venerdì,Aprile 26 2024

Consiglio regionale, Occhiuto rivendica il lavoro sulla depurazione: «Mai nessuno ha fatto più di me»

Al via i lavori dell’assemblea legislativa. Disco verde per il Bilancio Arsac e le modifiche allo statuto dell’Arpacal. Giannetta presenta ordine del giorno sui lavori della Jonio-Tirreno

Consiglio regionale, Occhiuto rivendica il lavoro sulla depurazione: «Mai nessuno ha fatto più di me»

Con un’ora di ritardo sulla convocazione, il presidente Filippo Mancuso ha dato inizio alla seduta del Consiglio regionale convocata per questo pomeriggio con 8 punti all’ordine del giorno. Prima di cominciare Domenico Giannetta (FI) ha proposto l’inserimento di un ordine del giorno in merito alla paventata chiusura della galleria della strada di Grande comunicazione Jonio-Tirreno, con richiesta di monitoraggio e controllo della stessa dopo i recenti fatti che hanno visto l’esecuzione dei lavori spostata da luglio a settembre per non danneggiare il territorio della Locride e della Piana durante la stagione estiva.


Anche Pasqualina Straface (FI) ha chiesto ed ottenuto l’ammissione di una mozione per l’istituzione dell’osservatorio per le dipendenze patologiche in Azienda Zero.

Promosso il bilancio Arsac

Subito dopo l’avvio dei lavori con Antonio Montuoro ad illustrare la proposta di approvazione del Bilancio di previsione 2023/2025 dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese (Arsac) il cui risultato di amministrazione, dell’esercizio 2022, presenta un avanzo di 6.766.238,35 di euro. L’organo di revisione ha certificato che il bilancio di previsione proposto rispetta il pareggio finanziario complessivo di competenza. «Gli equilibri, di parte corrente evidenziano un disequilibrio che vengono posti in pareggio dalle previsioni di parte capitale. Gli equilibri richiesti dal comma 6 dell’articolo 162 del Tuel sono assicurati».
Così come fatto in Commissione, il dem Raffaele Mammoliti, lamenta un approccio di natura tecnico burocratica. «È un bilancio ingessato dal punto di vista della programmazione, per la missione importante che deve svolgere l’Arsac. Non esiste una visione strategica per il settore dell’agroalimentare e per la divulgazione sono state previste a malapena 4 mlia euro». Ci sono insomma tante risorse a disposizione, per Mammoliti, e per questo necessiterebbe un consiglio regionale ad hoc per capire proprio le prospettive dell’azione del governo regionale.
Da parte sua Francesco Afflitto (M5S) ha sostenuto che se si vuole mantenere in vita l’Arsac non si può rinviare oltre l’atto aziendale.
L’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha parlato di un ente sano e di un mondo, quello dell’agricoltura, dinamico: «per un verso abbiamo un ente in equilibrio, per altro verso un ente che fa attività che non vanno in prima pagina. Quando ci si dice che ci vuole un nuovo atto aziendale diciamo che c’è già grande attenzione perché da qui a qualche anno molti andranno in pensione». Il punto passa a maggioranza con l’astensione delle opposizioni.

Arpacal, disco verde alle modifiche

Le “Modifiche alla legge regionale 3 agosto 1999, n.20 (Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria – Arpacal)” è illustrato da Pietro Raso (Lega). Con questa proposta, tra le altre cose, iI trattamento economico del direttore generale è equiparato a quello dei dirigenti generali dei dipartimenti della Giunta regionale, considerando solo le voci relative allo stipendio tabellare, alla retribuzione di posizione e alla retribuzione di risultato, con esclusione di ogni altra indennità. Quello del direttore scientifico e del direttore amministrativo è inferiore del 20% rispetto a quello del direttore generale.
Ernesto Alecci ha lamentato la perdita di fondi per 2 milioni di euro per il monitoraggio e la tutela del mare e dei corsi d’acqua interni. D’altra parte l’ultimo studio, ribadisce il consigliere del Pd, risale al 2019 e «fu disastroso». Straface ricorda che il punto è stato votato positivamente in Commissione e che prevede il rafforzamento delle attività di Arpal a tutela dell’ambiente. La pasionaria azzurra rispedisce al mittente l’accusa di aver perso 2 milioni: «il progetto può essere portato a conclusione». Concetto ribadito da Raso. Ferdinando Laghi (deMa), evidenziando l’unanimità raccolta in Commissione, è in realtà un’agenzia regionale che monitora ma non ha mandato di intervento sanitario, sarebbe stato opportuno dettagliare meglio le funzioni di supporto che Arpacal deve avere nei confronti della Regione.

Occhiuto: «Nessuno ha fatto più di me sulla depurazione»

A chiudere il presidente Roberto Occhiuto che si è detto sorpreso dall’intervento di Alecci. «L’intervento passato all’unanimità in Commissione fa una cosa virtuosa, riducendo gli emolumenti del direttore generale. Arpacal svolge il suo ruolo in maniera indipendente e le differenze col passato vanno riconosciute. Non ho mai dato corse a liste di proscrizione, e nel caso di specie c’era un ex parlamentare del Pd e l’ho mantenuto in carica perché ritenevo avesse le competenze, poi alla scadenza abbiamo deciso di individuare un profilo di indipendenza come il generale Errigo».


«Sull’ambiente e sulla depurazione – ha proseguito Occhiuto – ho concentrato molti sforzi e non ricordo che lo abbiano mai fatto i miei predecessori. Per l’Ispra la Calabria depurava 30 tonnellate di fanghi. Una competenza dei comuni. La Calabria ha oltre 500 depuratori ma senza una reale programmazione. Il problema consolidato è che ci sono interi agglomerati, che non sono collettati, che scaricano al di fuori del sistema depurazione.

C’è stata anche una denuncia penale per lo scarico di idrocarburi del depuratore Corap gestito da un’altra società. Anche quando c’è la siccità qui i torrenti sono sempre i pieni, perché sono fogne a cielo aperto. Sono riuscito a convincere il governo nazionale a presentare un emendamento che da la possibilità di regolamentare l’attività degli autospurgo. Certo si può fare di più e meglio ma ogni tanto mi piacerebbe che prevalesse il riconoscimento di quello che si sta facendo».
In votazione, le opposizioni si dividono con il voto favorevole di deMa, M5S e di Lo Schiavo (Misto), e l’astensione del Pd.

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