domenica,Aprile 28 2024

Funzioni alla Città Metropolitana, ora o mai più. Falcomatà: «Ci aspettiamo un incontro operativo in Regione»

È fissato domani l’incontro tanto atteso alla Cittadella per riavviare il processo di attribuzione. La proposta di Metrocity per uscire dalla palude e le materie interessate. Il segretario generale Nucara: «Fino ad oggi solo due “leggine” contenenti pochi articoli»

Funzioni alla Città Metropolitana, ora o mai più. Falcomatà: «Ci aspettiamo un incontro operativo in Regione»

Ormai siamo agli sgoccioli, domani, 21 marzo, Regione e Città metropolitana proveranno a sedersi ad un tavoloper completare un processo monco che fa di Reggio la Cenerentola tra le Città Metropolitane istituite dalla Legge Delrio che attribuisce proprio alla legislazione regionale un ruolo determinante per l’attuazione della riforma, sia per la disciplina delle funzioni fondamentali individuate dalla stessa legge e di competenza concorrente o residuale, sia per tutte le ulteriori funzioni non fondamentali, che attraverso il processo di riordino, in attuazione dell’art. 118 Cost., possono essere attribuite dalla Regione per rafforzare il ruolo strategico designato per le Città metropolitane.

«In questi anni si è accumulato un ritardo, oggettivamente inspiegabile, che – ha detto il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ai nostri taccuini – è pesato su servizi e competenze, naturalmente a spese dei cittadini. Adesso speriamo si recuperi velocemente l’imperdonabile gap che si è generato».

D’altra parte la Regione Calabria, a differenza di tutte le altre Regioni coinvolte, si è occupata solo marginalmentedel processo istitutivo della Città metropolitana di Reggio Calabria. Lo ha fatto, scrive l’avvocato Umberto Nucara, esperto dirigente anche regionale, che ora occupa il posto di Segretario generale di Palazzo Alvaro, «dedicando due “leggine” contenenti pochi articoli»

Manca, quindi, dopo 7 anni, una legge ordinamentale avente ad oggetto il processo di riordino delle funzioni (in precedenza delegate o conferite alle Province) e delle funzioni attribuite ai nuovi enti, che fatalmente incrociano le materie di competenza regionale (tra le principali: governo del territorio, trasporto pubblico locale, commercio ed industria, acque pubbliche).

Ecco perché proprio nelle ultime settimane Falcomatà ha pensato bene di imprimere un’accelerazione al processo che pure la Regione per bocca dei suoi massimi rappresentanti aveva messo in agenda.

«Prendiamo atto che alla nostra ennesima istanza – riflette Falcomatà – abbia di recente risposto la Vicepresidente Princi, convocando un incontro in Cittadella, alla presenza del Governatore Occhiuto che auspichiamo esprima realmente la volontà di costituire un interlocutore istituzionale credibile per la definizione di questa lunga ed annosa vicenda».

Vicenda che la Regione, con i diversi governi che si sono alternati, ha affrontato non attuando la legge Delrio, laddove questa sollecita le Regioni ad attribuire agli Enti metropolitani ulteriori funzioni non fondamentali, e con l’accentramento nell’Amministrazione regionale e mancata allocazione presso l’Ente metropolitano di alcune funzioni che precedentemente avevano qualificato l’ente provinciale, in materia, ad esempio, di agricoltura e foreste, caccia e pesca, politiche culturali, formazione professionale.

La proposta della Metrocity

(Ri)attivare adesso il processo di attribuzioni delle funzioni è quindi di fondamentale importanza, visto che non si tratta di una cosa immediata e che presuppone tutta una serie di passaggi che fino ad ora sono stati bypassati.

In tal senso la proposta di legge ad iniziativa della Città metropolitana di Reggio Calabria, «costituisce solo una prima tappa di un più ampio processo di ridefinizione degli assetti territoriali regionali, locali e di area vasta – si legge ancora nella relazione – che dovrà condurre la nostra Regione, si auspica, ad introdurre anche un sistema di governance nuovo e più vicino ai territori, in particolare attraverso lo sviluppo delle forme associative».

L’obiettivo è semplificare e razionalizzare le procedure, evitando l’accavallamento delle competenze, «riaffermando la supremazia per la Regione della funzione legislativa, di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo, come voluto dalla Costituzione, attribuendo compiti di governo dell’area vasta alla Città metropolitana di Reggio di Calabria ed alle Province e governo di prossimità ai Comuni ed alle loro Unioni». La proposta di legge, d’altro canto, per quanto concerne i principi e criteri di conferimento, prevede che l’attribuzione di competenze comprenda le funzioni di organizzazione e le attività connesse e strumentali necessarie all’esercizio delle funzioni conferite.

«L’articolato, poi, una volta approvato – spiega ancora il segretario generale – dovrà trovare attuazione e completamento in successivi provvedimenti della Regione che, sulla base del riordino delle funzioni, disciplineranno, ove necessario, l’allocazione del personale ad esse correlato, nella consapevolezza che il funzionamento della riforma complessiva dipenderà anche dall’adeguatezza delle risorse umane, finanziarie e strumentali messe a disposizione, ed adatteranno la legislazione regionale di settore al ruolo differenziato della Città metropolitana di Reggio di Calabria, quale ente con finalità istituzionali generali orientato alla cura dello sviluppo strategico del territorio».

Le “materie”

Nell’individuazioni delle funzioni da allocare in capo alla Metrocity, e nella definizione dei rapporti con gli ulteriori Enti territoriali, la proposta dovrà contenere indicativamente dei settori: ambiente, energia e protezione civile; trasporti e viabilità; agricoltura, caccia e pesca; attività produttive, commercio e turismo; istruzione, formazione professionale e lavoro; cultura sport e giovani; sanità e politiche sociali.

«La Regione e la Città metropolitana di Reggio di Calabria, inoltre, sulla base di un’intesa generale quadro, come previsto dalla legge regionale dell’Emilia-Romagna, dovranno dare avvio ad una sede di raccordo istituzionale e di indirizzo per l’individuazione degli interventi legislativi e degli obiettivi programmatico-politici coerenti con il contenuto e le finalità del piano strategico metropolitano, nel perseguimento degli obiettivi attribuiti a tale strumento dalla legge statale. In tale sede, con successivi atti di intesa, nonché convenzioni, potranno essere individuate ulteriori funzioni da attribuire alla Città metropolitana di Reggio di Calabria in linea con lo Statuto metropolitano».

Ora o mai più

Allo stato attuale, dopo oltre 7 anni, la Regione Calabria non ha ancora approvato una legge definitiva, e risulta l’unica Regione, a non avervi provveduto. A svantaggio di Reggio Calabria c’è anche il fatto che la nostra città è l’unica delle città metropolitane a non essere anche capoluogo di regione

Qui il giudizio di Nucara si fa più severo, affondando le ragioni di una non più rinviabile riorganizzazione istituzionale degli enti territoriali, parlando a 50 anni dai moti di Reggio, di «un ulteriore offesa alla dignità di questa bella e martoriata terra. Se negli anni ’70 il capoluogo non è stato riconosciuto per “scelta politica” antistorica, la mancata approvazione della legge regionale generale di riordino, che riempia di contenuto la città metropolitana di Reggio Calabria, è un’autentica beffa, ancora più inaccettabile, perché calpesta, non solo una legge dello stato, ma tradisce, in maniera plateale e scellerata, una legge approvata dalla stessa Regione».

Di recente anche il sindaco Falcomatà, intervenendo nel corso di una trasmissione radiofonica ha sottolineato che «le deleghe non sono oggetto di contrattazione, non sono una benevola concessione ai cittadini della Città Metropolitana, ma un dovere che loro hanno assunto. Nel momento in cui dai la disponibilità la devi portare avanti. Né tantomeno può reggere la motivazione della stabilità politica perché le deleghe non le dai al sindaco, ma all’ente a prescindere da chi lo rappresenta».

Insomma una presa di posizione netta ed oggettiva che vuole allontanare anche lo spauracchio della convenienza elettorale in un momento in cui gli schieramenti sono protesi alla battaglia della tornata di primavera. «Siccome noi riteniamo che non si sia trattato di banali promesse elettorali, ma di intenzioni reali – ci ha detto il primo cittadino – ci aspettiamo che si dia seguito ad una richiesta da lungo tempo inoltrata dalla Città Metropolitana. Il nostro auspicio è che si arrivi in tempi brevi ad una soluzione definitiva».

Va capito quindi chi saranno gli attori seduti al tavolo, perché anche da questo passa la credibilità della rinnovata disponibilità della Regione nei confronti della Città metropolitana.

«Ciò che ci attendiamo è che sia un incontro strettamente operativo durante il quale il presidente della Regione Calabria ci dica non se le funzioni verranno trasferite, ma quando verrà attivato ed ultimato questo processo. E’ stato lui stesso ad affermare durante la scorsa campagna elettorale che le funzioni dovessero essere assegnate in tempi rapidi. D’altronde non lo stabiliamo noi, ma una legge dello Stato, che – ha concluso Falcomatà – va semplicemente applicata».    

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