venerdì,Aprile 26 2024

La magia della vita non attende: Giulio nasce sull’ambulanza

La chiamata d'urgenza al 118, l'Alfa Palizzi che corre verso Condofuri e poi il parto improvviso. I soccorritori: «Un'emozione indescrivibile»

La magia della vita non attende: Giulio nasce sull’ambulanza

Una notte magica per i soccorritori del 118 che, partiti d’urgenza su una chiamata per un codice rosso, dalla postazione Palizzi, sono arrivati a Condofuri dove hanno contribuito al miracolo della vita.

Una corsa per strada e su per le scale. Il travaglio della giovane venticinquenne nigeriana è già iniziato. Il tempo di arrivare in ambulanza e la spinta decisiva arriva. Tra le braccia della dottoressa Clementina Giardiniere assistita dall’infermiera Rita Cortese nasce Giulio.

Poi è tutto nelle mani Angelo Catalano, l’autista della “Alfa Palizzi”, che, sfrecciando, trasporta mamma e figlio al Grande Ospedale Metropolitano dove sono prontamente assistiti.

Un vero proprio miracolo che, raccontato da chi l’ha vissuto, riesce a trasmettere tutta l’emozione del momento di gioia più intenso.

«È stata un’emozione indescrivibile – ci racconta Angelo Catalano – . Erano le 2.15 di questa notte la centrale operativa del 118 e ci ha attivato per un codice rosso per una donna entrata in travaglio. Lei sta a Condofuri superiore. Siamo andati di corsa verso la casa della signora. Appena arrivati lì stavamo sistemando la partoriente in barella per portarla a Reggio, visto che a Melito non c’è Ginecologia e ostetricia. Ma Giulio ha deciso di nascere proprio in quel momento davanti ai nostri occhi. Ha partorito in barella. Con una spinta è uscita fuori prima la testa e con l’altra è arrivato sulla barella, subito prima di partire. In meno di un’ora siamo arrivati in ospedale. Il bambino stava bene e per fortuna anche la donna, che era la nostra principale preoccupazione. Siamo arrivati intorno alle 3.30». 

Così gli angeli della “Alfa Palizzi” hanno vissuto in prima linea l’esperienza più emozionante e, almeno questa volta, si racconta una storia a lieto fine fatta di adrenalina e passione. Gli elementi che muovono chi fa uno dei mestieri più belli e allo stesso tempo carichi di responsabilità.

In una storia bella da vivere e da raccontare emerge sempre, però, il lato negativo. Se ci fosse stato ancora il punto nascita a Melito Porto Salvo, Giulio e la sua mamma non avrebbero dovuto affrontare 55 chilometri per arrivare a Reggio. E, allo stesso tempo, non si sarebbe privata l’intera aera di un mezzo di soccorso fondamentale.

Ma per questa volta vogliamo solo occuparci di Angelo e di tutta l’equipe che, con dedizione e passione ha soccorso una mamma in difficoltà contribuendo al miracolo della vita.

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