una domanda sorge spontanea: ma non è che piano piano Palazzo San Giorgio stia cambiando colore?

Atteso che per dirla con Ferrara i problemi non hanno colore politico, è pur vero che nel corso della convention regionale dello scudocrociato svoltosi proprio in città nelle settimane scorse, il leader nazionale Lorenzo Cesa ha detto che l’Udc, nel pieno del proprio restyling, è aperto a tutti ma si colloca chiaramente nel centrodestra di Berlusconiana memoria.

È lecito a questo punto domandarsi cosa ne pensi, di queste in un certo senso eccessive aperture politiche, da una parte la maggioranza che sostiene Brunetti – a trazione civica (e non si può non pensare a Giuseppe Falcomatà che da quelle liste ha avuto una spinta decisiva per la riconferma) ma con la spina dorsale dem – ma anche l’opposizione di centrodestra che tra il serio e il faceto qualche giorno fa si è chiesta perché gli esponenti renziani non passassero dall’altra parte dell’aula Battaglia di Palazzo San Giorgio.

D’altra parte proprio l’opposizione al Comune lamenta da ormai quasi due anni di non essere presa in considerazione dall’amministrazione comunale, poco incline, con Falcomatà prima e con Brunetti dopo, a dare spazio alla collaborazione. Eppure il facente funzioni proprio a margine dell’incontro con Ferrara e l’Udc (che non siede tra i banchi dell’opposizione) dichiara che «continueremo a fare tesoro degli spunti che arriveranno da quanti, forze politiche, istituzioni, associazioni o singoli cittadini, vorranno condividere con noi la loro visione di città».

Va bene che la composizione del governo nazionale insegna che “mai dire mai”, ma qui le cose stanno diventando un rompicapo di difficile risoluzione.

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