venerdì,Aprile 26 2024

Cabina di regia su infrastrutture, Occhiuto: «Bene i 3 miliardi per la 106, ma non bastano»

Il presidente della Regione a margine dell'incontro con sindacati e associazioni datoriali ha anche parlato del porto di Gioia Tauro. Questa mattina interlocuzione con il ministro Cingolani: «Un grande rigassificatore per produrre il doppio del gas importato dalla Russia»

Cabina di regia su infrastrutture, Occhiuto: «Bene i 3 miliardi per la 106, ma non bastano»

di Luana Costa – «Mi aspetto molte idee. La cabina di regia deve monitorare la spesa delle risorse del Pnrr ma non solo». Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, a margine dell’incontro della cabina di regia convocata alla presenza della associazioni di categoria e delle associazioni datoriali. «Non ci sono solo i fondi del Pnrr ma anche quelli di Sviluppo e Coesione e del Por, solo quello vale oltre tre miliardi, ed è quindi utile avere una cabina di regia capace di produrre idee e soluzioni per mettere a terra questa risorse».

La statale 106

Il presidente della Regione ha poi confermato l’inserimento nell’allegato Infrastrutture del Def della statale 106 quale opera stategica: «Il Governo finalmente qualifica questa opera come strategica per il Paese e assegna altri tre miliardi di euro. Erano quelli che avevo chiesto – aggiunge ancora Occhiuto – ma non bastano perché sono le risorse occorrenti per concludere la 106 fino a Catanzaro. Stiamo chiedendo ad Anas di darci la quantificazione delle opere necessarie per concludere la strada fino a Reggio Calabria. Lo stiamo facendo perché assieme alle organizzazioni sindacali nazionali abbiamo chiesto al Governo di fare una norma in legge di Bilancio che possa finanziare la 106 con tutte le risorse che occorrono».

Tracciabilità della spesa

In ordine alle risorse del Pnrr il presidente della Regione ha aggiunto: «Ho chiesto di aiutarmi a stabilire dei metodi per la tracciabilità della spesa perché tante risorse possono diventare l’obiettivo di poteri criminali che pure nella nostra regione ci sono. Per cui si faranno dei protocolli per la tracciabilità della spesa. Già ne abbiamo fatto uno con la Guardia di Finanza ma sarebbe utile farne anche con le altre istituzioni coinvolte – le Prefetture e le Procure – affinché questi soldi rispondano ai bisogni dei cittadini e non e non agli appetiti famelici dei poteri criminali. Il modo per farlo è evitare stazioni appaltanti troppo piccole, troppo permeabili. Se un Comune fa un appalto di dieci, quindici milioni qualche rischio in più c’è».

Gioia Tauro

Interrogato dai giornalisti ha poi parlato di una telefonata intercorsa questa mattina con il ministro della Transizione Ecologica, Cingolani sul porto di Gioia Tauro: «Qui si può fare un grande rigassificatore, il triplo di Porto Empedocle e che ci farebbe produrre il doppio del gas che attualmente importiamo dalla Russia ma soprattutto avrebbe una enorme piastra del freeddo che serve per surgelare i prodotti. Pensate che potrebbe surgelare la metà dei prodotti che consuma l’Europa. Gioia Tauro potrebbe diventare un grande distretto dell’agroalimentare. Si tratta di un investimento che cuba da un miliardo e 300 a un miliardo e 800 milioni di euro ma non di soldi pubblici ma che metterenne Sorgenia. Una grande occasione perché credo che l’area della Calabria che rappresenta il motore è proprio Gioia Tauro».

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