Ponte sullo Stretto, a Villa il manifesto di denuncia affisso in città dal gruppo Pd
Il manifesto contiene anche un appello agli amministratori per attivare una "cabina di regia" civica sulle infrastrutture che ricadono sul territorio villese
Enzo Musolino, Segretario cittadino del Partito Democratico di Villa San Giovanni, informa in una nota che è stato affisso in città un manifesto del Gruppo Pd: «Vogliamo suonare la “sveglia” per avvertire i cittadini sui danni che il “Ponte” di Salvini e della Lega Nord ha già prodotto in Città».
Il manifesto contiene anche un appello agli amministratori per attivare una “cabina di regia” civica sulle infrastrutture che ricadono sul territorio villese.
Di seguito il testo: «Tutto deve essere subordinato all’inizio dell’Opera, ai primi cantieri del “ponte”. Questo conta, iniziare! (completarlo davvero non interessa a nessuno).
Cosa significa tutto questo per Villa?
1) la fine dell’appalto sul lungomare, finalizzato al mascheramento dell’ecomostro di Cannitello;
2) la perdita della speranza di liberare la città dall’inquinamento con il “Porto a Sud”;
3) la realizzazione di nuovi “ecomostri” funzionali agli espropri, alla cantierizzazione delle aree per il Ponte;
4) la dequalificazione dell’intero territorio destinato a tramutarsi nella “Città sotto il Ponte”.
Ed attenzione, anche gli interventi dell’Autorita’ di Sistema Portuale dello Stretto sono comunque legati alla realizzazione del Ponte, inteso come priorità.
E la si vede bene questa “priorità” nell’appalto delle Ferrovie sul Lungomare villese: più di 400 giorni lavoro di ritardo per consegnare un primo lotto, senza alcuna garanzia di conclusione lavori, con il “mascheramento” dell’orrenda intubata di Cannitello ormai eliminato dall’intervento perché, appunto, l’ecomostro e’ ritornato utile.
Cosa dovrebbe chiedere, quindi, l’Amministrazione villese? Opere compensative?
E come si compensa la trasformazione di una Citta’ in un cantiere più che decennale?
Come si compensa la fuga dei residenti e l’impoverimento legato agli espropri, alla fine di tante attività commerciali?
Sullo Stretto non ci possono essere opere compensative, ci sono – e sono tante – le opere davvero necessarie, con in testa i nuovi approdi del Porto, lontani dal centro abitato; con una stazione ferroviaria all’avanguardia e priva di barriere architettoniche.
Il dibattito pubblico – negatoci da Salvini e dalla Lega Nord – deve essere stimolato anche dagli Amministratori villesi.
E’ necessario attivare subito un coordinamento civico stabile sui lavori da eseguire, una cabina di regia aperta alla società, ai professionisti, alle forze politiche attive, che intervenga criticamente sulle tempistiche, che comunichi le priorità di intervento, che denunci l’impoverimento legato agli indennizzi degli espropri.
Salvini ci comunica che a primavera prossima ci sarà la posa dell’ ennesima “prima” pietra del “nuovo” Ponte Se non fosse tragico, non sarebbe tutto profondamente ridicolo? Non ci basta lo sfregio della variante di Cannitello? Quante altre “prime pietre” d’inciampo dovranno subire i villesi?»