venerdì,Maggio 17 2024

Ospedale di Oppido, Usb: «Emblema della lotta per il diritto alla salute»

Il responsabile regionale del settore sanitario Vittorio Sacco, ha scelto il nosocomio preaspromontano per presentare la manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 24 giugno

Ospedale di Oppido, Usb: «Emblema della lotta per il diritto alla salute»

«Abbiamo scelto Oppido perché è l’emblema dei vari pezzi di sanità sottratti negli anni e dei cittadini che non si arrendono». Con queste parole Vittorio Sacco, responsabile regionale del settore sanitario dell’Usb (Unione sindacale di base) ha spiegato perché la scelta di presentare la manifestazione nazionale che si terrà a Roma sabato 24, è ricaduta proprio su Oppido Mamertina, e precisamente nel piazzale antistante l’ospedale “Maria Pia di Savoia”, dove dal 19 febbraio scorso, insiste un sit-in permanente, per rivendicare il diritto alla salute. Lo stesso diritto alla salute che il Sindacato chiederà a gran voce al Governo tra poco più di una settimana.

Mazzeo: «Rappresentiamo il contrasto alla rassegnazione»

A fare gli onori di casa Margherita Mazzeo, la portavoce del “Comitato spontaneo 19 febbraio a difesa dell’ospedale Maria Pia di Savoia di Oppido Mamertina”, la quale ha per prima cosa ringraziato l’Usb per aver scelto proprio Oppido come ponte di lancio dell’iniziativa nazionale, sottolineando le ragioni che da quasi 4 mesi spingono i cittadini a mantenere un presidio permanente davanti al nosocomio cittadino. «Ci siamo stancati – ha spiegato – di essere privati dei diritti fondamentali e usurpati di tutti i servizi.

Noi rappresentiamo il contrasto alla rassegnazione e dallo scorso 19 febbraio cerchiamo di chiedere ciò che ci spetterebbe di diritto, con la speranza di poter finalmente riempire quella scatola, che è il nostro ospedale, che fino a oggi è stata vuota. Con la nostra battaglia abbiamo ottenuto che venisse riaperto il reparto di Radiologia ma non basta. Approfittiamo di questa giornata, per chiedere al governatore Occhiuto, come abbiamo fatto durante la “Domenica dei comitati”, che ci ascolti e ci riceva, perché abbiamo necessità di rappresentargli che a Oppido è fondamentale avere un reparto di emergenze-urgenza e soprattutto che il nostro ospedale deve essere riconosciuto presidio di zona disagiata».

Sacco: «Occhiuto ascolti i Comitati»

La parola è quindi passata a Sacco, che in prima battuta ha voluto ringraziare, a nome dell’Usb, «i cittadini che lottano per vedere riconosciuto un diritto che dovrebbe essere scritto sulla carta costituzionale. Da anni ci negano il diritto alla salute – ha affermato il responsabile regionale del settore sanitario dell’Usb – tant’è che un bambino che nasce in Calabria ha un’aspettativa di vita inferiore di due anni rispetto a uno che nasce in Piemonte e di 3 rispetto a un altro che nasce in Emilia. Da 13 anni stiamo assistendo al depauperamento del settore sanitario, tra tagli di personale e soppressione di presidi ospedalieri. La Calabria è la regione con il numero più alto di migrazioni sanitarie, perché da quando è cominciato il commissariamento, ancora in atto, lo Stato ha assunto un atteggiamento incostituzionale non garantendo il diritto alla salute».

Sacco ha evidenziato come la sanità nella provincia di Reggio Calabria sia quella «messa peggio, considerando anche la rete stradale che non è delle migliori e la sofferenza degli ospedali spoke. C’è un’emergenza sanitaria che potrebbe essere risolvibile semplicemente ammodernando le strutture grazie all’utilizzo dei fondi Pnrr». Nel caso specifico di Oppido, Sacco ha evidenziato che «basterebbe garantire perlomeno un punto di emergenza-urgenza e un poliambulatorio, per rendere questo ospedale funzionale alle esigenze del territorio, considerando il reparto di Lungodegenza che già c’è. Intanto chiediamo a Occhiuto di ricevere i Comitati, che sono i più idonei a riferire ciò che serve al territorio. Deve assumersi la responsabilità politica di ascoltare le esigenze e poi agire per garantire una gestione umana della sanità, perché da troppo tempo si gioca con la vita delle persone».

Sacco ha concluso il suo intervento, spiegando che tutto il sistema sanitario nazionale naviga in cattive acque e che a tal proposito, il 24 l’Usb sarà a Roma per chiedere al Governo che «si ritorni a un sistema sanitario nazionale degno di questo nome. Che si ritorni all’equilibrio di un tempo, prima che la politica ci mettesse le mani e lo definanziasse con tagli di personale e altro».

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