venerdì,Aprile 26 2024

Aeroporto Reggio, dall’Enac l’idea di farne un hub per velivoli ibridi

Il “Tito Minniti”, insieme a Crotone, individuati tra gli scali minori che possono contribuire a collegare meglio i grandi scali con i centri abitati

Aeroporto Reggio, dall’Enac l’idea di farne un hub per velivoli ibridi

C’è anche l’Aeroporto di Reggio Calabria (insieme a quello di Crotone) tra i candidati ideali per trasformarsi in hub di partenza dei nuovi velivoli ibridi elettrici, e anche a guida autonoma, che possono collegare meglio i grandi scali con i centri abitati, consentire ai turisti di raggiungere le mete turistiche con maggiore agilità o svolgere funzioni di feederaggio tra cittadine e grandi scali dai quali prevedere i voli intercontinentali.
Lo sostiene “IlSole24Ore”, che dà conto del nuovo Piano per gli aeroporti di Enac, per ora in fase di consultazione, che tiene conto dello sviluppo del traffico aereo e dell’evoluzione della mobilità aerea anche in funzione delle novità tecnologiche che intercorreranno da qui al 2035.

L’aspetto più significativo, per il quotidiano economico finanziario, è proprio il fatto che Enac per la prima volta eviti di parlare di riduzione del numero degli scali. La novità interessa tutti gli aeroporti che viaggiano sotto il milione di passeggeri. Oltre a ricordare che in Italia sui primi 12 gli aeroporti si concentra più dell’80% del traffico annuale, e sui primi 16 il 90%, il documento annoverati tra i destinatari di quella che ancora si configura come una proposta gli scali di Trieste, Pescara, Ancona, Trapani, Rimini, Reggio Calabria, Comiso, Lampedusa, Perugia, Crotone, Cuneo, Parma, Brescia, Taranto.

D’altra parte l’utilizzo di questi mezzi – droni taxi e velivoli ibridi che possono percorrere distanze di 100/300 chilometri ma che non saranno operativi prima del 2025/27 – richiede una particolare disciplina per la gestione del controllo di volo a bassa quota, che oggi non esiste e che deve essere affidata a service provider dedicati.
«Per attuare la regional air mobility – si spiega nel documento – si impiegheranno, in base alle sperimentazioni attualmente in corso, velivoli sino a 19 passeggeri con un raggio d’azione fino a 300 chilometri; questo significa che con questa integrazione di modalità aria-aria, si riuscirà a coprire potenzialmente il 100% del territorio nazionale, a prescindere dall’orografia».

Nell’articolo in questione si spiega poi che questa funzione di supporto logistico per una mobilità che rientrerà nel modello “Mobility as a service” (che combina e garantisce diverse alternative di viaggio dal trasporto pubblico, al mobility sharing all’uso del taxi terrestre o dell’airtaxi) potrà essere svolta anche dai 17 scali di aviazione generale (piccoli scali per l’aviazione civile). L’Enav da parte sua sta sviluppando un piano per la gestione remota del controllo di volo che dovrebbe consentire di aprire o tenere aperti scali a costi contenuti in tutte le fasce orarie.

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