domenica,Maggio 12 2024

Comune di Reggio, nuovo balletto in commissione Bilancio

Da domani partiranno le audizioni dei dirigenti dei settori chiave. Giovedì doppia seduta con audizione del revisore dei conti

Comune di Reggio, nuovo balletto in commissione Bilancio

Come se nulla fosse. Senza alcuna fretta. Come se ci fosse tutto il tempo per far quadrare i conti ed approvare il bilancio al comune di Reggio Calabria. Sono proseguiti stamattina i lavori delle commissioni Bilancio e Controllo e Garanzia. Ieri dopo più di un’ora di audizione dell’assessore alle Finanze, Irene Calabrò, e del dirigente Francesco Consiglio, non si è arrivati a votare poiché alcuni consiglieri di maggioranza avevano lasciato la seduta senza colpo ferire, facendo venir meno il numero legale e determinando lo stop dei lavori di un documento, che è già ben oltre i termini di scadenza dello scorso 30 aprile.

La seduta odierna

La riunione è stata preceduta da una rapida consultazione del Segretario generale. Durante la seduta l’opposizione ha reiterato, tramite il consigliere di Fratelli d’Italia Demetrio Marino la volontà di audire un’ampia platea di soggetti: assessori, dirigenti e revisori dei conti. Marino, che ha riportato l’esperienza ventennale in Consiglio comunale, si è trovato in disaccordo con la scelta già espressa nella seduta di ieri e bocciata dalla maggioranza.

Il consigliere Filippo Burrone ha detto che «oggi serve il contributo di tutti» perché, come si dice da giorni, il bilancio non ha un colore politico. Un appello bipartisan alla collaborazione, arrivato (guarda caso) agli sgoccioli, quando non si sa come finirà questa pagina per nulla distensiva della storia politica della città.

Finirà con l’approvazione ritardata e basta? L’assessore Calabrò ha sciorinato una serie di numeri per cui tutto (o quasi) sarebbe in ordine. Salvo poi tastare la tensione che si avverte. E guai però a chiedersi, e a chiedere, i motivi di queste improvvise fughe, si rischia di ledere l’onore dei nostri consiglieri che sono lì (votati) non giusto per riscaldare i banchi di sala commissioni, ma che hanno tra le dita il futuro della città. Un futuro che continua a interessare poco.

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