Reggio, la vicenda del Mandela’s Office in stallo da un anno per un allaccio dell’acqua

È un allaccio dell’acqua continua a impedire a un protocollo interistituzionale di essere attuato. Sempre lo stesso allaccio dell’acqua a non consentire a un bene confiscato in gestione al Comune di Reggio Calabria di essere riutilizzato, tornando a ospitare l’ufficio di Giustizia riparativa.

È questa la condizione in cui versa il Mandela’s Office, che avrebbe dovuto riaprire già un anno fa. Invece oggi, dopo cinque anni di stop, ancora resta chiuso. Individuato il bandolo della matassa in un allaccio dell’acqua. Ma non si individua la soluzione.

Il Comune di Reggio Calabria è ancora alle prese con interlocuzioni per tentare di agganciarsi alla rete del condominio. L’alternativa (impraticabile) sarebbe quella di far passare un nuovo allaccio tutto intorno allo storico palazzo con ingresso da Via Diana, nel centro della città. Ciò comporterebbe la richiesta di un intervento molto invasivo sotto il basolato del Corso Garibaldi, vincolato dalla Sovrindentenza.

Insomma un’operazione molto complessa rispetto alla quale si cerca un’alternativa. Fino ad ora, però, nonostante le richieste e le interlocuzioni, l’Amministrazione comunale non ha riscontrato alcuna disponibilità.

Aperto solo per pochi mesi

L’ufficio per la Giustizia Riparativa, Mandela’s Office è stato aperto solo per pochi mesi nel 2018. I problemi di gestione erano iniziati quasi subito, impedendo di fatto all’attività affidata al Centro per la Giustizia minorile per la Calabria di essere avviata in modo stabile.

Il bene inutilizzato e il protocollo inattuato

Il nuovo protocollo, sottoscritto ormai nel maggio del 2022 e ancora inattuato, con il Comune e il Centro per la Giustizia minorile per la Calabria annovera tra i suoi sottoscrittori anche la Città Metropolitana. L’ente di palazzo Alvaro ha messo a bilancio 15mila euro per tre anni (di cui uno già trascorso invano) proprio per andare in aiuto all’amministrazione comunale e contribuire a fronteggiare le spese di gestione che avevano generato le iniziali e cruciali criticità (pagamenti di utenze varie come acqua, riscaldamento, internet). Per questo nel 2018, a pochi mesi dall’inaugurazione, l’Ufficio aveva chiuso. Nonostante il nuovo protocollo, oggi non ha ancora riaperto battenti.

Esperienza unica dispersa

Il Mandela’s office, dedicato per altro alla memoria di Nelson Mandela che dedicò la sua intera esistenza alla causa di libertà dei popoli del Sudafrica, sulla carta è stato istituito nell’appartamento confiscati al re dei videopoker Gioacchino Campolo. L’appartamento prima ospitava lo studio legale di Paolo Romeo, condannato nel processo Gotha.

Un’esperienza unica in Italia di riutilizzo sociale di un bene confiscato con il coinvolgimento del Ministero. Valore ulteriore dell’Ufficio sarebbe stato, se fosse stato aperto, l’ospitalità della sede operativa per i Garanti per le Persone Detenute di Comune e Città metropolitana, rispettivamente Giovanna Russo e Paolo Praticò.

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