«È davvero svilente per noi cittadini ingaggiare una battaglia impari con chi riduce questo nostro territorio in queste condizioni. Le istituzioni conoscono la situazione, dunque intervengano e ristabiliscano la legalità. Qui i diritti all’ambiente e alla salute pubblica, costituzionalmente sanciti, sono quotidianamente calpestati». Esasperati i residenti di Mortara e San Gregorio, nella periferia Sud di Reggio Calabria. Numerosi hanno risposto al nostro invito. Abbiamo chiesto di raccontarci come la loro quotidianità sia da anni flagellata da degrado e fumi. Abbiamo chiesto di aiutarci a conoscere le condizioni in cui versa la loro zona da anni.
Lungo il viale che costeggia il torrente Valanidi I e che conduce al centro agroalimentare, inesorabile il degrado derivante dall’abbandono impunito di ogni genere di rifiuto.
«Non ce la facciamo più. Lungo questa strada gettano ogni genere di rifiuto e quando vengono appiccati i roghi, fumi e veleni ci costringono a barricarci in casa. Non si ha contezza di cosa venga quotidianamente gettato e dunque di tutti i veleni che respiriamo quando tutto brucia. Non è mai stato condotto uno studio epidemiologico per potere accertare scientificamente il nesso di causalità, ma noi registriamo tra i residenti un alto tasso di malati oncologici. Da anni denunciamo e segnaliamo il degrado in cui siamo costretti a vivere. Su queste strade, diventate discariche a cielo aperto, sono circondate da abitazioni in cui vivono famiglie anche con bambini. Sono strade prossime anche a delle scuole. La questione, però, non riguarda soltanto noi. Da questa strada passano i camion con la frutta e la verdura che poi arrivano sulle nostre tavole», evidenziano ancora i residenti.
«Io sono un malato oncologico e aprendo la finestra sono costretto a respirare questi fumi. Purtroppo questo è il contesto degradato che siamo costretti a subire. Un disagio collettivo aggravato dal fatto che anche la percorrenza della strada invasa dalla spazzatura e piena di voragini sta diventando sempre più difficoltosa», evidenzia anche un altro residente.
Una situazione da anni irrisolta e che minaccia la salute e la sicurezza. I roghi di rifiuti sono infatti frequenti, specie d’estate.
«Dobbiamo anche stare attenti quando cogliamo in flagranza qualcuno ed evidenziamo che l’abbandono dei rifiuti per strada non è legale. E quando chiamiamo i vigili del fuoco basta dire Mortara e San Gregorio. Loro già sanno dove brucia. Vengono con frequenza e d’estate la situazione è particolarmente insostenibile. Alcuni giorni fa, un incendio era talmente esteso che due squadre dei vigili del fuoco sono state impegnate a lungo per spegnerlo. Una coltre di fumo talmente estesa da avermi costretto a chiudermi dentro, nonostante il caldo. Perché dobbiamo vivere così?», racconta e si chiede ancora una residente.
«Paghiamo le tasse e anche il servizio rifiuti eseguito dalla Teknoservice, che per altro proprio sul ponte sopra il torrente esegue le operazioni di trasbordo. Eppure siamo costretti a vivere circondati dalla spazzatura. Per noi, che viviamo in una zona in cui ormai buttare divani e poltrone e svuotare case e cantine è consentito, non ci sono servizi. Ma com’è possibile?», si chiede un altro residente.
Un’emergenza igienico-sanitaria e viaria, visto che la strada è appena praticabile e l’alternativa è invece completamente occupata da spazzatura.
«La spazzatura e le ceneri invadono le carreggiate, rendendo insidioso il passaggio già compromesso da enormi buche nell’asfalto. Dunque anche la viabilità è negata viste la condizione di questa strada e quella ancora peggiore in cui versa l’altra che avrebbe potuto direttamente portare sulla nazionale, agevolando molto i residenti. Invece quella strada che costeggia dall’altro lato il torrente è stata gradualmente occupata dai rifiuti divenendo a oggi impraticabile anche a piedi e in bici. Anzi è divenuta pure pericolosa, vista la presenza di cani randagi e topi. Insomma ci chiediamo perché dobbiamo rassegnarci a questa condizione», denunciano ancora i residenti.
Anni di segnalazioni, denunce e proteste, l’ultima lunedì scorso quando una delegazione è stata ricevuta in prefettura e a palazzo Campanella dalla garante regionale per il diritto alla Salute Anna Maria Stanganelli. Il Comune sarà sollecitato, questo l’impegno, ma intanto la situazione di profondo degrado e lo stato di preoccupazione dei residenti permangono. Una condizione che si trascina da anni.
«La nostra è una battaglia intrapresa da tempo. Denunce e segnalazioni che non hanno portato finora a nulla. Siamo tornati dal prefetto per l’ennesima volta a chiedere interventi risolutivi. Interventi che attendiamo. Purtroppo fino a ora abbiamo incassato soltanto promesse e una richiesta di archiviazione dopo l’esposto presentato alla procura della Repubblica. Quindi il problema qui a Mortara non c’è. È invece palese che questa sia una delle zone franche di questa città dove quando il controllo è stato eseguito numerose sono state le sanzioni elevate. Dunque legittima è la nostra richiesta di controlli e vigilanza. Ad essere compromessi ci sono diritti essenziali come la sicurezza e la salute. Il quadro si aggraverebbe e non poco in caso di piogge abbondanti. A preoccuparci è anche la condizione del Valanidi e la sua mancata manutenzione», conclude il presidente del comitato di quartiere Vedo Sento Parlo di San Gregorio, Domenico Cicciù.