Chiudono il Centro di salute mentale e Allergologia, cittadini in strada contro il continuo smantellamento dell’ex Ospedale di Scilla
Un sit-in del comitato pro Scillesi d'America annuncia un esposto per fermare la continua espoliazione dell'ex nosocomio ancora in attesa di riqualificazione
Parole, parole, parole. No non è il celebre ritornello di Mina. Sono le uniche cose rimaste agli scillesi in merito all’ex ospedale di Scilla. È triste lo spettacolo. Transenne ovunque e una storia distrutta. Calpestati i sacrifici degli scillesi d’America che per mettere su quella struttura immensa hanno lottato.
Il sit – in
Non si arrende il comitato pro ospedale prima e Casa della Salute poi. E la presidente Carolina Cardona prova a chiedere il sostegno dei cittadini per portare avanti una battaglia di civiltà. Una lotta che va avanti ormai da anni per salvare un presidio che negli anni è diventato un punto di riferimento per la salute di tanti cittadini. Ma i numeri e la grande utenza non sono bastati. Adesso si punta a un esposto per fermare questa continua espoliazione della struttura.
L’ex ospedale di Scilla, dopo la chiusura parziale decisa dall’Asp perché la struttura è stata ritenuta non sicura, continua a perdere pezzi. Tutto mentre si allontana sempre di più l’ipotesi di una ristrutturazione o, come si era in prima battuta ipotizzato, demolizione. Durante l’ennesimo sit-in per provare a difendere la struttura sono state palesare le promesse non mantenute.
Promesse infrante
«Abbiamo avuto la promessa. Una conferenza dove il direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria avrebbe incontrato i cittadini Scilla e illustrato il vero e proprio progetto. Era fissata per fine dicembre ma quest’incontro non c’è mai stato. Solo grazie alla Città Metropolitana abbiamo appurato che hanno dovuto ridimensionare il progetto. Questo perché la Regione Calabria non ha inteso elargire nessun finanziamento per la ristrutturazione dell’edificio».
Piove sul bagnato, dunque. L’ennesima tegola su quella che doveva diventare una casa della salute prima poi casa della comunità. Ma che in realtà i cittadini adesso temono non vedrà mai la luce.
«Sono stati eliminati altri ambulatori come il centro di salute mentale che aveva una vastissima utenza. E anche un altro servizio molto importante per il quale arrivavano persino dalla Sicilia, allergologia. Quindi a Scilla si sta tagliando mentre la Regione Calabria sta promuovendo iniziative molto belle e importanti ma non per la provincia di Reggio Calabria bensì per Cosenza Catanzaro. Noi possiamo che essere felici ma notiamo che i tagli vengono fatti soltanto a Reggio Calabria».
Tutto accade mentre i fondi per anni bloccati si sono in parte pesi e in parte mai spesi. «E la struttura di Scilla internamente è in perfette condizioni. Lo stato di abbandono che si vede è dovuto semplicemente al fatto che per anni l’Asp ha avuto 8.270.000 € per ripristinare il tutto e non li ha mai utilizzati».
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