venerdì,Aprile 26 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, la vita in quarantena è anche più tempo per stare coi figli

Non solo lezioni online ma anche giochi, hobby, cucina e divertimento da condividere come non era mai successo prima

Coronavirus a Reggio Calabria, la vita in quarantena è anche più tempo per stare coi figli

Didattica da casa, ma anche nuovi libri e giochi e insieme a loro, nella maggior parte dei casi, almeno uno dei due genitori a casa con lo smart working. È molto cambiata la vita delle famiglie che hanno dei bambini con la quarantena per evitare il diffondersi del contagio da coronavirus. Una vita che però non è va immaginata come fatta di grigi pomeriggi persi davanti alle tv ma soprattutto di nuove scoperte e dinamiche che danno nuova verve al focolare domestico.

«Ben vengano i compiti da svolgere e le video lezioni – racconta Monica, mamma di Rocco e Giorgia –  i bambini si sono trovati catapultati in questo mondo quasi senza tempo, hanno perso la percezione del tempo che scorre, interrotto solo dagli appuntamenti con gli insegnanti. La teledidattica nella nostra scuola è cominciata in ritardo, solo da fine marzo. Fino a quel momento c’erano da svolgere solo compiti mandati via etere, senza alcun contatto visivo con le maestre: quindi programma da mandare avanti con spiegazioni che dovevamo fare noi genitori.

E ancora mi risuona nella testa la frase ricorrente di Giorgia “Mamma, mi annoio!!” o quella di Rocco “Mamma, voglio uscire!!. Come dargli torto? E anche là è stata dura. Per fortuna ogni tanto faccio qualche lavoretto e allora mi ritrovavo materiale a casa per il fai da te: sono nati diversi disegni e varie creazioni. Proprio due giorni fa abbiamo colorato le uova sode per Pasqua.

Altre volte abbiamo cucinato insieme: abbiamo fatto i biscotti con le gocce di cioccolato, la pizza, varie torte. La quarantena, da questo punto di vista, ci ha fatto soffrire. Mi è venuta in aiuto, come a tutti, la tecnologia: ho organizzato per i bambini degli incontri streaming con i loro amichetti con i quali hanno giocato a tombola, all’Eredità. Si sono divertiti e hanno trascorso i pomeriggi così. Da qualche giorno, ora che sono arrivate le belle giornate, mio marito li accompagna un’oretta nel cortile con le biciclette. Cerchiamo di tenerli al sicuro mantenendo intatta la loro serenità».

Demetrio racconta «In realtà quello che ho sempre fatto con i miei figli prima lo faccio adesso in quarantena, sicuramente abbiamo avuto più tempo e meno frenesia per completare alcuni lavori e giochi. Li ho coinvolti per preparare dei dolci insieme, abbiamo letto tantissimo prima di dormire. Con la scuola online sei assorbito quasi totalmente, video lezioni, svolgi il compito assegnato e poi inserisci in piattaforma.  Certo più tempo per loro ma è stato sempre così. C’è di nuovo che con Alessandro stiamo finendo il parco dei dinosauri. Fatti con cartone e materiali riciclati!».

Marco chiede: «Quando lo sconfiggono sto coronavirus? io non ce la faccio più. Voglio uscire. Voglio andare a scuola. Voglio nuotare». E Maria, la mamma afferma «E in estate a mare andremo. La giornata passa tra faccende, i compiti da fare, le schede da stampare e poi rimandare. Giochi insieme: bolle di sapone, film e cartoni. E, soprattutto, abbracci infiniti».

«Per noi è cambiato poco perché Sasà  è piccolino – spiega Alessandra, mamma di Santo, un bimbo di tre anni. «Posso dire però che i tempi si sono rallentati: ad esempio la mattina ci sono più coccole e si fa colazione insieme mentre, prima con la routine dell’asilo si faceva in fretta. Visto che deve stare a casa cerco i fargli fare delle attività quotidiane, come per esempio prepariamo la minestra o i piatti insieme così, a modo suo, mi aiuta. Oppure cerco qualche gioco più creativo dove posso usare oggetti da riciclare. Per tirarci su ogni tanto alziamo il volume dei video delle canzoncine. Penso che sia  una cura anche per noi adulti, ti distrae dalla brutta situazione che c è fuori. Per il bambino che è abituato ad uscire ha qualche difficoltà e ha momenti di nervosismo ma si riesce a distrarsi perché è con mamma e papà  ed è  sereno comunque».

Abbiamo cucinato insieme, abbiamo fatto la pizze e ultimamente le pastiere». A parlare è Anna, mamma di Tommaso: «Mi sta aiutando ad apparecchiare la tavola,  e se c’è qualcosa da fare in casa cerchiamo di coinvolgerlo. Sicuramente la vita dei bambini è completamente rivoluzionata perché la loro è una generazione che non è abituata a stare a casa. Ogni pomeriggio impegnati in un’attività diversa: inglese, scout, basket e ora si ritrovano a stare a casa a fare lezioni col computer. È anche vero che dal punto di vista della mamma che fa smart working a casa non è facile dare retta al bambino.

A Tommaso piace sentire l’inno nazionale che ogni pomeriggio mettono puntuale ci ripropongono i vicini alle 18. La quarantena ci ha dato però il tempo di fare il lavoro per prendere la specialità di astronomo negli scout. Disegni del sistema solare, il pianeta, le principali costellazioni. Io l’ho aiutato con libri e siti. Tommaso ci è stato di grande aiuto nella gestione degli applicativi informatici che sapeva già utilizzare per la scuola. E, per finire, considerata la mancanza di spazi all’aperto a disposizione valuteremo l’idea di giocare a palla nel parcheggio…».

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