lunedì,Aprile 29 2024

Se la classe dirigente litiga, chi difende gli interessi di Reggio?

L’eterno mancato sviluppo dell’Aeroporto dello Stretto è solo l’ultimo caso che dimostra come la mancata unità di intenti continua ad affossare la città

Se la classe dirigente litiga, chi difende gli interessi di Reggio?

Sull’Aeroporto dello Stretto si parla troppo e si fa poco. Quindi proveremo a parlare di meno (rispetto ai nostri amministratori) e a chiedere che quel troppo poco che si fa si tramuti in qualcosa di concreto. Foss’anche una semplice intesa. Perché diciamocelo francamente: ai reggini non interessa assolutamente chi ha ragione e chi meno. I reggini vogliono e pretendono che non si facciano più chiacchiere. Vogliono solo poter volare come gli altri. Quantomeno alle stesse condizioni.


Ora, succede che Occhiuto nei giorni scorsi ha parlato con Sacal, che ha presentato la nuova offerta volativa da e per l’Aeroporto internazionale di Lamezia con Ryanair. Il solito trito e ritrito festival delle occasioni mancate per gli altri due aeroporti calabresi. E puntuale come un orologio svizzero parte la girandola delle lamentele e delle accuse a questo e quello. Risuscita anche la Task force messa in piedi nelle istituzioni cittadine, forse per dare conto che esiste. Ma non partecipa la Camera di Commercio.

Allora Massimo Ripepi pensa bene di andare da solo (d’altra parte è l’unico a provare a fare un’opposizione in Consiglio comunale) a rivendicare nuovi scenari per il Tito Minniti. Che poi così nuovi non sono. Intanto il sindacato fa finta di prendere posizione rimestando il passato e accusando di inconcludenza la famigerata Task force, che naturalmente risponde per le rime.


Ma dove vogliamo andare?
Mettiamoci tutti in fila a ripetere: Riggiu non vindiu mai ranu. Battiamoci il petto, continuiamo a rendere sempre più vittima del destino cinico e baro la nostra città. Piangiamo sul latte versato. Gridiamo al mondo intero che la città dei Bronzi, appena celebrati nel loro cinquantesimo dalla scoperta, è inaccessibile. Che i “nemici” di Reggio sono sempre di più e superiori.


E domandiamoci: Ma qual è l’idea di città che hanno i nostri politici? Siano essi al governo di Reggio Calabria o all’opposizione.
Guardiamoci in faccia, anzi guardatevi in faccia e provate a darvi una risposta. Perché la città, al di là dell’aeroporto sembra aver smarrito la sua strada. E non da ora.
Domandatevi se siete capaci di fare ancora qualcosa per la città. E se siete veramente in grado di difenderla.
Perché chi ci osserva dall’esterno – quei nemici da cui dovremmo difenderci – si sbellica dalle risate a vedere sorgere nuove barricate in città. Che sono barricate ideologiche, steccati per buoni e cattivi. Fuoco amico contro la città.


Siete voi stessi, pseudo classe dirigente, effimera ed inconcludente, ad essere i primi nemici della città.
Non siete capaci di sedervi tutti assieme attorno ad un tavolo per discutere civilmente, non del futuro, ma del presente. Preferite battibeccare anziché fare quadrato. Provando ad usare il tema dell’isolamento della città, della sua scarsa qualità della vita, come grimaldello per accendere gli animi dei cittadini tifosi. Il tutto per imbastire una nuova eterna campagna elettorale.
Il tutto mentre ancora mendichiamo l’attribuzione delle funzioni alla Città Metropolitana, ente intermedio monco e mai veramente realizzato.


Ma quanto deve ancora durare il dibattito che dovrebbe stare alla base del rilancio di Reggio?
Occorre passare ai fatti. Occorre avere un sussulto di dignità politica. Occorre fare fronte comune.
Perché se la classe dirigente, se i nostri politici, litigano tra di loro, non è chiaro chi debba difendere gli interessi di questa città. Per amore della quale ognuno dovrebbe essere disposto a fare un passo indietro, pur di renderle servizio.


Reggio è stanca. Reggio vuole volare. E non solo dal Tito Minniti.
Reggio è di tutti i reggini. Mettetevelo in testa.

Articoli correlati

top