lunedì,Maggio 20 2024

Comparto funerario in Calabria, nasce FunerCalabria

TTra le novità la creazione di un fondo di solidarietà da utilizzare quando qualcuno degli associati è vittima del racket

Comparto funerario in Calabria, nasce FunerCalabria

«E’ nata la Federazione Regionale del Comparto Funerario Calabrese, la FunerCalabria, Federazione che non osserva i soliti schemi tradizionali usati fin qui anche in Calabria da vari soggetti». Lo scrive in una nota di presentazione FunerCalabria.

«L’esigenza di creare la FunerCalabria nasce dal fatto che in Calabria in soli 5 anni si sono susseguite altrettante 5 leggi in materia funeraria creando ogni anno problemi e instabilità a tutto il comparto.

Ovviamente chi ha voluto, in particolare, l’ultima la legge, la 38/2023 della quale non ve ne era necessità, ha fatto esclusivamente i propri interessi tirandosi fuori dalle “grinfie” della stessa che è andata, invece, a colpire il resto della categoria.

In particolare – evidenzia FunerCalabria -la nuova legge funeraria n.38/2023 varata dalla regione Calabria ha di fatto semidistrutto buona parte della categoria inserendo restrizioni varie tra cui ricordiamo l’abolizione delle sale del commiato, nuove norme per le case funerarie, “fatte salve quelle appena costruite”, mettendo in forte crisi chi con la legge del 2019, una legge giovane la 48, aveva investito e ancora togliendo l’iniziativa privata del serv. ambulanza alle ditte causando un enorme danno anche di identità alle aziende che da anni sono consolidate.

Ma non è finita, la nuova legge inserisce anche una cert. di qualità ma solo per chi si associa in consorzio ed ai centri servizio come se chi ha il carro funebre in proprietà fosse il figlio della gallina bianca e quindi non la deve acquisire …

Oramai siamo alla follia, 5 leggi in 5 anni e ognuna di queste, tranne la 40 recante disciplina della cremazione,  ogni volta che è nata  ha messo fuorilegge parecchie imprese.

In Calabria nascono leggi che mettono fuori legge e il gioco è fatto, poi abbiamo personaggi fantomatici che dopo aver ottenuto la legge, prima che ognuno abbia il tempo di recepire la nuova legge, che mette fuori legge, fanno le segnalazioni ai comuni, ai suap, alle FF.OO. finanche ai ministeri solo per sbarazzarsi della concorrenza attorno a sé con la scusa che il settore magari è in crisi.

Queste sono le cose che per sommi capi sono successe e stanno ancora succedendo e per questi ed altri motivi abbiamo sentito il bisogno di creare una Federazione che ci tuteli sotto tutti gli aspetti.

Un aspetto importante per la Federazione FunerCalabria è quello di creare un fondo di solidarietà da utilizzare quando qualcuno dei nostri associati è vittima del racket o comunque di attentati presso la propria sede imprenditoriali e per questo daremo a breve incarico ai nostri Legali e Commercialisti affinchè si possa realizzare anche questa importante e straordinaria  idea.

Visto che la Regione è stata poco attenta al settore sotto il profilo antimafia, un’altra cosa che la FunerCalabria intende fare e proporre, considerando che siamo incaricati di serv. pubblico, è quella di adottare il codice antimafia usato per gli appalti pubblici per evitare fenomeni di corruzione, che trova disciplina nella L. n. 190/2012 (c.d. legge anticorruzione), è legata a doppio filo al sistema amministrativo della prevenzione antimafia, di cui al D.Lgs. n. 159/2011 (c.d. codice antimafia).

Ciò emerge con chiarezza dall’analisi della disciplina degli appalti pubblici, in cui le esigenze di prevenzione della corruzione e di contrasto alla criminalità organizzata impongono un sistema che consenta ai SUAP di escludere dal mercato le imprese, anche se libere da vincoli amministrativi, legate anche in passato ad organizzazioni criminali. 

Con questa Federazione, la FunerCalabria, faremo un’azione concentrata e tesa all’eliminazione di norme inutili e vincoli legislativi o amministrativi imposti – chiude la nota di FunerCalabria – che ci creano restrizioni ed inibizioni dell’iniziativa privata, inizieremo a creare un processo di snellimento di norme e regolamenti originariamente intesi (falsamente da chi li ha proposti) a regolare, nell’interesse pubblico, il nostro settore … invece hanno fatto le regole per tutelare solo gli  interessi di una quota parte della categoria e innalzando i costi alle famiglie e alle imprese stesse».

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