venerdì,Maggio 3 2024

Vaccini, disagi anche Melito: dosi scarse e incertezze sui richiami

La denuncia di Ylenia, giovane professionista sanitaria che ha affrontato un calvario per essere vaccinata. Così la mancanza di organizzazione grava su tutti i centri

Vaccini, disagi anche Melito: dosi scarse e incertezze sui richiami

Prova ad accelerare la Calabria nel sistema di vaccinazione. Ci prova ma i ritardi da recuperare sono tanti e riguardano tutta la regione. Ma Reggio Calabria, in tutti i suoi centri vaccinali ha mostrato lacune enormi e le segnalazioni fioccano. Non si è salvato neanche il “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo dove tante sono state le dosi somministrate ma, probabilmente, anche qui l’organizzazione e la programmazione hanno fatto discutere.

La testimonianza

Fogliettini e liste fai da te, code dalle prime luci dell’alba e richiami a rischio. Questo il racconto di Ylenia una operatrice sanitaria che, pur rientrando nelle fasce prioritarie proprio per la sua professione ha dovuto affrontare un vero e proprio calvario prima di ottenere un diritto. Non ha chiesto di passare avanti o saltare la fila, Ylenia voleva solo poter continuare a svolgere la sua professione in sicurezza. Anche l’Asp è a conoscenza di questa storia poiché Ylenia oltre a noi ha raccontato tutto anche alla direzione sanitaria reggina.

«Giorno 8/02/2021 ho avuto la prima somministrazione del vaccino Moderna presso suddetta struttura sanitaria, in tale occasione mi è stato detto di presentarmi lunedì 8 Marzo o martedì 9 Marzo per ricevere la seconda dose mostrando il foglio presente in allegato. Questa mattina alle ore 10.00, giunta in loco, la guardia presente all’ingresso mi ha comunicato che al mattino erano state somministrate solo 20 dosi di vaccino in quanto terminate le scorte (messe a scongelare subito dopo), dunque di tornare nel pomeriggio intorno alle 14.00. Alla domanda se il vaccino in questione fosse Pfidzer o Moderna la guardia non ha saputo rispondere, dunque mi sono recata al secondo piano, momentanea sede dei vaccini, per chiedere maggiori informazioni ma nessun operatore era presente e la porta d’ingresso al reparto era chiusa. Tornata nuovamente in sede alle 13.20 pm mi è stato consegnato il numero 235 per mettermi in coda, vista la confusione presente all’esterno della struttura (oltre un centinaio di persone tra pazienti fragili, disabili e accompagnatori in attesa di fare i vaccini), ho insistito affinchè mi venisse garantito che una volta fatta la fila avrei ricevuto la dose di vaccino prevista.

Dopo un’ ora e mezza la risposta è giunta: disponibilità  solo del vaccino Pfizer nonchè assenza del vaccino moderna rimandando l’incontro a data da destinarsi vista l’indisponibilità di tale vaccino in consegna nei prossimi giorni. A me e agli altri operatori sanitari presenti per la ri-somministrazione non hanno saputo dare un nuovo appuntamento invitandoci a contattare il centralino (servizio al quale non rispondono quasi mai) o a presentarci in struttura nei prossimi giorni per chiedere informazioni inerenti. Considerata la programmata seconda somministrazione mi chiedo come ciò sia potuto accadere ma soprattutto se le fiale dei vaccini Moderna arriveranno in tempo (15.03.2021) garantendomi di effettuare la vaccinazione secondo le indicazioni sanitarie previste».

I disagi

Ancora storie di assembramenti, di vite messe a rischio contagio proprio quando il Coronavirus è tornato a farsi sentire prepotentemente. Ancora paure nel constatare l’incertezza delle dosi. Oggi arriva la notizia dell’arrivo di ulteriori dosi di Moderna ma non basta a fare riprendere la campagna vaccinale. I richiami sono già slittati di settimane, come ha vissuto sulla sua pelle Ylenia, manca la programmazione per garantire le seconde dosi puntuali. Il sistema di prenotazione riguarda ancora solo gli over80 per i quali l’incognita relativa all’arrivo delle dosi Pfizer è ancora in ballo. Manca ancora una programmazione strutturata ma l’imperativo del “fare presto” qui è sfuggito di mano.

E la storia di Ylenia, una professionista di 28 anni che lavora nel campo sanitario con bambini disabili (pazienti fragili) da 6 anni, è solo una delle tante storie che si rincorrono in questi lunghi e martoriati giorni scanditi dalle ultime fiale del siero salvavita.

Impossibile prenotare

A Melito Porto Salvo come nel resto della provincia oltre gli over80 da qualche giorno «Non è possibile prenotarsi in alcun modo – spiega Ylenia – lì funziona che chi arriva prende un numero, consegnato dalla guardia presente all’ingresso, e si procede in ordine di arrivo. Persone in fila da ore sono state rimandate al pomeriggio o al giorno dopo non appena finivano le fiale quindi non era garantito a tutti quelli in fila di ricevere la dose. Fila unica per prime e seconde dosi». La storia si ripete cambiando la sede. Anche avere informazioni è una mission impossible «Non c’è personale apposito a dare informazioni chiare e precise a tutti i pazienti e ognuno deve recarsi giornalmente sul posto per capire se sono arrivate le fiale per la seconda dose o meno».

Vaccinarsi è un calvario

«Ho fatto la seconda vaccinazione giorno 17 e avevo realmente le lacrime agli occhi per esser riuscita a completare il percorso dopo giorni di attesa, di mezze informazioni, di dubbi su cosa sarebbe successo se avessi fatto il vaccino oltre il range previsto (8-15 Marzo) e anche di dubbi circa la modalità adeguata con la quale procedere: alzare i toni? chiamare i carabinieri? scrivere una pec in direzione sanitaria? contattare un giornalista? Ho vissuto questa esperienza con rabbia e rammarico perchè io che vivo ogni giorno la realtà sanitaria so che ci sono eccellenze sul nostro territorio, che non è tutto ricollocabile alla “malasanità” ma è vero anche che poi si diventa vittima di queste esperienze e si inizia a vedere solo il brutto, il marcio. Non posso difatti non ammettere che vi è stata una pessima gestione e non imputo nulla ai medici infermieri e quanti ad oggi lavorano in questo servizio ma alla mancanza di organizzazione a di previsione come se tutto fosse lasciato al caso, alla giornata, alla fortuna. Mi capitava in auto mentre oggi sono ritornata sul posto per la terza volta:”chissà oggi che vaccino c’è” “chi sa se rientro tra quelli che riescono a prendere il numero per vaccinarmi” “chissà se quando arriva il mio turno ci sarà ancora la dose del vaccino che mi necessita (moderna piuttosto che Pfitzer)».

Melito già da qualche giorno, come tutti gli altri punti vaccinali della provincia, effettua solo richiami in attesa dell’arrivo delle nuove dosi ma le incognite sul futuro sono ancora tante e le denunce fatte sono tante. E Ylenia ha «voluto denunciare l’accaduto non tanto per il ritardo di qualche giorno del ricevere la dose quanto perchè ci possa essere una migliore gestione e organizzazione, io sono giovane e ho avuto le energie per affrontare tutto ciò sia rimanendo in coda che chiamando tutti i giorni e scrivendo email a chi di dovere ma nel guardare tutti quegli anziani e quelle persone fragile in coda come, rimandati di giorno in giorno con informazioni poco chiare spesso anche contraddittorie (torni domani mattina che il vaccino arriva sicuro VS non arriverà prima di venerdì sera ecc.) ho provato profonda tristezza. Poteva esserci lì mia nonna piuttosto che i miei pazienti e non credo sia giusto vivano tutto questo. Ci si può e ci si deve organizzare meglio».  

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