venerdì,Aprile 26 2024

Coronavirus, la commissione sanità di Locri: «No al Covid-Hospital»

L'incontro con i rappresentanti di tutto il consiglio comunale: «S'individui una struttura esterna al nosocomio locrese»

Si è riunita oggi a Locri la Commissione Consiliare Sanità, con i rappresentanti di tutto il Consiglio Comunale. Condividendo l’attività svolta dall’Amministrazione Comunale di Locri e dall’Assemblea dei Sindaci relativamente all‘emergenza legata alla cura e alla destinazione dei pazienti CoVID-19, la commissione esprime preoccupazione per la grave situazione di emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie gravi, dovute alla trasmissione del virus, non essendo il nostro territorio attrezzato specialmente dal punto di vista strutturale, per come ripetutamente denunciato dalle forze politiche dai vari consigli comunali della Locride.

La commissione non condivide neppure la proposta che individuava la presenza di percorsi dedicati CoVID-19 all’interno del nostro nosocomio, mancando le condizioni strutturali atte a separare tali percorsi, quindi garantendo la sicurezza dei pazienti e del personale medico e paramedico di tutto l’Ospedale. 

«Considerata inoltre l’esperienza di altre regioni del Nord Italia – si legge in una nota – da cui si evince che è necessario delocalizzare le strutture e i reparti dedicati alla cura dei malati CoVID-19. Considerato che il Ministero della Salute ha previsto con la circolare del 25 Marzo 2020, che bisogna identificare strutture e stabilimenti destinati alla gestione esclusiva dei pazienti CoVID-19. Rinnova alle competenti autorità ad individuare tempestive ed adeguate soluzioni urgenti con l’individuazione di una struttura, nel nostro territorio, esterna al nosocomio dell’Ospedale con sezioni di: degenza di osservazione COVID-19; terapia subintensiva pneumologica; sezione con posti di terapia intensiva».

«Fornisca adeguati presidi e attrezzature dedicate nonché risorse umane, accelerando, pertanto, le procedure di assunzione già avviate dalla Regione Calabria di medici e operatori sanitari, e attingendo personale anche dalle strutture specialistiche dedicate».

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