domenica,Aprile 28 2024

Ventidue anni senza Italo, e mille modi per riscoprirlo

La Fondazione intitolata al sindaco scomparso promuove iniziative di carattere solidale, educativo, per la crescita della collettività e la ricerca scientifica

Ventidue anni senza Italo, e mille modi per riscoprirlo

Ventidue anni senza Italo Falcomatà. Oggi pomeriggio alla chiesa di Sant’Agostino alle 17.30 una messa per ricordare il sindaco scomparso per una leucemia, nel 2001, a pochi mesi dalla sua terza elezione.

Il sindaco del cambiamento

Politico, professore, sportivo e da qui la memoria, i progetti educativi e di solidarietà, i tornei e le tante partite nel suo nome. Italo Falcomatà è stato tutto questo e molto di più. Un valore assoluto, un ricordo che viaggia nel palazzo della politica col salone dei Lampadari da due anni a lui intitolato, fino al Lungomare, il luogo più rappresentativo e più bello della città dello Stretto, che porta il suo nome.

Italo sindaco del cambiamento, eletto direttamente dai cittadini e col primato di avere svolto più di due mandati, che portò in alto Reggio, facendola uscire dal periodo prolungato di depressione dopo i moti tra i colori metaforici di una primavera la cui fame si perde nel tempo. E prima ancora Italo politico: nel senso di uomo “conforme alle sane arti di governo”, come intendeva Macchiavelli. Un compagno di battaglie e di valori dalle Federazione giovanile dei comunisti italiani, al Partito comunista, il cui ricordo conservano nel cuore tanti politici del tempo.

Tante parole sono state dette, il sindaco è stato protagonista di libri e tesi di laurea, rappresentando il suo cammino politico, distrutto dalla fine prematura, un unicum. Niente si è perso del lavoro dei Italo Falcomatà. Una mission portata avanti dalla Fondazione a lui intitolata, presieduta dalla moglie Rosa Neto.

La Fondazione Falcomatà

Perchè proprio l’esperienza della malattia, il desiderio di Italo, nonostante la sofferenza di continuare a vivere, senza travaglio apparente, ha spinto la moglie a trasmettere il suo messaggio perché quello che aveva fatto non doveva essere sepolto con lui. Una forza che arrivò a Rosetta nel momento della disperazione, perchè motivata dal bisogno di portare avanti con dignità gli insegnamenti del marito. Da qui l’idea di portare avanti, anche con l’aiuto di tanti amici, la sua storia e quanto di buono aveva lasciato grazie a una Fondazione a lui intitolata,

La Fondazione promuove iniziative di carattere solidale, educativo, la crescita della collettività e la ricerca scientifica. In questi anni si è anche occupata di trapianti, leucemie. Italo Falcomatà quando scoprì di stare male decise di farsi curare qui a Reggio. Una decisione che è stata un segno di affetto per la città.

La Matita rossa e blu

“Di fronte al tempo che si porta dietro ogni umano accidente l’uomo ha reagito in maniera diversa”.

E’ un frammento degli appunti di Italo Falcomatà che Rosa Neto aveva trovato in mezzo alle carte del marito. Alcune frasi sono scritte nella carta intestata del comune di Reggio. Frasi sottolineate, inevitabilmente, con la matita rossa e blu.

E proprio “La matita rossa e blu” è il titolo di un Premio giornalistico nazionale, giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione, promosso dalla Fondazione Italo Falcomatà, con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.

Poesia e borse di studio

Ma a ricordare Italo c’è anche il premio di poesia a lui intitolato che ogni anno si svolge al Dopolavoro ferroviario. E ancora la borsa di studio dell’Istituto Panella, in cui il sindaco aveva insegnato tanti anni.

I libri

Di recente pubblicazione “Caro professore”, edizioni Readaction, una raccolta di lettere che i reggini hanno inviato nel tempo Italo Falcomatà, sindaco della Primavera di Reggio. L’eco di una città che aveva saputo instaurare col suo sindaco un rapporto: d’amore, di critica comunque propositivo.

Disegni, immagini, racconti: tutto ciò che si è salvato dall’incendio doloso del 2020 della Fondazione Falcomatà a Reggio Calabria è tornato a nuova vita. Da una parte il materiale documentale anima il libro “Caro Professore”. Il resto dei documenti è stati parte integrante della mostra documentale, a palazzo Alvaro.

Di Michele Caccamo invece “Un Visionario inaspettato”, prima biografia autorizzata dalla Fondazione Italo Falcomatà, che per mesi ha fatto tappa sul territorio incontrando l’affetto dei calabresi.

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