Alloggi a Reggio, le politiche comunali abitative al collasso

«Il signor Sgro è morto in attesa di una casa, ora aspettano che muoia anche mio marito? Le case ci sono se non sanno dove sono posso indicarglielo io». Quella di Concetta Arecchio è una storia che vi abbiamo raccontato tempo fa, abita a Ciccarello, in una casa con umidità, senza ascensore, con un marito malato gravemente.

Concetta, come tanti altri, è in attesa del cambio alloggio. Ci sono persone che attendono che scorra una graduatoria per vedere casa, come Rossella Lenzo che afferma «Il bando è del 2005, la graduatoria del 2012, siamo al 12° posto, stiamo ancora aspettando l’assegnazione dell’alloggio. Almeno ci dicano a che punto sono arrivati, se scorre la graduatoria perché gli alloggi ci sono e c’è anche gente che li sta abitando abusivamente e noi aspettiamo la legge che ci consenta di poter avere un tetto decente sulla testa».

Le politiche abitative nella città dello stretto fanno acqua da tutte le parti. Certo è che la questione, anche con la valanga di sfratti in arrivo, andrà presa molto più seriamente dall’amministrazione cittadina. Per Rosalba Marotta del Csoa Cartella (all’interno dell’Osservatorio sul disagio abitativo), «ribadiamo insieme la non progressione in una politica comunale sul disagio abitativo, come avremmo sperato. L’Osservatorio è nato nella 2017 e sono cambiati tanti dirigenti, tanti assessori, ma quello che noi vediamo che l’unico cambiamento investe proprio queste figure, ma nient’altro. Anzi con questa situazione degli sfratti del periodo pandemico la situazione diventa sempre più difficile per le famiglie. A cui rinnoviamo l’appello di non accettare di subire passivamente questa situazione ma di rivendicare in prima persona, a gran voce il loro diritto di poter vivere in situazioni abitative dignitose ed avere una risposta sia politica che amministrativa questo loro grandissimo disagio».

Per Salvatore Miceli del Movimento Reggio non tace «Si tratta di un dramma umano perché i temi sociali sono anche drammi umani. C’è gente che aspetta del tanti anni, a parte il problema degli sfratti, avendone pieno diritto a termini di legge che in base alla graduatoria sull’emergenza abitativa, ai cambi alloggio, all’aver vinto un bando, come quello del 2005, possa avere una casa dignitosa.

Su questo abbiamo chiesto un incontro al sindaco f.f. Brunetti, ma non abbiamo avuto alcuna risposta, da alcuni mesi attendiamo questo incontro. Avremmo voluto incontrare personalmente il prefetto ma non è mai stato possibile. Forse bisognerebbe vedere davvero in che senso tornare alla normalità, com’è forse stiamo dicendo, se poi non si sta attenti ai bisogni di chi ha le urgenze più grandi nella nostra città. Quello che noi sentiamo da queste persone, da queste famiglie non è degno di una società civile. Facciamo appello affinché si lavori al più presto insieme alle associazioni che seguono da anni con competenze e con amore questi problemi».

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google