lunedì,Aprile 29 2024

Partito democratico, Irto lancia la “rigenerazione nazionale” e auspica un’opposizione unita

Il neo senatore e segretario regionale dem interviene al Tg1 e illustra «l’agenda dell’opposizione» che spazia dal caro energia allo ius scholae. E sulla questione femminile: «Vanno apportati i dovuti correttivi»

Partito democratico, Irto lancia la “rigenerazione nazionale” e auspica un’opposizione unita

«Collegato da Reggio Calabria». Così si presenta Nicola Irto alla prima da senatore sulla rete ammiraglia della Rai che lo ha avuto ospite questa mattina al Tg1. Dopo l’apertura dei lavori della Direzione nazionale è tornato nella sua città per prepararsi al meglio nell’interpretare il nuovo ruolo. Da domani, infatti, la vita del segretario regionale del Partito democratico cambia radicalmente. Sarà il giorno del primo accredito a Palazzo Madama in vista di giovedì, primo giorno ufficiale della XIX legislatura.

Irto dà al Pd, post elezioni politiche, una veste nuova e «innovativa» che è quella dell’opposizione: «di una opposizione concreta forte e netta, iniziando a studiare i primi dossier, le prime scadenze e i primi provvedimenti che bisogna mettere in campo».

Insomma c’è «molto da lavorare» anche, se non soprattutto, per i dem che hanno lanciato già in direzione nazionale «l’agenda dell’opposizione» al governo Meloni. Una sorta di vademecum per i provvedimenti urgenti che riguardano i cittadini: dal caro bollette al tema dei diritti. Fino alla «gigantesca questione del Pnrr che proprio nelle regioni del sud sconta il peso della non-spesa».

Il Pd cerca il suo equilibrio… e una opposizione unita

Il neo senatore prova a portare al Nazareno anche un pò della filosofia che lo ha portato a guidare il Partito democratico in Calabria. D’altra parte la stagione congressuale è appena cominciata con l’obiettivo per il partito di «rigenerarsi, riaprirsi e riconnettersi alla società italiana».

All’interno di questa fase, per Irto, il ruolo di opposizione sarà utile anche la Partito Democratico che concluderà il percorso intrapreso all’inizio della prossima primavera, con le primarie per l’elezione del nuovo segretario nazionale. «In questi mesi il ruolo dell’opposizione assieme ad una profonda discussione sulle grandi questioni del nostro paese, all’interno della nostra comunità politica, ci possono servire per ripartire o come abbiamo detto per rigenerarci. Siamo il principale partito dell’opposizione e auspichiamo che ci sia un’opposizione unita anche perché noi puntiamo a fare un’agenda e ad intestarci alcune battaglie sociali importanti di cui il paese ha bisogno, come il salario minimo, ma anche riprendere in maniera forte il tema dello Ius scholae e soprattutto mettere in campo delle proposte sul canone energia».

Irto illustra quindi la proposta avanzata nelle ultime ore dai dem che hanno lanciato qualche ora fa la possibilità di distaccare il costo dell’energia dovuto derivante dal gas da quello dell’elettricità.

«Insomma – incalza Irto – serve che ci sia un governo che queste cose le faccia e serve una opposizione attenta, intransigente, dura e che riesca in qualche modo a essere da pungolo al governo e soprattutto per dare risposte ai cittadini che oggi più che mai soffrono l’inflazione».

E a chi gli fa notare che chiedere oggi al governo cosa fare è un esercizio quasi cervellotico, visto che lo si poteva fare ieri quando il Pd era al governo, Irto risponde senza battere ciglio e rilancia la palla dall’altra parte del campo: «Potevamo farlo prima nella misura in cui il governo non fosse stato messo nelle condizioni di cadere e di andare alle elezioni in un momento critico per l’Italia e per l’Europa. Non siamo riusciti a mettere in campo quello che probabilmente serviva, perché abbiamo aperto una campagna elettorale estiva secondo me in un periodo in cui si poteva sicuramente evitare. Ma la campagna elettorale è finita, bisogna guardare al futuro. Oggi c’è una maggioranza, c’è un partito che ha vinto le elezioni e che deve assumersi la responsabilità di guida, e di mettere in campo delle proposte che servono all’Italia. L’opposizione deve fare il suo mestiere, e aver vinto le elezioni non significa anche chiedere che tipo di opposizione bisogna fare. Oggi chi ha la responsabilità di governare speriamo riesca a fare presto un governo nella eterogeneità nel centrodestra che c’è e che purtroppo già si vede».

Il ruolo delle donne dem

In questa fase rimane però intatta la “questione femminile” all’interno del Partito democratico. D’altra parte le donne elette in Parlamento tra le file del Pd sono solo un terzo del totale. «Le donne del Pd si sono fatte sentire – replica Irto allo studio – ed hanno fatto bene. È opportuno fare i correttivi che servono, iniziando dalla legge elettorale, perché questa legge nella sua complessità ha portato ad avere uno squilibrio gigantesco attraverso un percorso che ha portato ad eleggere più uomini in quasi tutte le formazioni politiche. Noi su questo non indietreggiamo e rilanciamo il tema delle donne democratiche e soprattutto riapriremo anche una grande discussione nei territori perché bisogna, anche negli enti locali e negli enti periferici, avere la possibilità di una parità di genere vera, nei fatti concreti e non di facciata».

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