lunedì,Maggio 6 2024

Reggio, la fondazione Scopelliti sede regionale dell’osservatorio nazionale Violenza e Suicidio

Stamane la sottoscrizione del protocollo alla presenza dei presidenti Stefano Callipo e Rosanna Scopelliti. Fenomeni in aumento tra i giovani anche nella nostra regione

Reggio, la fondazione Scopelliti sede regionale dell’osservatorio nazionale Violenza e Suicidio

«La Calabria è una regione che conta oltre e 70 suicidi ogni anno. Una cifra, su scala nazionale in aumento relativamente ai giovani, che noi dobbiamo moltiplicare per avere una percezione realmente indicativa anche dei tentativi di suicidio che sono difficilmente censibili. Un dato allarmante su quale dobbiamo immediatamente iniziare a lavorare». È quanto ha dichiarato Stefano Callipo, presidente dell’osservatorio nazionale su Violenza e Suicidio, psicologo clinico e giuridico e psicoterapeuta, oggi a Reggio per sottoscrivere con la fondazione Antonino Scopelliti un protocollo.

Parte, infatti, da Reggio l’attività in Calabria dell’osservatorio nazionale Violenza e Suicidio. La sede di via Fata Morgana della fondazione Antonino Scopelliti è divenuta la sede regionale dell’Osservatorio nazionale. Questa mattina in conferenza stampa la firma apposta da Stefano Callipo e da Rosanna Scopelliti, presidente della fondazione Antonino Scopelliti.

Un percorso avviato già prima della pandemia e che arriva al suo compimento definitivo.

Si rafforza l’azione della fondazione Antonino Scopelliti a favore della cittadinanza e in particolare dei giovani ai quali già propone da anni iniziative di sensibilizzazione e formative. Posto, in questo frangente storico, un accento sull’individuazione dei disagi familiari e sociali che il covid ha portato in evidenza.

Alla conferenza stampa presente anche Maria Cristina Altomonte, referente del settore Scuola della fondazione con Mafalda Pollidori. Maria Cristina Altomonte ha evidenziato la necessità di «porre risorse e professionalità al servizio della prevenzione di ogni forma di violenza, raggiungendo i giovani sul terreno a loro oggi familiare che è quello dei social. Occorre sensibilizzare per far maturare consapevolezza e responsabilità».

L’azione della fondazione Antonino Scopelliti

«Il nostro intento è quello di fornire un supporto, un sostegno psicologico ai giovani e alle loro famiglie. ciò anche alla luce delle difficoltà che questo momento storico post pandemico impone. Con il protocollo sottoscritto oggi – spiega Rosanna Scopelliti, presidente della fondazione Antonino Scopelliti – la nostra sede diverrà anche luogo di ascolto e di incontro con professionisti pronti a valutare le situazioni di disagio e difficoltà segnalate. Ci proponiamo così di stare più vicini alla cittadinanza, agli adulti e ai giovani anche destinatari del progetto “Consapevoli…in rete” rivolto alle scuole secondarie di secondo grado del territorio metropolitano reggino per contrastare il bullismo e il cyber bullismo.

Oggi siamo chiamati a decodificare i segni profondi lasciati dalla pandemia nella nostra vita. La stessa genitorialità attraversa una profonda fase di trasformazione. Non possiamo pensare che il disagio giovanile non sia legato ai contesti familiari. La scuola, inoltre, diventa anch’essa sede per gli interventi di competenza in uno scenario complesso in cui, tuttavia, non dobbiamo perdere di vista la centralità della persona in età evolutiva.

Lavoriamo a 360° proprio per coinvolgere scuole e famiglie nelle nostre proposte di ascolto e rete. Il fine è quello di progettare insieme percorsi in grado di contrastare il bullismo, prevenire disagi che portano disorientamento, malesseri e suicidi. Io credo che sia nostra responsabilità non solo quella di creare delle alternative ma anche quella di esserci e arrivare prima che sia troppo tardi.

Come fondazione siamo già impegnati con uno sportello di supporto legale e psicologico per le vittime di mafia e vogliamo adesso avviare anche un focus sulla violenza di genere e sugli orfani di femminicidio, spesso dimenticati. Dobbiamo sensibilizzare e declinare reti e progettualità anche in questa direzione». È quanto sottolinea ancora Rosanna Scopelliti, presidente della fondazione Antonino Scopelliti.

Sempre più giovani

«L’osservatorio nazionale Violenze e Suicidio è un’associazione no profit, senza scopo di lucro, costituito da una rete di professionisti, Psicologi, Psicoterapeuti e Avvocati. Esso è presente in quasi tutta Italia con le sue sedi territoriali. Da oggi anche in Calabria con la articolazione regionale qui a Reggio, presso la sede della fondazione Antonino Scopelliti. La nostra intenzione è quella di estendere la nostra attività anche sul resto del territorio regionale.

Il suicidio è la seconda causa di morte in Italia nella fascia età compresa tra i 15 e i 29 anni. Il suicidio non è in aumento in modo assoluto ma cresce nella fascia giovanile. Un dato allarmante non possiamo assolutamente ignorare. Il fenomeno è legato all’effetto emulativo dei social, a una maggiore esposizione ai conflitti intrafamiliari o a scene di violenza, ad altre forme di malessere che tendono a canalizzarsi poi su condotte autolesive.

Pensiamo, per esempio, all’incremento delle condotte alimentari patologiche e di utilizzo di droghe e all’aumento di episodi di violenza e aggressività verso i genitori da parte di adolescenti. Sono tutte spie di malessere che dobbiamo assolutamente intercettare e lavorare su percorsi di prevenzione». Così spiega Stefano Callipo, presidente dell’osservatorio nazionale su Violenza e Suicidio.

Segnali difficili da captare

«Dunque è necessario captare i segnali che sono prodromici a una condizione di violenza anche se molto difficili da individuare. Lavoreremo in sinergia con la fondazione Antonino Scopelliti per il contrasto alla violenza ma anche per la prevenzione del rischio suicidiario non soltanto in età adulta ma anche in età evolutiva. Occorrono un lavoro sinergico e multidisciplinare e una coesione di forze che si mettono insieme per prevenire e contrastare violenza e suicidio.

Noi facciamo indagini sul territorio per la definizione dei confini epidemiologici dei due fenomeni. Quindi è importante monitorare ed è quanto faremo anche in Calabria, iniziando da Reggio e poi estendendo la nostra indagine quando avremo allargato anche la nostra presenza nel tessuto territoriale.

La Calabria è anche un territorio dove è pure in aumento la criminalità minorile. Su questo dobbiamo fare veramente tanto. I messaggi forti devono servire non soltanto per contenere ma prima ancora per prevenire. Dobbiamo assolutamente lavorare molto sui giovani». Così ha concluso Stefano Callipo, presidente dell’osservatorio nazionale su Violenza e Suicidio, psicologo clinico e giuridico e psicoterapeuta.

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