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Miti e misteri metropolitani | La Varia di Palmi e il sacro capello

La festa principale della Calabria, patrimonio dell’umanità, ha origine nel 1500 da una peste e dal “dono” di uno dei tre capelli della Madonna

Miti e misteri metropolitani | La Varia di Palmi e il sacro capello

Nella lussureggiante cittadina di Palmi, con l’incantevole promontorio che la sovrasta, dove, secondo la leggenda, S. Elia l’eremita scacciò per sempre il diavolo, e col suggestivo ulivo, che si eleva spontaneamente su uno scoglio, in mezzo al mare, aleggiano, ovunque, miti, racconti di tesori e divine reliquie che hanno dato vita a tradizioni del tutto particolari. Una di queste è la Varia, patrimonio dell’umanità Unesco, e la processione del sacro capello della Madonna. 

La peste a Messina

Narrano le leggende che, un giorno, alcuni ambasciatori messinesi giunsero fino in Terra Santa per portare conforto alla Vergine per la morte di Gesù. Maria, per ringraziarli, donò loro una ciocca dei suoi capelli e una lettera di benedizione. Molti secoli dopo, verso la fine del 1500, la città di Messina, piagata da un’epidemia di peste, chiese aiuto ai Palmesi.

Questi, com’ebbero notizia dello stato in cui versavano i vicini isolani, accorsero portando viveri e medicinali, e i Messinesi in segno di profonda gratitudine, vollero dividere parte della preziosa reliquia regalando alla città di Palmi uno dei sacri capelli di Maria di Nazareth. 

Il sacro capello

Da allora ebbe origine la profonda devozione della cittadina per la Madonna. A seguito del dono ricevuto, infatti, Palmi elesse Maria Santissima della Lettera quale patrona della città e introdusse i festeggiamenti della Varia, mentre la reliquia del sacro capello è venerata e custodita a Palmi nella cappella laterale della concattedrale di San Nicola. 

Negli anni in cui si svolge la Varia, i Palmesi portano in processione il Sacro capello, insieme al quadro della Madonna, per le vie della città, nel suo “trionfino”, a passo di danza, quasi a simboleggiare il moto delle onde del mare, perché proprio attraverso lo Stretto il sacro cimelio giunse da Messina a Palmi. 

La scasata della Varia

Ma il momento più atteso ed acclamato è la ‘scasata’ della Varia, il carro trionfale che celebra l’assunzione al cielo della Vergine. In una sorta di nuvola di cartapesta, contornati di ghirlande di fiori e accompagnati dal roteare di stelle, sole e luna, prendono posto sacerdoti, chierichetti e schiere di veri e propri angeli con delle vesti bellissime, e, più in alto, una sfera azzurra che rappresenta la terra, ospita il Padreterno, mentre al vertice, quasi sospesa nel vuoto, c’è l’animella, che secondo la tradizione deve essere la fanciulla più bella e più povera del paese, eletta a rappresentare la Madonna. Così, l’imponente e grandioso carro viene portato dagli ‘mbuttaturi, a piedi nudi, in trionfo per le vie fino a raggiungere la chiesa madre dove l’animella riceverà la benedizione, tra migliaia di spettatori che da più di cinque secoli, giungono a Palmi per celebrare questa particolare usanza che si tramanda di generazione in generazione e che rappresenta l’anima stessa della città. 

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